Da quasi un secolo, Poderi dal Nespoli racconta la Romagna attraverso il vino. Fondata nel 1929 dalla famiglia Ravaioli, la cantina è oggi una delle realtà vitivinicole più importanti della regione. A quattro anni dall’ingresso nel gruppo Argea – polo enologico che comprende eccellenze come Zaccagnini in Abruzzo e Cuvage in Piemonte – Poderi dal Nespoli rinnova la sua identità con una visione chiara: custodire le radici, parlare al mondo.
Negli ultimi anni l’azienda ha rifocalizzato la propria proposta stilistica, tornando al cuore della viticoltura romagnola e al suo vitigno principe, il Sangiovese. È una scelta che guarda al passato per costruire il futuro, riscoprendo un approccio gentile, quotidiano, autentico. Un Sangiovese da bere con piacere, che non rincorre potenza o sovrastrutture, ma l’eleganza spontanea del territorio. È questa la filosofia alla base del rilancio del Prugneto, Romagna Doc Sangiovese Superiore: un vino che nasce da uve selezionate a mano nei vigneti storici, vinificato in acciaio e affinato per il 30% in botti e barrique. Frutti rossi, una speziatura leggera e una beva dinamica raccontano un Sangiovese che si fa riconoscere a Chicago, Londra o Rimini per il suo tocco romagnolo.
La visione di Riccardo Cotarella e l’anima bianca della Romagna
Questo ritorno all’essenza s’innesta anche nel lavoro enologico, affidato alla consulenza di Riccardo Cotarella, che ha accettato con entusiasmo di tornare in Romagna dopo la storica esperienza con San Patrignano. La collaborazione è incentrata sul rispetto: Cotarella ha saputo inserirsi in un team rodato, suggerendo senza imporre, e accompagnando l’evoluzione stilistica di Nespoli con grande sensibilità. Come lui stesso ha detto: «Se mi aveste chiamato per un Sangiovese in Toscana non l’avrei fatto. Ma in Romagna, sì. Qui c’è qualcosa da dire».

Accanto al Prugneto, due bianchi sorprendenti raccontano l’anima più fresca e luminosa del territorio. Scanadè, Romagna Docg Albana Secco, è una celebrazione della prima Docg bianca d’Italia. Prodotto da uve Albana in purezza coltivate su suoli calcarei, è vinificato in acciaio e affinato in parte in barrique con bâtonnage. Ne nasce un vino floreale, agrumato, sapido, estremamente gastronomico e versatile. Un bianco che dimostra fin dove può arrivare l’Albana quando è lavorata con precisione e visione. Lóstar, Forlì Igt Chardonnay, interpreta un classico internazionale con spirito romagnolo. Niente imitazioni: cinque mesi in barrique e bâtonnage regolari per uno Chardonnay cremoso, salino, dal frutto esotico e dalla struttura piena, pensato per sorprendere anche nella meditazione. Un vino che strizza l’occhio agli appassionati dei grandi bianchi burrosi, ma con un’impronta tutta locale.
Innovazione e territorio: gualdo e gli eventi estivi
A completare il percorso, si aggiunge un progetto d’eccellenza che conferma la leadership di Poderi dal Nespoli nel panorama romagnolo: Gualdo, Sangiovese in purezza dalla sottozona Predappio, primo vino del distretto biosimbiotico romagnolo: un approccio innovativo che sfrutta l’innesto di funghi micorrizici nel terreno, migliorando la resistenza della pianta e l’equilibrio del suolo. La prima vendemmia è quella del 2023: un nuovo capitolo, seguito passo passo dal team e da Cotarella fin dalla raccolta.
E il legame con il territorio si rinnova anche fuori dalla bottiglia. Durante l’estate 2025, la cantina apre le porte al pubblico con un calendario di eventi enogastronomici e culturali. Tornano gli appuntamenti nel suggestivo contesto del Borgo dei Guidi, tra degustazioni e spettacoli dal vivo: attesi anche comici amati come Raul Cremona, Giuseppe Giacobazzi e Paolo Cevoli.