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Ready to Taste

Dalla Champagne all’Alto Adige, dalla Toscana alla Sicilia, la nostra selezione di bottiglie per accompagnare al meglio pranzi e serate estive.

DA SPONDA A SPONDA

Vermentino 2020 Tenuta Trerose
Se è naturalmente il sangiovese il vitigno protagonista di questa tenuta di Montepulciano – in particolare nelle “nobili” espressioni come il Santa Caterina – fa da convincente comprimario il Vermentino, che nella vendemmia 2020 si esprime con garbo, freschezza e sapidità.

Vermentino di Gallura Superiore Monteoro 2020 Sella & Mosca
Da uve coltivate nella fascia collinare del versante sud del Monte Limbara, un bianco suadente dal carattere mediterraneo, molto espressivo nelle sue note di fiori ed erbe aromatiche con un bel finale marino.

ILLUMINATO
Luce 2018 Tenuta Luce
Nato dall’intuizione delle famiglie Marchesi de’ Frescobaldi e Mondavi, primo blend di sangiovese e merlot prodotto a Montalcino, è il vino simbolo (che lo scorso anno ha festeggiato i 25 anni) di Tenuta Luce. Luce 2018, appena svelato, è nitido e profondo, con tannini importanti e un bouquet intenso di sottobosco, frutti scuri e spezie che chiude su note balsamiche e fresche.

VERSATILE
Kerner Aristos 2019 Cantina Valle Isarco
Una delle migliori espressioni in bianco della più giovane cantina cooperativa dell’Alto Adige, che dalla vendemmia 2020 può con- tare sulla consulenza dell’enologo Riccardo Cotarella. Da uve kerner in purezza, dopo una breve macerazione a contatto con le bucce, il vino affina 7 mesi in acciaio. Elegante e vivace, con note di pesca e noce moscata, è particolarmente versatile negli abbinamenti.

KRUG: TIBUTO AL TEMPO
Tra i tanti (spesso ripetitivi e poco interattivi) tasting digitali, ecco finalmente un appuntamento che si è distinto per il format innovativo e per l’utilizzo intelligente del tanto materiale narrativo ed educativo a disposizione della maison di Reims. Oltre – va da sé – che per la qualità dei vini presentati. Quello dello scorso aprile, dedicato alla stampa internazionale, è stato un vero e proprio incontro dietro le quinte della “House of Krug”, condotto da Olivier Krug – sesta generazione della famiglia – e dalla chef de cave Julie Cavil per raccontare l’arte dell’assemblaggio e la capacità di esprimere l’unicità di ogni parcella. Di occasioni specifiche, questa volta, ce ne erano ben tre. La prima è stata la presentazione della Grande Cuvée 169ème Édition, nata intorno alla vendemmia 2013: una sinfonia composta da 146 vini di 11 annate differenti, dalla più giovane 2013 indietro fino alla 2000. La composizione finale – 43% pinot noir, 35 chardonnay e 22 meunier – svela uno Champagne generoso e vivace, con un bouquet di agrumi e frutta secca, marzapane e zenzero. In bocca esprime tutta la sua eleganza e ricchezza, con sentori di pasticceria, di mandorle e di miele, senza mai perdere la grande freschezza. L’abbinamento perfetto? Con un Pata Negra e un Comté di almeno 36 mesi oppure con gamberi alla griglia e piatti speziati della cucina marocchina. La seconda è stata il racconto della creazione della 176ma edizione, che verrà presentata nel 2027 e che è una virtuosa alchimia di vini di 168 diverse parcelle e 12 annate, in un arco temporale dal 2007 al 2020. Infine, il “behind the scenes” ha dato modo anche di degustare e conoscere i segreti della 159ème Édition (disponibile in uno speciale coffret di tre bottiglie), nata nel 2003, un’annata particolarmente difficile e sfidante che ha però regalato vini freschi e intensi. In questo caso si tratta di 120 vini di 10 annate diverse, indietro fino al 1988 per un blend di 51% pinot noir, 30 chardonnay e 19 meunier. Un vero e proprio tributo al tempo e alla capacità di invecchiamento e maturazione degli Champagne firmati Krug.

FRAGRANTE
Timorasso Derthona La Zerba 2019 Cantine Volpi
Una piccola produzione (circa 8mila bottiglie) di questa cantina a conduzione familiare giunta alla quinta generazione. Sapido e minerale come ci si aspetta dalle uve dei Colli Tortonesi, è un Timorasso di buon equilibrio e intensità, fragrante di miele e agrumi.

DALL’ISOLA
Chianu Cruci 2019 Caravaglio
Prende il nome dalla vallata vulcanica tra i due monti Fossa delle Felci e Dei Porri, questo affascinante bianco realizzato da Nino Caravaglio a Salina nella sua cantina affacciata sul mare eoliano. Da uve malvasia e catarratto macerate oltre un mese, è un vino ricco e sapido che racconta di serate isolane e chiama piatti a base di capperi e olive.

ACRONIMO VINCENTE
JeT 2020 Castello di Montepò
Il nome in etichetta sottolinea la collaborazione tra Jacopo e Tancredi Biondi Santi per creare, nella loro splendida tenuta di Castello di Montepò, un rosato che rispettasse l’integrità del sangiovese grosso del celebre clone BBS11 in purezza (dalla porzione di vigneti più fresca, con esposizione est-sud est, a 500 metri s.l.m. su suolo di galestro) e l’espressione del territorio maremmano senza nessun timore reverenziale nei confronti dei cugini provenzali. Sfida stravinta: JeT, anche nell’annata 2020 appena presentata, è un rosé limpido e armonico, con note di agrumi, ciliegia e fiori bianchi, e un palato fresco, succoso e salino, piacevolissimo al sorso. Una scelta ideale per le cene estive a base di carne bianca e crostacei.

PARADIGMATICO
Garrus 2019 Château d’Esclans
Semplicemente uno dei più grandi rosati al mondo. Potremmo fermarci qui nel descrivere Garrus, una delle “creature” di Sacha Lichine, il visionario artefice – già alla guida di Château Prieuré-Lichine – del successo internazionale (soprattutto negli Stati Uniti) dei rosé di Château d’Esclans, la tenuta di 427 ettari (di cui 140 di vigneti) a La-Motte-En-Pro- vence, acquistata nel 2006 e ceduta per il 55% a LVMH nel 2019. Ma è doveroso dire qualcosa in più: ad esempio che l’assemblaggio è di uve grenache (90%) e rollo (10%), provenienti dagli appezzamenti più elevati, da vigne che superano anche i 100 anni di età e che producono uve caratterizzate da una concentrazione straordinaria di aromi, in particolare di agrumi essiccati. Il vino, di un rosato pallido, è potente ed elegantissimo insieme, con un palato vinoso, articolato, cremoso e sapido, con sentori di ananas, spezie e tostatura.

VULCANICO
Lacryma Christi del Vesuvio bianco Era 79 Tenuta Augustea
L’azienda della famiglia Nocerino è fiera interprete, da un secolo, della viticoltura vesuviana. Da dieci ettari di vigneti, frazionati tra i 200 e i 650 metri, nascono vini che esprimono al meglio il territorio vulcanico. Scegliamo Era 79, un Lacryma Christi del Vesuvio bianco – 80% caprettone e 20 falanghina – minerale e succoso, con aromi di erbe spontanee e pesca bianca.

NEW RELEASE
Gewürztraminer Arenis 2020 Cantina Kurtatsch
Il nome deriva dall’arenaria rossa su cui cresce. Il terroir particolarmente vocato per il Gewürztraminer e la bassa resa per ettaro fanno sì che l’Arenis si esprima nel bicchiere con un bouquet complesso e nitido, con sentori di rosa, gelsomino e litchi. Il palato è fresco, verticale, di ottimo equilibrio e godibilità. Una bella novità per la cooperativa altoatesina

GOURMAND
Dom Ruinart 2009
La 2009 è la ventiseiesima vendemmia nella storia della maison di Reims a diventare “Dom”, Champagne che si produce appunto solo con le migliori uve chardonnay delle migliori annate. Dopo minimo otto anni sui lieviti, si presenta intenso e dinamico, con note di frutta candita, zenzero, agrumi e mandorla fresca e un palato equilibrato, generoso e gourmand, ideale per accompagnare le migliori tavole.

EQUILIBRIO
Brut Nature Moser 2014
Non deludono mai i Trentodoc della bella azienda della famiglia Moser, situata presso Maso Warth. Non fa eccezione l’annata 2014 di questo blanc de blancs, dunque 100% chardonnay, che fa oltre 60 mesi di maturazione sui lieviti. Un vino teso ma equilibrato, che sorprende per la grande freschezza e sapidità e per la pulizia dei profumi, in particolare di mela, agrumi e fiori bianchi.

CAVALLO DI RAZZA
Massaro 2018 Lenza
Poco più di 3mila bottiglie per questo aglianico in purezza, Igp Colli di Salerno, prodotto dall’azienda di Pontecagnano Faiano. Un rosso dal frutto croccante, con note balsamiche e speziate. Il palato è caldo, dai tannini poderosi, con un finale persistente. Matrimonio felice con carni alla brace, cacciagione e formaggi stagionati.

NOBLESSE OBLIGE
Rosso di Montalcino 2017 Biondi-Santi
Più del Brunello – sempre e comunque impeccabile e di grande personalità anche nell’annata 2015 – poté il Rosso. Emozionarci, intendiamo: per la freschezza, l’eleganza, la piacevolezza estrema di questo 2017, prodotto con le uve sangiovese di Tenuta Greppo. Il naso è un susseguirsi garbato di frutti rossi, spezie e macchia mediterranea. In bocca è avvolgente con tannini morbidi e setosi.

VIAGGIO IN SICILIA
Regaleali è la casa madre della famiglia Tasca d’Almerita e il suo laboratorio d’eccellenza enologica. In questa spettacolare tenuta di 550 ettari nel cuore della Sicilia, un’isola nell’isola, nascono molti dei vini più iconici dell’azienda, tutti capaci di esprimere la grande diversità di suoli di queste “colline benedette”. Abbiamo avuto modo di degustare nuovamente tutta la produzione, in un appassionante viaggio (virtuale) condotto da Alberto Tasca, per avere la conferma che esiste una nota comune e riconoscibile tra i vini – l’altitudine e l’escursione garantiscono acidità, freschezza e un frutto maturo – e che l’azienda sta accelerando sempre più verso una sostenibilità concreta, misurabile e certificata, anche grazie al progetto SOStain. L’azzeccato restyling sottolinea (giustamente) in etichetta l’identità di ogni singola tenuta (in questo caso quella di Regaleali) rispetto al brand Tasca. Delle sei bottiglie degustate ne scegliamo due, lo Chardonnay Vigna San Francesco 2018 e il Guarnaccio 2019. Il primo è un fuoriclasse, e dal 1985 rappresenta la sfida della cantina di confrontarsi con il vitigno più celebrato al mondo. Elegante, equilibrato, intenso, con un frutto di grande pulizia, è un bianco “freschissimo” come la vigna da cui nasce, cinque ettari compresi tra i 520 e i 532 metri di altitudine. Il secondo è un perricone, che è appunto chiamato localmente “guarnaccio” e in quel suffisso “accio” sta proprio il carattere del vino: vibrante, dinamico, ruvido ma generoso. Un’espressione anacronistica ma irresistibile di questo vitigno uguale a nessun altro, con un frutto croccante e note di pepe ossidato.

VIGNE VECCHIE
R.D.O. Levante Extra Dry 2020 Masottina
L’acronimo sta per Rive di Ogliano, terroir unico della denominazione Conegliano Valdobbiadene, ed è infatti l’espressione più fine e convincente – che nasce da vigne vecchie almeno 50 anni – tra quelle della collezione Masottina. L’Extra Dry, nel millesimo 2020, ha struttura e finezza, un naso di fiori bianchi e agrumi e un palato cremoso e generoso. Una scelte perfetta per un lungo aperitivo o una cena di pesce.

UNCONVENTIONAL
Zai Urban Winery
Chiudiamo la nostra selezione di assaggi con un “outsider”, anzi sei: sono le altrettante referenze in lattina della neonata cantina veronese ZAI – acronimo di Zona Altamente Innovativa – che approda sul mercato con una linea di sei “canned wine”, secondo una tendenza che sta prendendo piede soprattutto tra il pubblico più giovane. Decisamente originale il packaging, ispirato al mondo dei comics, con sei personaggi che raccontano una storia ambientata nel futuro e rappresentano i di- versi vini, da Gamea, 100% Garganega Verona Igt, a Lady Blendy, Merlot e Cabernet Veneto Igt. Tutte le etichette di questa cantina urbana sono biologiche, vegane e a bassa gradazione alcolica.

Maggiori informazioni

Foto di JeT 2020 Castello di Montepò

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