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Vittoria Ferdinandi di Numero Zero

Responsabilità Sociale nel Cibo: Numero Zero, Perugia

Assegnato con il nostro partner Cantina Tollo, è il giusto riconoscimento al virtuoso lavoro di Vittoria Ferdinandi e di tutto lo staff del ristorante umbro che indaga il tema della salute mentale nel mondo della ristorazione.

La storia di Numero Zero si snoda tra fornelli e salute mentale. Di giorno centro psichiatrico, di sera ristorante, questa insegna nel cuore di Perugia ha per protagoniste persone con disturbi psichici che – per più del 50% – compongono la brigata. Ad accompagnare questi ragazzi nel loro percorso di riemersione è la Fondazione La Città del Sole Onlus insieme a Vittoria Ferdinandi, direttrice culinaria e dottoressa in psicologia clinica: «Questa è una delle case più preziose che ho abitato».

Come avete contattato i ragazzi interessati a lavorare qui?

Dialogando con i centri di salute mentale del territorio. Dalla teoria che restava ferma al “certo, se questo ragazzo potesse lavorare” siamo passati alla pratica. Abbiamo informato questi istituti dell’opportunità e siamo stati sommersi di domande.

Da chi sono stati formati?

Sempre da professionisti della ristorazione, supervisionati dallo staff clinico della Fondazione La Città del Sole Onlus: attualmente abbiamo nove pazienti tra cucina e sala. L’idea è di preparare ragazzi che possano lavorare in altre realtà del settore. Qualche esempio? Costanza è al secondo livello del corso per sommelier, mentre Alessio, che quando è entrato non riusciva neanche ad alzare gli occhi da terra, adesso è un’altra persona e un professionista straordinario. Qui le vite risorgono.

L’identikit del vostro cliente tipo?

Oltre a chi è già sensibilizzato su questi argomenti, come psicologi e assistenti sociali, ci rivolgiamo a un’utenza lontana da tali tematiche. All’inizio non è stato facile farlo capire al pubblico che pensava “ah, quindi è un ristorante dove ci sono i matti che servono?”, ma il nostro obiettivo è proprio parlare alle persone che sono più spaventate.

Cosa significa per voi questo premio?

Riconoscimenti come quello che ci avete consegnato sono fondamentali per raccontare un pezzo di feroce esclusione sociale. Le comunità sono terrorizzate dalla diversità e dal disturbo mentale: Numero Zero ha l’ambizione di renderle più competenti, spiegando che non esiste alcuna presunta malattia che possa rendere un uomo meno uomo e che privare una persona del diritto al lavoro significa levargli il diritto di esistere. Non ho potuto scegliere un ragazzo da portare alla cerimonia perché sarebbe stata una guerra. Abbiamo festeggiato tutti insieme: la vittoria è la loro che sanno cosa significa lottare per andare al di là dei propri strappi, in un luogo dove l’incontro tra “numeri zero” è stato messo al centro della dimensione di socialità più sacra: la tavola.

Cantina Tollo
cantinatollo.it

Cantina Tollo non è solamente una cooperativa, con ben 625 viticoltori associati, conosciuta per la sua produzione vinicola, ma una realtà divenuta nel corso degli anni un punto di riferimento economico e sociale per la zona abruzzese di Tollo. Il lavoro virtuoso compiuto sin dagli anni 60 ha permesso all’azienda di espandersi con i suoi vigneti sia in Molise sia in Puglia e di creare altre due imprese: Auramadre, dedicata solamente alla produzione di vini bio, e Feudo Antico che, con la denominazione Tullus (divenuta Docg nel 2019), promuove le uve autoctone come passerina, montepulciano e pecorino. A testimonianza della visione etica, nel 2022 Cantina Tollo ha ottenuto la certificazione Equalitas, uno standard che definisce i requisiti secondo i tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nella filiera del vino.

 

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