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Giovanni Ascione di Centopassi

Responsabilità Sociale nel Vino: Centopassi, San Cipirello

Il premio, in collaborazione con Treccani Accademia, è il giusto riconoscimento a questo progetto che lavora per restituire valore ai terreni confiscati alla mafia.

L’Alto Belice Corleonese è stato a lungo identificato come contesto ad alta densità mafiosa. Allo stesso tempo è vocato alla produzione di vini di alta qualità. Per questo nasce qui, tra i picchi calcarei di un altopiano che ha il respiro del Mediterraneo, il progetto Centopassi coordinato da Giovanni Ascione, anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra che coltivano terre confiscate alla mafia in Sicilia. I vini Centopassi raccontano la diversità di ogni vigna, dei suoli su cui crescono e dei singoli vitigni, ma sono anche una sfida al passato nel segno della giustizia.

Oggi coltivate i vigneti piantati dai mafiosi?

In realtà buona parte dei vigneti è stata reimpiantata, perché quelli esistenti erano abbandonati e ormai rovinati nel lungo processo dalla confisca all’assegnazione delle terre. Esiste però qualche appezzamento vitato da mafiosi, in particolare due nostri cru vengono da vigneti preesistenti.

Quanto è stato ed è complicato confrontarsi con quell’eredità?

Non vogliamo passare per degli eroi o sembrare gente che fa un lavoro diverso dagli altri. Centopassi opera su 70 ettari vitati, stiamo in vigna e in cantina come tutti. È vero, all’inizio non è stato semplice, il passaggio post-confisca non è stato sempre vissuto serenamente, ma nel tempo abbiamo dimostrato di saper lavorare bene e forniamo anche spunti ai vignaioli vicini, magari sulle varietà o sullo stile dei vini. E poi abbiamo creato molti posti di lavoro.

Perché Libera Terra ha scelto di creare un brand ad hoc per il vino?

Per accettare le regole del gioco di questo settore partendo dal mercato. Abbiamo un know-how specifico, facciamo vini identitari distribuiti in Italia da Teatro del Vino e presenti sui mercati di una ventina di Paesi nel mondo. Lavoriamo per un vino di qualità, coinvolgiamo i viticoltori della zona. Mentre la Sicilia era percepita come un bacino per vitigni internazionali, noi abbiamo puntato sugli autoctoni proprio per raccontare questa terra e oggi partecipiamo ai progetti di recupero dei vini reliquia. Quindici anni fa non era così scontato, ma oggi vediamo un’evoluzione. E si lavora sulla complessità più che sulla quantità.

Come si è evoluto il rapporto con la comunità?

Abbiamo costruito un rapporto forte con il territorio. Se 15 anni fa il clima era diverso, oggi siamo una presenza positiva riconosciuta. E in fondo la nostra mission è dare valore ai terreni confiscati alla mafia, ma anche al mondo che ci sta intorno.

Treccani Accademia
treccaniaccademia.it

“Il fare che nasce dal sapere”: lo slogan ben identifica le peculiarità di Treccani Accademia – la scuola di management dello storico Istituto della Enciclopedia Italiana – che offre contenuti di spessore avvalendosi di docenti qualificati, professionisti di settore e un network che garantisce il dialogo con enti, aziende e istituzioni. Il progetto formativo applica l’approccio sartoriale a diversi temi: dall’arte e la cultura all’enogastronomia e il turismo; dalla gestione d’impresa e comunicazione alla psicologia e il diritto. La metodologia didattica innovativa è basata su un apprendimento concreto tanto in aula quanto nelle attività outdoor, presentando esempi reali e modelli imprenditoriali. Oltre ai Master Post Laurea ed Executive e alle proposte di Formazione Aziendale, c’è la possibilità di seguire corsi e masterclass anche tramite live streaming o lezioni on demand.

 

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