Cerca
Close this search box.
New Skills: kelp, irish moss, dulse

Ricaricate la dispensa: kelp yourself

Fate un favore a voi stessi, alla vostra salute, agli oceani e ai pescatori e aggiungete le alghe marine ai vostri piatti.

Volete assaggiare uno dei cibi più ricchi di sostanze nutritive del pianeta, fantastico non solo per l’ambiente ma che riesce a sostenere anche le comunità locali dei pescatori (come quelle del Maine, per esempio)? Certo che lo volete. Cominciate allora a comprare le alghe. «Il golfo del Maine si sta riscaldando più rapidamente rispetto al 99% degli oceani del mondo», dice Briana Warner, ceo dell’Atlantic Sea Farms di Saco. Per decenni, i pescatori dello stato del nordest degli Stati Uniti hanno prosperato grazie a merluzzo, eglefino, vongole, gamberi e aragoste. Al giorno d’oggi, a causa di un repentino declino nella popolazione ittica, la pesca delle aragoste del Maine è, nelle parole di Warner, «l’unica sopravvissuta». I pescatori locali, dice, «hanno le barche, gestiscono i propri affari e sono anche attenti alla tutela dell’ambiente ma hanno sempre potuto contare su diversi tipi di pesca. Adesso ne hanno solo una, questa». Warner, che ha esperienza in sviluppo economico, ha cominciato a occuparsi del problema nel 2014. E la soluzione è il kelp, un tipo di alga bruna detta laminaria. La sua raccolta offre ai pescatori introiti fuori stagione a fronte di un rischio minimo, grazie al modello delle Atlantic Sea Farms. «Pagano per poter mettere le loro corde in acqua, e per il tempo, ma noi offriamo i semi gratuitamente e compriamo tutto ciò che producono», spiega. Il modello funziona. Nel 2018, ASF ha prodotto oltre nove tonnellate di laminaria. Quest’anno, grazie all’aiuto di 24 pescatori partner, si arriverà a oltre 500 tonnellate.

I prodotti di Warner sono fatti con alghe fresche, asciugate al sole e non colorate, provenienti dalle fredde e pulite acque del Maine. La mangia anche lei? «Sempre. E ho due bambini (di 3 e 5 anni) a cui do un frullato con il kelp ogni mattina. Facciamo dei prodotti davvero deliziosi». Ciononostante, quello che preferisce delle alghe non è il loro buon sapore: è il modo in cui possono aiutare le persone. «Durante la nostra prima stagione c’era un pescatore che stava scaricando il raccolto di alghe. Lo abbiamo pagato con assegni direttamente sul molo appena sbarcato, e c’erano molte persone attorno, curiose di sapere cosa stesse succedendo. Così il pescatore ha preso l’assegno, mostrandolo a tutti coloro che erano lì e dicendo “guardate qui gente, questo è il futuro”».

Abbondanza oceanica: tre alghe deliziose e come usarle

KELP (LAMINARIA)
Il termine “laminaria” copre un vasto numero di vegetali marini dai toni marroni, venduti freschi, essiccati o congelati. Si può fare a pezzetti e aggiungerla all’insalata; amalgamarla in saporite vellutate; o saltarla con della verdura fresca per condire la pasta. La laminaria essiccata (spesso venduta come kombu) è l’ingrediente perfetto per arricchire qualsiasi zuppa, brodo o crema di legumi. (su speziate.it o amazon.it)

IRISH MOSS
Un’alga che cresce nell’Atlantico settentrionale, l’Irish Moss ha una forma crespa e cespugliosa. Contiene alti livelli di carragenina, comunemente usata come sostituto vegetariano per la gelatina, che dona all’alga una consistenza densa e gommosa una volta reidratata. (su sorgentenatura.it o bioalghe.it)

DULSE
La palmaria, o alga Dulse, è un’alga di colore rosso scuro che cresce comunemente nell’Atlantico nord orientale e attorno alle coste del Regno Unito. Ha un gusto leggermente salmastro con un retrogusto minerale che si accentua quando essiccata. Una volta che assorbe liquido, la sua consistenza diventa tenera ed elastica. Per uno snack “carnivoro”, friggete la Dulse essiccata in padella fino a che non diventa croccante così da far rilasciare le sue note salate, affumicate e, a detta di alcuni, simili al bacon. (su sorgentenatura.it o bioalghe.it)

Ha collaborato Kelsey Youngman

Maggiori informazioni

Foto di copertina: Eva Kolenko

Leggi anche: Insalata di alghe e verdure miste

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati