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Sangiovese di Romagna: 5 cantine top di Modigliana

Un viaggio tra storia, terroir e aziende a conduzione familiare che valorizzano il cuore vitivinicolo di questa regione.

Il Sangiovese è la varietà a bacca nera più diffusa in Italia ma, al di là degli intriganti contenziosi sulle origini, non è soltanto un unico vitigno. Si tratta, in realtà, di una grande e bizzarra famiglia estremamente diversificata, all’interno della quale coesistono individui di origine aristocratica e altri di meno nobile lignaggio. In Romagna, dove a seconda di varie e locali rivendicazioni, il Sangiovese proverrebbe dal Monte Giove nei pressi di Santarcangelo (e proprio per questo sarebbe stato denominato Sanguis Jovis, sangue di Giove, diventato poi Sangiovese), porta “orgogliosamente” lo stesso nome dell’uva, a differenza di tanti altri territori. È il vino romagnolo per eccellenza, praticamente coltivato ovunque: non soltanto rispecchia la forza e il calore della zona, ma racchiude anche note di morbidezza che riflettono la sensibilità della sua gente.

All’interno della Romagna viticola, riconducibile a cinque diverse macro-aree – Imolese, Faentino, Forlivese, Cesenate e Riminese – da occidente e a oriente, o ancor meglio, dall’Appennino all’Adriatico, la Sottozona di Modigliana (una delle cinque del Faentino) è senza dubbio tra i nomi più noti anche fuori dai confini regionali. La sua fama si è consolidata meritatamente, soprattutto tra gli anni 70 e 80, e continua ancora oggi grazie a un terroir di grande valore. Questo è caratterizzato da una viticoltura esclusivamente collinare, con altitudini superiori alla media regionale, che variano dai 150 fino a superare i 500 metri sul livello del mare. I suoli, prevalentemente sedimentari, sono dominati dall’arenaria – una roccia composta da granuli di dimensioni medie simili a quelle della sabbia – che prevale nettamente sulle argille. In tale areale si nota con piacere che il Sangiovese continua a trovare interpretazioni di spicco e di carattere, dove le varie caratteristiche conferiscono, a seconda dei casi, buone tessiture tanniche, ottime longevità, buone trame avvolgenti, ma soprattutto eccellenti vene acide e salinità.

Ronchi di Castelluccio

Dopo la fondazione dell’azienda a opera di Gian Vittorio Baldi e la seconda fase di gestione per mano di Claudio Fiore a cavallo del secolo scorso, oggi, Castelluccio vive una terza vita. Gestita sapientemente da­gli imprenditori e fratelli, Aldo e Paolo Rametta, questo fondamentale pezzo di storia del vino roma­gnolo sta ricostruendo le basi per riprendere quel posto che merita nel panorama nazionale. Idee chiare e schiettezza d’intenti non mancano di certo, grazie anche alla preziosa consulenza del validissimo Francesco Bordini. In più, con il pieno recupero dei Ronchi storici, vecchi cru letteralmente strappati ai boschi circostanti da cui nascono i corrispettivi single vineyards – Romagna Sangiovese Modigliana Doc Ronco Casone, Ronco della Simia e Ronco dei Ciliegi – l’azienda ha posto un ulteriore ed encomiabile progetto per la tutela dell’identità ed eccellenza.
ronchidicastelluccio.com

Villa Papiano

È l’azienda dei quattro fratelli Bordini (Francesco, Maria Rosa, Giampaolo, Enrica) creata dal padre Remigio, che nella cornice della Val d’Ibola, alle porte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, si sono impegnati in un bellissimo progetto di ristrutturazione di vecchi vigneti. A tutti gli effetti la cantina è un paradigma irrinunciabile per la Romagna del vino, soprattutto per l’esperienza di Francesco, che riesce ad esprimere le proprie idee di una viticoltura in armonia col paesaggio. Non a caso, il suo Romagna Doc Sangiovese Modigliana Villa Beccaccia “scuote” sempre i palati per la sua freschezza e balsamicità.
villapapiano.it

Il Pratello

Emilio Placci ha dato vita a questa cantina nel 1991 e, tra boschi di castagno, ha iniziato a piantare vigneti in località Fornaci di Modigliana, sul crinale tra l’Ibola e il Trebbio, nel mezzo tra Faenza e Forlì. È stato consulente di diverse aziende vitivinicole, scrivendo pagine significative della viticoltura regionale. Le sue vigne nascono in un ambiente impervio e selvatico a 540 metri di altitudine, dove la componente marnosa lascia spazio alle arenarie più pure. Il Mantignano Vecchie Vigne, Badia di Raustignolo e Morana sono effettivamente “I Sangiovese” che rispecchiano il luogo, al contempo, singolare e seducente.
ilpratello.net

Mutiliana

Giorgio Melandri, dopo un passato come comunicatore e critico del vino assegnando punteggi sulle guide di settore, è passato dall’altro lato del tavolo, creando questa meritevole azienda vitivinicola. Grazie ai preziosi consigli di Gian Matteo Baldi – che ha Modigliana ha lavorato a lungo nell’azienda Castelluccio fondata dal padre Gian Vittorio – e Francesco Bordini, ha ideato il progetto e ora è il vignaiolo artefice dei vini. I suoi Romagna Sangiovese Dop sono nettari di montagna delle tre vallate che coprono tutto l’areale comunale e che contraddistinguono il territorio: Ibola, Tramazzo e Acerreta; tre etichette provenienti da vigneti incastonati tra i boschi di un paesaggio ancora largamente incontaminato.
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Il Teatro

L’impresa di Luca Monduzzi e Stefania Montanari nasce nel 2015, quando acquistano alcuni terreni in Valle Ibola, nelle zone più alte e fresche (oltre i 400 metri di altitudine) del comune di Modigliana. Il Teatro che da qualche anno è anche un piccolo agriturismo con ristorazione (dove loro stessi cucinano) e produttore di olio, prende il nome dalla terrazza su cui è situata la cantina che domina la valle sottostante sulle colline boschive. In particolare, il loro Romagna Doc Modigliana Sangiovese Violàno, in virtù anche degli impeccabili consulti dell’ottimo Emilio Placci, mantiene il filo conduttore del racconto del territorio, trasmettendo con sincerità l’impronta dei vigneti.
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Maggiori informazioni

In apertura: le etichette di Ronchi di Castelluccio

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