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uova di Pasqua Marchesi Milano

Scartare, rompere, mangiare: le migliori uova con sorpresa

È iniziato il conto alla rovescia per la Pasqua 2023. Tour alla scoperta delle creazioni artigianali al cioccolato tra versioni degli chef, gusci ripieni e formati petit.

Saranno diverse per grandezza, decori e packaging ma sono tutte accomunate da uno stesso elemento: il cioccolato. Indiscusse protagoniste delle tavole di questo periodo, le uova di Pasqua sono un immancabile prodotto che, al pari dei grandi lievitati, sta conquistando sempre più le attenzioni del mondo artigianale e della ristorazione per qualità ed estetica. A partire da Fusto Milano, prima pasticceria speakeasy d’Italia guidata dal pastry chef e maître chocolatier Gianluca Fusto e dalla direttrice creativa Linda Massignan, che come novità 2023 propone (solo su ordinazione) l’UOVOdiUOVA, una forma di cioccolato fondente nella quale vengono incastonate perle di caviale made in Italy (della sua colomba al limone e albicocca vi abbiamo già parlato). Artistiche e inedite sono anche le creazioni di Bodrato con decori preziosi e design suggestivo. Accanto alle uova di Pasqua iconiche (come il Boero con gli stessi cioccolatini che sono racchiusi anche all’interno del guscio), la cioccolateria artigianale ligure propone una nuova imperdibile linea a tema “natura”, ma anche l’Uovo Faber, chic ed elegante, con cioccolato spennellato a mano di colore oro e fiorellini di zucchero, Avant-Garde, caratterizzato da pennellate e spirali, Spider, con le righe che si intrecciano, Astrazione, dove il gioco tra i colori crea effetti ottici onirici, e infine Tortuga, con rilievi sulla superficie. Sono esemplari unici e realizzati a mano le uova di cioccolato di Walter Musco la cui genesi è legata ad artisti che hanno rivoluzionato il concetto di forma, mezzo e gusto: Jeff Koons, Maurizio Cattelan, Yayoi Kusama, Takashi Murakami, Banksy e Damien Hirst, solo per citarne alcuni. Vale la pena fare un salto nella pasticceria a largo Benedetto Bompiani anche solo per ammirarle in mostra fino al giorno di Pasqua. A Napoli anche la pasticceria Chiara Cianciaruso di Mon Sciù segue il fil rouge dell’arte contemporanea per la sua collezione di uova al cioccolato: preferite la versione à pois omaggio all’artista giapponese Yayoi Kusama oppure quella romantica con due persone che danzano e un grande cuore pulsante sullo sfondo ispirata al pittore statunitense Keith Haring? 

Per chi non si accontenta del guscio, sono sempre più diffuse le versioni ripiene come le specialità proposte da Romanengo, la confetteria più antica d’Italia fondata a Genova nel 1780. Tra i grandi classici realizzati artigianalmente, come l’Uovo di zucchero (così chiamato per la particolare consistenza zuccherina del rivestimento) aromatizzato alla cannella, uno dei prodotti più preziosi che custodisce un assortimento di confetteria e cioccolato, tra cioccolatini, ginevrine e ovetti di pasta di mandorle. Sono delle gelatine di frutta quelle incastonate nell’uovo di cioccolato (al latte o fondente) che Pastiglie Leone ha disegnato in collaborazione pasticceria Racca nella sua linea fiabesca “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Consolidata è invece la partnership tra Guido Gobino e Armani/Dolci che, oltre alle classiche uova, propone dei sartoriali ovetti al latte con cocco e fondente oppure ripieno al latte. Nel capoluogo meneghino, passando in Galleria Vittorio Emanuele II, la vetrina di Marchesi 1824 anche a Pasqua regala gioie per gli occhi e per il palato, e tra i classici lievitati fanno capolino dei deliziosi ovetti stagnolati ripieni di golosi cremini. Il formato mignon ha convinto anche Matteo Dolcemascolo dell’omonima pasticceria a Frosinone ad aprire una nuova categoria sul suo e-commerce dove sono approdati gli ovetti fondenti al 70%, al latte o al cioccolato bianco (disponibili anche misti), lavorati a mano e confezionati in scatole che ricordano i cartoni delle uova fresche. Per centellinare i peccati di gola, anche La Perla di Torino ha riletto gli amati tartufini attraverso delle mini uova al tiramisù, alle arachidi salate e bigusto latte/fondente (se vi capita provate il loro Uouo gianduja, maxi uovo di Pasqua, completamente made in Piemonte). Di contro, è gigante (e solo da esposizione) l’uovo che la Fabbrica di Cioccolato Gay-Odin ha dedicato a Massimo Troisi, celebre attore, regista, poeta e sceneggiatore napoletano che lo scorso febbraio avrebbe compiuto settant’anni (nel 2022 l’omaggio è stato a Procida in occasione del suo ruolo di Capitale della Cultura Italiana). Sono invece tre le uova, una dentro l’altra, di Charlotte Dusart che a Milano ha composto una vera e propria matrioska di cremino-pistacchio e gianduia cremoso, più un piccolo pulcino riposto in un uovo al latte. Doppio guscio anche per l’Uovo alla Milanese di Peck che omaggia il capoluogo lombardo con una una pregiata creazione di cioccolato, realizzata artigianalmente dai maestri pasticceri nei laboratori di Spadari. Un uovo giallo di cioccolato bianco, cosparso internamente di riso soffiato, zafferano e sale Maldon, racchiuso in un uovo di cioccolato fondente tagliato a mano, che ricrea la sagoma del Duomo con una puntina d’oro sulla sommità per evocare la Madonnina.

Non solo cioccolato nel cioccolato. Come per le colombe, anche le uova di Pasqua si prestano a essere farcite con il gelato. Così l’agri-gelateria milanese Gusto 17 propone l’Uovo Mignon con fiordilatte avvolto da una copertura di finissimo cioccolato in tre diverse nuance colorate – rosa, giallo e verde. La Pasticceria e Gelateria Mille in provincia di Brescia presenta invece le uova di Pasqua con cioccolato Valrhona in due gusti: ripiene con semifreddo al fiordilatte e cremino di pistacchi oppure con spumone bresciano (un semifreddo al torroncino). Spostandoci nella capitale, attinge invece alla tradizione di pasticceria Fatamorgana che ha deciso di “rivoluzionare la sua Pasqua” con l’uovo-torta, ovvero un dolce per le feste che si taglia come una torta, e il cannolo-pastiera, un cannolo che racchiude tutto il gusto di una vera pastiera napoletana (entrambi i prodotti sono senza glutine). In Campania Santomiele, azienda cilentana divenuta nota in tutto il mondo per le sue fantasiose e creative proposte gastronomiche, tra cui spiccano le varie reinterpretazioni del frutto del fico, condivide due proposte: Bobo, un uovo di cioccolato extra fondente stratificato con arance essiccate, e Milo, sempre di cioccolato e completamente avvolto di mele annurca disidratate.

Alla Pasqua non rinunciano neanche gli chef che danno prova del loro estro collaborando con i colleghi della linea di pasticceria. Prosegue con successo la collaborazione del gruppo Da Vittorio della famiglia Cerea con il chocolate designer Davide Comaschi: insieme hanno lavorato “a tutto tondo” per una capsule di grande impatto estetico. Famoso per il suo Choco Bomb (innocua “bomba” alla nocciola che ricorda delle vere e proprie bombette esplosive tratte dal mondo dei cartoon), Paolo Griffa quest’anno lancia le Bunny Cake al Caffè Nazionale di Aosta. Si tratta di due torte da viaggio a forma di uovo pasquale, decorate con l’immagine di un coniglietto intagliato su una lastra di finissimo cioccolato, disponibili in due opzioni: la prima con il classico connubio nocciola e gianduia, mentre la seconda è al bergamotto e tè matcha. È nato prima l’uovo o la colomba? Nel laboratorio di Antonino Cannavacciuolo il dubbio è presto sciolto: quest’anno, per la prima volta, lo chef tre stelle Michelin firma due uova di Pasqua insieme al pastry chef Kabir Godi: nocciole, cioccolato al lampone, cioccolato allo yuzu, cioccolato alla fragola e frutto della passione. Come distinguerle? Una ha una copertura al latte, mentre l’altra è fondente.

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Foto di copertina: Marchesi 1824 (Milano)

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