Roma ad agosto può rivelarsi più piacevole di quello che si sia portati a pensare, specie se si conoscono buoni ristoranti per un pranzo o una cena “fuori porta”. Da Il Sorpasso di Dino Risi a Un sacco bello di Carlo Verdone, passando per Caro Diario di Nanni Moretti: la Capitale quasi deserta, nel mese delle ferie per antonomasia, fa da sfondo malinconico e assolato ad alcune tra le più belle pellicole del cinema italiano. In realtà, negli ultimi anni, la città si svuota meno, rivelandosi decisamente più vivibile rispetto al resto dell’anno. I turisti dal canto loro non si lasciano scoraggiare dal caldo torrido e riempiono le strade del centro. Anche gli appuntamenti culturali non mancano, animando le serate estive. Per chi proprio non vuole rinunciare a staccare dalla metropoli, anche solo per un pranzo o una cena, ecco 6 indirizzi gastronomici da provare, aperti anche a Ferragosto.
Ristoro La Dispensa, Boccea (Roma)

Lungo la via Boccea, oltre Valle dell’Ara, si apre un’area agricola, tra campi e casali. Un paio di questi ultimi – in origine un molino, poi azienda agricola – ospitano dal 2007 il bel ristorante di Gianfranco Iegiani e sua moglie, oggi affiancati dai figli. L’atmosfera rustica è rimasta, ma la cucina e la cantina raccontano un’attenzione non comune e un’impronta gastronomica contemporanea. Il menu è basato su materie prime e ingredienti di prima scelta a partire dagli ortaggi coltivati in zona: gli antipasti spaziano dai crudi di pesce al plateau di formaggi di Alchimista Lactis. Anche primi e secondi seguono la doppia linea tra mare e terra, dalle Pappardelle con ragù di chianina alla Catalana di aragostella di Mazara del Vallo. Carni selezionate da cuocere alla griglia e una ventina di pizze e focacce al forno a legna completano la proposta, insieme a una bella selezione di oli extravergini e a bottiglie di pregio, gin e distillati da meditazione.
ristoroladispensa.com
Osteria Landi, Ostia (Roma)

Sebbene a livello amministrativo sia un quartiere di Roma, Ostia non è solo lo sbocco sul mare della Capitale: avendo infatti una sua identità, può essere considerata quasi come una città a parte. Non distante dalla vivace zona pedonale del centro, Osteria Landi è un porto sicuro per chi cerca una buona cucina marinara, stagionale e concreta. L’ambiente è raccolto e molto accogliente: una quindicina di coperti all’interno e altrettanti all’aperto. Lo chef è Claudio Prossomariti, che si è formato a Il Tino di Fiumicino. Nei suoi piatti il pescato è assoluto protagonista: tra un carpaccio con pomodoro e basilico, una grigliata mista o un guazzetto, concedetevi un primo come i fusilloni alla pescatora estiva o gli gnocchi ai gamberi rosa. È possibile ordinare alla carta o scegliere il percorso degustazione da 6 portate a 50 euro. In sala c’è Emanuele Landi, che coccola i clienti con una selezione di vini in cui è concesso molto spazio alle produzioni locali. Chiusura dal 18 agosto al 2 settembre.
osterialandi.it
Erbacce Lab, Bracciano (Roma)

Nel cuore del borgo affacciato sul lago, proprio ai piedi del castello Odescalchi, il minuscolo locale di Sarah Bugiada è una bella scoperta che unisce un’attenta perlustrazione del territorio che circonda Bracciano e del suo patrimonio agricolo e gastronomico a una cucina “selvatica” ma accorta e a un’accoglienza calorosa. Un piccolo bancone e un paio di tavolini nel colorato interno, qualche coperto in più sulla pedana esterna, e un menu “dinamico” che cambia quotidianamente in base alla spesa: tanti ortaggi ed erbe selvatiche raccolte in zona, un uso ben calibrato delle fermentazioni (messe pure in conserva), carni e formaggi da produzioni etiche, per piatti ravvivati da spunti “esotici” che arrivano soprattutto dai viaggi in Messico della chef, anche con serate dedicate. In calendario anche incontri culturali e collaborazioni con aziende vinicole e birrifici artigianali.
instagram.com/erbacce_lab
Santa Lucia Maccarese, Fregene (Roma)

Per chi ha voglia di andare in una zona di mare senza affondare i piedi nella sabbia, a Maccarese questa destinazione è una raffinata residenza agricola nata da un ex ovile, dove si può anche dormire in una delle otto camere. Il cuore del progetto è l’orto biologico di 6.000 metri quadrati, che rifornisce il ristorante con prodotti coltivati in loco, protagonisti di piatti vegetali e creativi firmati dallo chef Alessandro Squicquero. A completare l’esperienza: la piscina (accessibile anche agli esterni ma solo su prenotazione) e l’area benessere en plein air con saune e tinozza finlandese. Sia per chi pernotta sia per chi viene appositamente da fuori, la colazione in giardino è un momento davvero rilassante. Se aveste improvvisa voglia di un tuffo nelle acque salate della costa laziale, la proprietà gestisce anche il vicino stabilimento balneare di Controvento.
santaluciamaccarese.it
La Posta Vecchia Hotel, Palo Laziale (Roma)

L’ingresso di questo luogo di ospitalità – che è anche un affascinante sito archeologico con museo visitabile grazie a un’associazione locale di archeologi: del resto siamo in una località balneare amata dagli imperatori romani – accoglie gli ospiti con un quadro di Luigi Vanvitelli, le cui tonalità hanno ispirato il recente restauro dell’hotel. Già ristrutturata alla fine degli anni Sessanta dall’imprenditore americano Jean Paul Getty, da cui la famiglia Sciò ha poi acquistato la villa, La Posta Vecchia si presenta oggi con un’elegante tinta beige pastello: solo una delle novità che saltano all’occhio. La sala ristorante, dove al mattino viene servita una sontuosa colazione, è ora inondata di luce grazie alla parete lunga con finestre a quasi tutta altezza, che regala una splendida vista sul mare, accessibile anche da una nuova spiaggetta privata. In questa sala e sulla terrazza prende vita la cucina di Da Aurelio, nuovo capitolo gastronomico dell’hotel, guidato dal giovane chef Andrea Barcia. Il menu valorizza l’orto della tenuta e le eccellenze locali, come il carciofo romanesco, protagonista di molti piatti quando è stagione. Il momento più suggestivo? Il tramonto, da contemplare sorseggiando uno dei cocktail ispirati alla mitologia romana, come il Cerere, a base di gin infuso al basilico, St-Germain, succo di limone e sciroppo di zucchero.
pellicanohotels.com
La Tenuta – Resort Agricolo, Collelungo (Rieti)

Il verde della Sabina può essere un ottimo antidoto contro la calura estiva urbana. La Tenuta – Resort Agricolo è immersa nella natura ed è dotata di camere, appartamenti, un maneggio, una piscina e, ovviamente, un ristorante. A gestirlo ci pensano Gian Marco Greganti e Fabrizio Tegazio che, dopo una recente parentesi romana, sono tornati in campagna, dove avevano iniziato il percorso insieme. Qui propongono un’originale idea di cucina contadina, anche un po’ a dispetto dei trascorsi nell’alta ristorazione. Cotture ancestrali, materie prime eccellenti e una misurata dose di originalità sono alla base dei loro piatti. Per intenderci, tra gli antipasti c’è un’interessante coppa di testa cotta nella barbacoa, il forno scavato nel terreno tipico del Messico. Lingua, animelle, trippa: la passione per il quinto quarto è evidente, ma anche i piatti a base vegetale hanno un ruolo inevitabilmente importante nel menu.
latenuta.org