È sempre affascinante per un cliente scoprire un luogo segreto: esclusivo solo in apparenza, dall’anima glam ma al tempo stesso semplice. Shub a Sorrento è tutto questo. Immaginatelo come un’anima doppia: una wine room luminosa, a un passo da piazza Tasso, e un secret hub sotterraneo e raffinato, dalle pareti verde petrolio e una collezione di oltre mille distillati.
Nato nel 2020 dai fratelli Izzo – la stessa famiglia alla guida di Piazzetta Milù, ristorante stellato e punto di riferimento dell’alta cucina campana – Shub è la sua naturale “costola” dedicata al bere miscelato e all’accoglienza notturna. Un invito a vivere la Dolce Vita in chiave contemporanea, tra mixology elegante e un’ospitalità che ha il sapore di una complicità giocosa.
La mappa segreta per capirlo
Nel cuore di Sorrento trovate Shub, un secret bar dove Valerio Izzo e Anna Candela uniscono mondi diversi – moda, mixology e alta cucina – in un’esperienza unica. Dal ristorante due stelle Michelin Piazzetta Milù, simbolo di creatività gastronomica e ricerca, prende vita un locale che racconta l’ospitalità italiana attraverso due anime complementari: al piano superiore uno street bar e wine room dal carattere dinamico e conviviale, al piano inferiore una secret room intima ed elegante, dove la mixology diventa pura espressione di tecnica e immaginazione.
In poco tempo Shub ha conquistato un posto di rilievo nella scena italiana: la cocktail list è stata premiata da Identità Golose come “Miglior Drink List Originale d’Italia 2025”, mentre Valerio Izzo ha vinto la Art of Italicus Aperitivo Challenge 2025, portando l’attenzione internazionale sul progetto.
La carriera di Valerio lo ha visto formarsi con nomi come Enrico Bartolini e Massimo Bottura, lavorare a Londra e ottenere numerose qualifiche. La passione per la mixology lo ha portato alla creazione di Shub nel 2020, un cocktail bar che si distingue per un’atmosfera internazionale e un’accurata selezione di cocktail creativi.
Anna Candela, laureata in Architettura e Design Industriale con specializzazione in Moda e Comunicazione, porta nel progetto un percorso unico che intreccia fashion, mixology e fine dining. Dopo esperienze internazionali con Inditex e Armani, Anna ha completato una formazione professionale come bartender e ha maturato competenze in cucina, trasformando la sua visione in progetti innovativi e originali che si riflettono nella drink list e nell’esperienza di Shub.
Ma com’è il bar? Appena entrate al piano terra vi accoglie una selezione di grandi vini e bollicine – perfetta per un brindisi con il cuore leggero – e un bancone dove si può ordinare il classico di sempre. Ma se avete voglia di qualcosa di più intrigante, scendete la scala: suonata la campanella, si aprono le porte del Secret Hub. Qui, tra pareti verde petrolio e luci soffuse, l’atmosfera cambia radicalmente: più internazionale, più ricercata, con oltre mille distillati a disposizione e cocktail creativi che fondono tecnica, ingredienti locali e stagionalità.
Valerio ride quando spiega che Shub nasce dall’unione di Piazzetta Milù e della voglia di reinventarsi. Sul nuovo menu – La Dolce Vita 2025 – dice: «È un menu che racconta italianità, la bella Italia, quel tipo di vita che tanto affascina gli stranieri. Non vogliamo solo far bere bene, vogliamo che ripartano per Chicago o Manila pensando: ‘ero a Sorrento, ho bevuto bene’. Per noi ogni stagione è un’occasione per scrivere la nostra visione della mixology. Nel nuovo menu abbiamo versato tutta la curiosità maturata in anni di viaggi e di crescita nell’hospitality. Ogni cocktail racconta una storia fatta di ricerca, tecnica, sapori ancestrali e di tutto ciò che amiamo bere, mangiare e, soprattutto, condividere. Ogni drink è pensato per farvi viaggiare con il palato, con leggerezza, curiosità e un sorriso sulle labbra».
Qui si va per l’atmosfera – calda, un po’ jazz, un po’ film d’autore – e si resta per la tecnica e il racconto nel bicchiere. I cocktail sono molto interessanti ma soprattutto buoni: non è storytelling fine a se stesso, anzi. Se andate in questo bar e ignorate totalmente le parole di chi ci lavora, siamo sicuri che sarete proprio voi i primi a chiedere delucidazioni perché al primo sorso si capisce subito che c’è qualcosa di diverso come con l’Old Fashion con essenza di cocco, l’Orange Wine con pisco e kombucha di petali di rosa, e il Green Fizz a base di gin Hendrick’s, estratto di cetriolo e mela verde chiarificati con foglia d’ostrica al tabasco. Non ci sono frivolezze, tutto è fatto secondo una logica ben chiara e con la volontà ferrea di incuriosire il cliente: ne è un esempio il Dirty Sour Martini, acido e profondamente umami, con carattere preciso e una guarnizione da mordere, sferificata. O ancora il Tiramisù Espresso: in un mondo di drink sempre più dolci, apprezziamo particolarmente quando ci sono cocktail sfacciatamente zuccherini, che non si nascondono dietro della varianti. Questo è un dessert alcolico, dal sapore di un tiramisù tradizionale, emblema tra l’altro della Dolce Vita citata nel menu.
Shub è rilassante, cosa inusuale per i secret bar che tendono ad avere un senso di cupezza studiata, per rafforzare l’idea dello speakeasy. È un invito a staccare, sorseggiare e immaginare.