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Stop temporaneo ai nuovi vigneti: la proposta per riequilibrare il mercato

Consumi in calo e giacenze elevate: l’Unione Italiana Vini propone una sospensione annuale delle autorizzazioni per la viticoltura italiana.

L’Unione Italiana Vini ha lanciato una proposta: sospendere per dodici mesi il rilascio di nuove autorizzazioni all’impianto di vigneti in Italia. La misura è stata valutata necessaria alla luce del calo dei consumi interni e internazionali e dell’accumulo di giacenze che, secondo le stime, potrebbero superare i 42 milioni di ettolitri entro la fine della campagna viticola. L’obiettivo è contenere il potenziale produttivo e avviare contestualmente una revisione dei disciplinari e del sistema di assegnazione delle autorizzazioni, privilegiando territori vocati e produzioni con maggiore competitività sui mercati.

Mercato rallentato e giacenze elevate

Durante il Consiglio nazionale dell’Unione Italiana Vini (Uiv) è emersa la necessità di intervenire sul potenziale viticolo nazionale. La proposta prevede la sospensione per un anno della concessione di nuove autorizzazioni, che attualmente consentono di ampliare del 1% il vigneto Italia ogni anno, pari a circa 6.500 ettari.

Il provvedimento si propone come misura transitoria, in attesa di una più ampia riforma del settore, alla luce di un quadro di mercato caratterizzato da una domanda in progressivo rallentamento e da volumi di giacenza rilevanti.

Secondo le stime dell’Osservatorio Uiv, al 31 luglio — data di chiusura della campagna viticola — le scorte di vino e mosto in Italia raggiungeranno i 42-44 milioni di ettolitri, corrispondenti a un’intera vendemmia.

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Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv, ha definito la sospensione una misura di responsabilità necessaria per contenere il potenziale viticolo e favorire il riequilibrio del mercato. Contestualmente, l’associazione chiede una revisione del sistema di regolazione delle rese per ettaro e dei disciplinari di produzione, soprattutto per le denominazioni meno performanti. A rafforzare la proposta c’è un dato: l’Italia oggi è l’unico grande Paese produttore a registrare una crescita della superficie vitata a fronte di un calo globale dei volumi commercializzati, pari a circa il 10% negli ultimi cinque anni.

Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv, ha evidenziato come il blocco temporaneo possa offrire al settore il tempo necessario per impostare una riflessione strutturale, con l’introduzione di nuovi criteri di priorità per le autorizzazioni. Tra questi, la valorizzazione delle aree collinari e montane e degli areali che esprimono vini con maggiore successo commerciale. È stata inoltre richiamata l’urgenza di disporre di dati puntuali non solo sulle superfici autorizzate, ma anche su quelle effettivamente impiantate, soprattutto in riferimento ai reimpianti.

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