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Tasca d'Almerita

Tasca d’Almerita

Le diverse espressioni dell’enologia siciliana in cinque tenute diffuse sull’isola.

Dopo aver percorso una strada tortuosa, ai visitatori si svela una vista magnifica. All’improvviso il sentiero è ben tenuto e fiancheggiato da alberi di eucalipto, mentre i dolci vigneti si allungano verso l’orizzonte. Sembra quasi di entrare in un film. Le tipiche case in pietra hanno porte blu splendidamente dipinte e sono circondate da fiori colorati. L’occhio non sa se fermarsi sulla magnifica magnolia nel cortile o invece sul rigoglioso orto. Non si tratta di un sogno bensì di una realtà a dir poco viva. Siamo alla Tenuta Regaleali, nel cuore della Sicilia, gestita dalla famiglia Tasca d’Almerita da ben otto generazioni. «Fino al 2001 abbiamo venduto la nostra produzione a un unico distributore», racconta Alberto, entrato in azienda proprio in quel momento. Da allora la cantina ha fortemente ampliato la produzione, acquistando più tenute in vari luoghi della regione che hanno tutti un forte legame con la storia dell’isola. In totale, Tasca d’Almerita è oggi composta da 673 ettari, di cui circa 450 impiantati a vigneto. Sull’isola di Mozia, che guarda dal mare Marsala, c’è una piccola produzione di grillo. Ma ci sono anche gli scavi gestiti insieme alla Fondazione Whitaker, che permetteranno di saperne di più sui Fenici che vi abitavano migliaia di anni fa. Per chi è fortunato, poi, è possibile prevedere una visita anche presso un altro dei tenimenti della famiglia, quintessenza di eleganza: la Tenuta Capofaro a Salina, la piccola isola vulcanica delle Eolie dove si produce la Malvasia delle Lipari. Il resort è composto da villette bianche attorniate da bouganville di un rosa brillante. Ci sono anche 4,5 ettari di vigneto con una vista infinita, che rende quasi impossibile percepire il limite sottile tra mare e cielo. Sull’Etna — il cui rinascimento enologico sta portando la Sicilia sempre più in alto nel gotha del vino — si trova invece la Tenuta Tascante. Infine la Tenuta Sallier de La Tour, dove si produce un syrah memorabile. E non finisce qui. Uno dei tanti obiettivi futuri dei Tasca è lavorare per una maggiore consapevolezza ambientale. La famiglia ha infatti avviato un progetto in continua crescita chiamato SOStain: una certificazione che tiene conto non solo della difesa dell’ambiente ma anche di altri aspetti, come la sicurezza sul lavoro e la responsabilità sociale. «L’importante è che si ricada sempre al di sotto dei parametri richiesti per la coltivazione biologica. Ci credo molto e abbiamo una stretta collaborazione con varie università — spiega Alberto Tasca d’Almerita — per collaborare a progetti di ricerca. Dobbiamo avere una prospettiva più ampia, senza concentrarci solo sul prodotto finale. È necessario pensare ed essere sempre un passo avanti rispetto alle sfide del futuro».

Maggiori informazioni

Sclafani Bagni (Palermo)
tascadalmerita.it

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