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Vietti

Vietti

Trattare la vigna come un giardino, con rispetto e cura, per ottenere frutti eccezionali.

Quando l’investitore americano Kyle Krause acquistò Vietti nel 2016 molte persone pensarono che quello, per uno dei produttori più stimati di Barolo del Piemonte, sarebbe stato l’inizio della fine. Ma Luca Currado — la cui famiglia fondò l’azienda e che oggi resta, insieme alla moglie Elena, la forza dietro questi vini — era di ben altro parere. I terreni dei cru di Barolo sono infatti così preziosi che le risorse alle quali ha avuto accesso gli hanno permesso di acquisire le proprietà dalle quali in passato comprava soltanto le uve e di espandersi su nuovi cru. Ironia della sorte, Vietti aveva una connessione con gli Stati Uniti già molto prima del coinvolgimento di Krause. Il bisnonno di Currado, infatti, si trasferì a Boston nei primi del Novecento per lavorare come ingegnere al progetto del Sumner Tunnel, che corre sotto il porto della città. «Grazie alle sue esperienze, rientrò dagli Stati Uniti con una mentalità più aperta rispetto a quella degli altri viticoltori — dice Currado —. Capì che il valore delle Langhe risiede nel terroir e iniziò a comprare vigneti tutt’intorno, nelle zone migliori di Monforte, Serralunga, e così via. Lo chiamavano il “pazzo americano”». Tutt’altro che follia, col senno di poi. Quei vigneti sono oggi la spina dorsale della gamma dei cru di Barolo Vietti. Tra i migliori di questa zona, comprendono lo speziato e vivace Lazzarito, il più concentrato e complesso Rocche di Castiglione (il primo Barolo, nel 1961, prodotto da un singolo cru, insieme al Bussia Prunotto di Beppe Colla), il profondo Villero Riserva e cinque ulteriori referenze. La stessa qualità che si ritrova in tutti gli altri vini Vietti. Nonostante l’acclamazione generale e la storia leggendaria della tenuta, Currado è modesto rispetto al suo contributo. «Fare vino è come cucinare:
se non usi ottimi ingredienti, non ottieni ottimi risultati — dice —. Bisogna trattare la vigna come un giardino, con rispetto e cura. Se il frutto non è eccezionale, non ci si può fare niente. Siamo vignaioli, non maghi».

Maggiori informazioni

Castiglione Falletto (Cuneo)
vietti.com

 

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