Lo Chardonnay di Cantina Tramin

Troy di Cantina Tramin: dieci anni di uno Chardonnay d’altura in Alto Adige

Dal versante della Mendola un’interpretazione alpina di un vino che racconta l’evoluzione enologica della zona, tra storia, territorio e stile.

Se è vero che un viaggio può essere un’esperienza di profondità e non di fretta, di scoperta e non di consumo, è altrettanto vero che una visita in Alto Adige Südtirol appare, più di molte altre, naturalmente predisposta a essere vissuta in questo modo. Il primo ausilio, probabilmente, proviene dalla geografia stessa, che segmenta – o meglio, scandisce – la provincia autonoma di Bolzano in una trama complessa di valli, ampie e strette, che si diramano come nervature da un asse centrale costituito dai fiumi, simili a quelle di una foglia di vite. Ogni valle esibisce un’identità antropica ben definita, con una propria misura di storia, saperi, economia e paesaggio; ognuna ordinata, curata, impeccabile.

Troy, pregiato Chardonnay della Cantina Tramin, racconta appieno queste sensazioni d’altura, e da oltre un decennio si impone come autentico gioiello di casa, al pari di vini celebri come Nussbaumer e Epokale (entrambi Gewürztraminer), ambendo con decisione a confrontarsi con i grandi Chardonnay internazionali. Il suo nome, nella lingua locale, significa “sentiero”, evocando un lungo cammino aziendale. Si tratta di uno Chardonnay che nasce in località Sella, sul versante orientale del massiccio della Mendola, da viti con un’età media di 25 anni, allevate a guyot e pergola semplice. Queste poggiano su suoli di ghiaia calcarea mista ad argilla, con pendenze che superano talvolta il 30%.

Troy, lo Chardonnay di Cantina Tramin

Willi Stürz, esperto kellermeister della cantina, ricorda come un tempo questo vitigno, coltivato a quote elevate, non venisse adeguatamente apprezzato a causa della sua struttura esile: «Dopo anni di studi e differenti prove abbiamo compreso come le piante potevano trovare il loro bilanciamento e ottenere basse rese in mondo naturale attraverso un minimo intervento di regolazione delle quantità, affinando la stilistica fino all’ultima annata». Il direttore commerciale Wolfgang Klotz sottolinea, con sincero orgoglio, il valore del lavoro di squadra: «Ragionando sui grandi bianchi, prima o poi si arriva allo Chardonnay. È una sfida per tantissime zone di tutto il mondo e noi abbiamo voluto metterci in prova per arricchire lo scenario con una nostra inconfondibile interpretazione, a testimonianza della sua proverbiale versatilità e dei suoi oltre cento anni di coltivazione qui da noi».

Troy giunge così alla decima vendemmia in splendida forma, in particolare nelle annate 2018, 2019 e 2021, che si distinguono per sfumature dorate, intensità e ampiezza olfattiva. Un vino che esibisce il suo carattere alpino senza filtri, rivelando con immediatezza la propria origine montana. Al naso si colgono sentori floreali e agrumati, note di frutta tropicale, camomilla e menta, con un tocco di mandorla. Al palato spiccano freschezza e mineralità salina, con un finale lungo, sapido, arricchito da sensazioni fruttate e di nocciola tostata.

I vigneti utilizzati per il Troy di Cantina Tramin

Sprazzi, dunque, di una scenografia finissima accompagnati da una sostanza sopraffina: conferma, ancora una volta, che tutto parte dalla conoscenza profonda e dalla valorizzazione del proprio territorio. Ed è proprio questo il fondamento per comprendere i vitigni iconici che danno origine ai grandi vini aromatici, che Tramin continua a produrre con passione fin dal 1898 nelle microzone di Termeno, Ora, Egna e Montagna. Una cooperativa che non lascia spazio a dubbi: il nome stesso rafforza il legame tra il vino simbolo di Termeno e i 300 soci viticoltori che la compongono. Una produzione vinicola certamente supportata dalla tecnica, ma che si distingue per un’organizzazione e una coesione tra le più evolute e armoniche d’Italia.

L’Alto Adige – dove Tramin s’inserisce a pieno titolo – è, in fondo, solo apparentemente una barriera. Le sue montagne, ardite, possenti ed eleganti, costituiscono una delle cerniere più singolari dell’intero arco alpino, e forse dell’Europa tutta: un luogo dove il Nord incontra gli stili solari della Penisola, dando vita a una sintesi originale di tradizioni diverse, ciascuna con la propria indole, senza prevaricazioni. Un laboratorio di convivenza dinamica e contaminazione reciproca, culturale e di stile di vita.

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