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Zaccagnini, l’arte del vino

Da quasi cinquant’anni la cantina ai piedi della Majella è ambasciatrice enoica dell’Abruzzo nel mondo. Segni distintivi: eleganza stilistica, bellezza e il famoso Tralcetto.

Arrivare a Bolognano, borgo dell’entroterra pescarese alle porte del Parco Nazionale della Majella, significa immergersi in un Abruzzo che unisce la forza delle montagne alla vicinanza del mare, dove i vigneti si arrampicano su colline argillose e il clima secco e ventilato disegna le condizioni ideali per la vite. È qui che nel 1978 Marcello Zaccagnini fondò la sua cantina, nata con l’ambizione di raccontare il territorio attraverso il vino e diventata negli anni un punto di riferimento internazionale.

Il segno distintivo è il “Tralcetto”, il piccolo rametto di vite legato a mano sul collo di ogni bottiglia dell’omonima linea che incarna l’espressione più autentica del vino abruzzese: un gesto semplice e antico, che riporta alle radici e ha trasformato una linea di etichette in un’icona riconoscibile ovunque. Il Tralcetto non è però solo un marchio, ma la sintesi di un approccio che mette al centro artigianalità, territorio e cultura.

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Zaccagnini ha infatti scelto di affiancare alla produzione un percorso artistico che dura da quarant’anni: nel 1984 Joseph Beuys inaugurò con la celebre Difesa della Natura la vocazione della cantina a diventare spazio di incontro e di creatività. Da allora, tra le vigne e nei locali sotterranei di affinamento, si sono susseguite opere di Mimmo Paladino, Pietro Cascella, Franco Summa, Diego Esposito e molti altri, trasformando l’azienda in una galleria diffusa che racconta come vino e arte possano condividere lo stesso linguaggio.

A questa dimensione culturale si affianca un impegno costante per la sostenibilità: concimi organici al posto di quelli chimici, rotazioni tra leguminose e brassicacee per arricchire il terreno, impianti tecnologici per monitorare umidità e clima, piantumazioni per compensare le emissioni.

Tra le etichette di punta ci sono quelle della linea San Clemente, legata all’abbazia medievale che domina il territorio, e il recente Montepulciano d’Abruzzo Doc Tralcetto Riserva, espressione di complessità ed equilibrio. Ma in ogni bottiglia resta riconoscibile quel filo conduttore che unisce agricoltura, comunità e visione culturale. È questo che ha permesso a Zaccagnini di trasformarsi in ambasciatrice dell’Abruzzo nel mondo, mantenendo intatto lo spirito originario: coltivare bellezza.

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