Dal 6 all’8 giugno a Priverno (Latina) torna Vini d’Abbazia, la rassegna dedicata al legame millenario tra vino, territorio e cultura monastica, nel complesso monumentale dell’Abbazia di Fossanova. Tre giorni di degustazioni, incontri e masterclass che trasformeranno questo suggestivo angolo del Lazio in un crocevia di storie, vini e persone. L’iniziativa s’inserisce quest’anno nel progetto Le Vie del Giubileo, promosso da Regione Lazio e Arsial per valorizzare i luoghi della spiritualità e le eccellenze enogastronomiche regionali in occasione dell’Anno Santo 2025.
Un’edizione legata al Giubileo
Ogni giorno, dalle ore 16.30 alle 22, il chiostro dell’abbazia accoglierà i banchi d’assaggio di numerose abbazie vitivinicole italiane e produttori legati a luoghi monastici, affiancati dal Villaggio Food&Wine, con le specialità agroalimentari locali. A completare il programma, un calendario di incontri, conferenze e dibattiti aperti al pubblico, ospitati nell’Infermeria del Borgo di Fossanova, con la partecipazione di istituzioni, aziende agricole e figure di spicco del mondo enogastronomico e culturale. Sarà anche un modo per riscoprire la bellissima Abbazia di Fossanova, uno dei più significativi esempi di architettura gotico-cistercense in Italia. Fondata tra il XII e il XIII secolo e nota anche per aver ospitato gli ultimi giorni di vita di San Tommaso d’Aquino, l’Abbazia oggi si conferma luogo di incontro tra passato e presente, spiritualità e cultura materiale.
Tra i momenti più attesi, le sei masterclass nel Refettorio dell’Abbazia, affidate a nomi di rilievo come Andrea Amadei, Chiara Giovoni, Cristina Mercuri e Chiara Giorleo, che guideranno testing e approfondimenti su vitigni storici, vini in anfora e il ruolo del vino nella cultura dei territori.
Vini d’Abbazia 2025 è associata al progetto regionale Le Vie del Giubileo, nato per creare una rete di eventi e percorsi legati ai luoghi di fede, accoglienza e tradizione enogastronomica del Lazio. L’obiettivo è quello di restituire valore al vino e alle produzioni agroalimentari di qualità come strumenti di promozione territoriale e coesione sociale, puntando su itinerari esperienziali e forme di turismo rigenerativo.
