MASCIARELLI ART PROJECT, V Edizione, Backstage opera Anotherview

Arte e vino: un linguaggio comune

Quattro cantine, quattro approcci, un’unica visione: il vino come espressione culturale, il territorio come ispirazione, l’etichetta come messaggio.

In un tempo in cui il vino è sempre più vissuto non solo come bevanda, ma come espressione culturale e identitaria, alcune cantine italiane scelgono di raccontarsi attraverso l’arte. Tre progetti recenti tra in Alto-Adige, Piemonte e Abruzzo, dimostrano quanto sia fecondo il dialogo tra enologia e linguaggi visivi contemporanei, trasformando le bottiglie in opere da collezione e gli spazi produttivi in veri e propri luoghi di esperienza estetica, in occasione di anniversari, residenze d’artista e progetti inediti.

Appius: dieci anni celebrati con l’arte di Robert Pan

special edition di Appius 2019

Per il decimo anniversario di Appius, iconica cuvée della Cantina San Michele Appiano, nasce un progetto che fonde architettura, arte e vino nel cuore dell’Alto-Adige. L’artista bolzanino Robert Pan firma un’opera site-specific destinata alla nuova cantina dedicata esclusivamente a questo vino, dando vita a un ambiente immersivo dove la materia dell’arte si fonde con quella del vino.

La collaborazione si traduce anche in un’edizione limitata di bottiglie: dieci Mathusalem da sei litri e 150 Magnum con un’etichetta-scultura in resina, numerate e firmate da Pan e Hans Terzer, lo storico enologo della cantina. Ogni bottiglia è diversa, imprevedibile, pensata per appassionati e collezionisti.

Il progetto, curato da LifeCircus con la direzione creativa di Marco Fontanesi, è stato celebrato con un evento esclusivo, tra degustazioni e installazioni, sottolineando il ruolo crescente del vino come veicolo narrativo e culturale.

stmichael.it

Bartolo Mascarello: l’etichetta come manifesto

L’etichetta di Barolo del nuovo progetto artistico di Bartolo Mascarello

Se in Alto Adige l’arte entra in cantina, in Piemonte è la cantina stessa a farsi arte. Il Barolo di Bartolo Mascarello è da decenni una voce autorevole del vino tradizionale: un solo Barolo, da un blend di cru storici, vinificato con rigore e fedeltà alla storia. Ma a partire dagli anni Ottanta, il compianto Bartolo trasformò anche l’etichetta in linguaggio espressivo, disegnandola a mano.

Nacquero così le famose “etichette disegnate”, oggi autentiche opere d’arte in bottiglia. Ironiche, politiche, poetiche: dalla celebre “No Barrique, No Berlusconi” a dediche personali o messaggi antifascisti, ogni disegno portava un pensiero, un gesto, una dichiarazione.

Dopo la sua scomparsa, la figlia Maria Teresa ha continuato questa tradizione con discrezione e coerenza. Le etichette disegnate restano rare e ambite, realizzate in numero limitato ogni anno, tutte uniche, tutte numerate. In un mondo che corre verso l’omologazione, rappresentano un baluardo di autenticità e cultura.

mascarello.com

Michele Chiarlo: la fotografia come sguardo sul quotidiano

Una delle foto della mostra “ALdiLà” di Davide Barzaghi esposta presso la cantina Michele Chiarlo

Restiamo in Piemonte dove la storica cantina Michele Chiarlo prosegue nel suo percorso di dialogo tra vino e linguaggi artistici, ospitando nel 2025 la rassegna fotografica ALdiLà di Davide Barzaghi. Un’esposizione articolata tra la cantina di Calamandrana e il Palás Cerequio di La Morra, in cui l’autore astigiano – premiato a livello internazionale – racconta la bellezza nascosta della quotidianità attraverso immagini scattate solo con il suo iPhone, senza filtri né post-produzione.

Le fotografie di Barzaghi, sospese tra luce e ombra, presenza e assenza, restituiscono un’intimità profonda, fatta di sguardi, attese, silenzi. La mostra – visitabile gratuitamente fino a dicembre – conferma la visione della famiglia Chiarlo: il vino come narrazione, la cantina come spazio culturale. Non è un caso che qui siano nate etichette d’autore, installazioni permanenti tra i filari dell’Art Park La Court e il progetto Cannubi Path firmato da Ugo Nespolo, in un continuo intreccio tra natura e creatività.

michelechiarlo.it

Masciarelli Art Project: il vino come paesaggio narrato

Castello di Semivicoli

In Abruzzo, il Masciarelli Art Project – giunto alla sua quinta edizione (in questo articolo abbiamo invece raccontato il quarto appuntamento) – propone un’altra forma di alleanza tra arte e vino. Ogni anno un artista o collettivo internazionale è invitato a realizzare un’opera site-specific per il Castello di Semivicoli, sede storica della cantina (tra le nostre 50 Top del 2024) e oggi relais tra le vigne.

Nel 2025 i protagonisti sono gli Anotherview, collettivo noto per le sue “finestre digitali” sui paesaggi del mondo. Durante una residenza creativa, il gruppo ha tratto ispirazione dalla vendemmia abruzzese per creare un’opera video immersiva che restituisce il valore rituale e simbolico di questo momento, intrecciando paesaggio, gesti antichi e memoria collettiva.

Accanto all’opera, il collettivo ha firmato un’etichetta in edizione limitata per il Villa Gemma Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2020, proseguendo una tradizione che unisce creatività visiva e qualità enologica. Anche in questo caso, LifeCircus ha curato l’intero progetto, dall’ideazione alla produzione visiva.

castellodisemivicoli.com

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