L’altipiano del Renon è la montagna-simbolo di Bolzano: un luogo sospeso tra cielo e terra che invita a camminare, respirare e rallentare, nonché meta prediletta per escursioni panoramiche, vacanze in famiglia o, al limite, semplici fughe di una giornata. In appena dodici minuti, la moderna Funivia del Renon conduce proprio dal capoluogo altoatesino a Soprabolzano, solcando un tracciato aereo da cui lo sguardo si perde tra cime e vallate.
Soprannominato la “Riviera delle Dolomiti”, il Renon custodisce una lunga storia di accoglienza: fin dal Seicento, i nobili bolzanini salivano quassù per trovare sollievo dall’afa estiva. Fu così, infatti, che nacque la Sommerfrische, la villeggiatura in quota, fatta di giornate lente e meditazione, tanto da indurre all’inizio del Novecento Sigmund Freud, affascinato da cotanta bellezza, a consigliare questi luoghi all’amico Carl Gustav Jung, come rifugio prediletto per cercare pace e ispirazione. Le eleganti ville in stile Liberty e le antiche case di villeggiatura di Soprabolzano, Collalbo, Auna di Sopra, Longostagno e Costalovara (ognuno con il proprio ordine impeccabile) raccontano ancora oggi quella stagione felice, sospesa tra natura e cultura.
Un territorio di eccellenze agricole
Ma il Renon è anche terra di innovatori in campo agricolo. Tra i produttori più noti spicca Thomas Kohl, che nel suo maso ad Auna di Sotto realizza pregiati succhi di mela monovarietali. A Collalbo, invece, il giovane contadino Stefan Rottensteiner ha dato vita a un allevamento di manzi Wagyu, grazie a un approccio etico e rispettoso verso gli animali. Paul Rinner dell’Hotel Rinner, invece, ha un amore particolare per creature più piccole ma non meno preziose: le api. Oltre alla produzione di miele biologico, ha creato un esclusivo concetto di api-wellness, che unisce natura e benessere in modo innovativo.
Il Renon vanta poi una rete di masi che offrono prodotti freschi a chilometro zero: verdure, latte, uova, erbe aromatiche e formaggi. Tra questi il Wolfhof ad Auna di Sopra, con caseificio e produzione propria; lo Stiegerhof, sempre ad Auna di Sopra, noto per le erbe officinali; Il Föranerhof ad Auna di Sotto, con frutta secca, sciroppi e confetture, e infine il caratteristico maso Untermigler a Soprabolzano, gestito dalle “streghe Migler”, che coltivano erbe e verdure con estrema cura e dedizione. Proprio qui, Elisabeth e Simon Döwa hanno realizzato un sogno a lungo coltivato: allevare bufale e produrre la prima mozzarella di bufala altoatesina, realizzata nella località di Cardano, presso il caseificio Amò.
Gli indirizzi per un soggiorno da favola
Un luogo così ricco e bello merita qualche giorno, per fare il carico di relax e perlustrarne il repertorio enogastronomico. Ecco qualche indirizzo per un breve viaggio in quota.

La combinazione di un’atmosfera accogliente e familiare con un design moderno e distintivo: ecco la proposta ricettiva del Gloriette Guesthouse a Soprabolzano. Rinomato anche per la sua offerta gastronomica, con un raffinato bistrot – Puro – che offre una cucina “easy fine dining” alpino-mediterranea, qui il soggiorno rilassante e rigenerante è impreziosito da una splendida Spa con piscina.

Ad Auna di Sotto, il Pirbamer è nato nel 2017: i fratelli Unterhofer, giunti alla terza generazione ristorativa, hanno rilevato il locale dai propri genitori portando una nuova direzione in cucina e una magnifica ristrutturazione all’esterno, con un motto esplicito: “due fratelli, un solo obiettivo: gusto e benessere”. In cucina c’è Werner, che ha alle spalle esperienze diversificate, da Anna Matscher di Zum Löwen, a Tesimo, fino al Tantris di Monaco e all”Hangar-7 di Salisburgo. Lo chef propone sapori classici del territorio rispettando rigorosamente le stagioni ma aggiungendo tocchi esotici e creativi, mentre in sala Hannes accompagna le portate con preziosi consigli enologici.

In una posizione soleggiata situata a 2.046 metri s.l.m. sul Corno del Renon, con vista spettacolare sulle Dolomiti (compresi Schlern e Catinaccio), sul Gruppo del Brenta e sul massiccio dell’Ortles, l’accogliente baita-ristorante Feltuner Hütte propone piatti tipici preparati con prodotti locali: pasta al pino mugo con ragù di cervo, gulasch di bovini alpini, speck, kaminwurzen, agnello e l’ottimo kaiserschmarren. Dispone inoltre di un’ottima selezione di oltre 150 etichette, curate dal preparatissimo sommelier Valentin.
All’interno del Parkhotel Holzner, fascinoso albergo di Soprabolzano in perfetto stile Liberty alpino, al ristorante 1908 il giovane Stefan Zippl (1 stella verde Michelin) sperimenta sapori nuovi e inconfondibili tra dolcezza, acidità, piccantezza e croccantezza. Sono questi i “quattro passi” che lo chef invita a fare nel suo regno culinario dal nome RE:VIER, gioco di parole in lingua tedesca che unisce “revier” (regno, territorio) e “vier” (quattro). In sala, Markus Schnitzer dirige sapientemente la parte enologica con chicche esclusivamente altoatesine, specialmente di piccoli produttori.
A Signato, in una tranquilla cornice bucolica, immerso tra frutteti e boschi, Signaterhof è una deliziosa locanda a conduzione familiare con sale storiche in stile tirolese, tra cui una stube del XVIII secolo e una suggestiva terrazza soleggiata estiva. La cucina altoatesina tradizionale viene reinterpretata talvolta con creatività: spiccano la testina di vitello, il salmerino alpino, i ravioli, i canederli, la selvaggina, il gröstl e poi gli immancabili strudel e Kaiserschmarrn. Vasta la selezione di vini regionali (Santa Maddalena in netta prevalenza) e distillati artigianali, come la grappa aromatizzata al pino mugo.
Le cantine da visitare in zona
Una vacanza sul Renon non può prescindere da qualche tappa a tema vino. Rielinger è un affascinante maso biologico immerso tra vigneti, frutteti e addirittura qualche oliveto in quel di Siffiano. Da un’agricoltura biodinamica nascono splendidi vini come il Blatterle, il Kerner, il Riesling, la Schiava e lo Zweigelt. Oltre all’agricoltura attenta e rispettosa del territorio, la famiglia Messner offre quattro splendidi appartamenti per le vacanze in fattoria e gestisce un’osteria, dove vengono trasformati i prodotti stessi dell’azienda agricola.

Azienda vitivinicola con origini nel 1545, a Costa di Sopra Max Thurner è sapientemente orchestrata dal giovante e intraprendente vignaiolo di cui porta il nome. La sua produzione, versatile e sempre più convincente, si concentra in particolare su Schiava, Cabernet Franc, Lagrein, Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer.
La Tenuta Ansitz Waldgries, oggi guidata da Christian Plattner (alla terza generazione), è invece ospitata in uno storico edificio del 1242, immerso nei vigneti del Santa Maddalena Doc. Il Lagrein e la Schiava sono i rossi per eccellenza, ma anche il Sauvignon e il Pinot Bianco cercano un ruolo di prim’ordine all’interno della cantina. Oltre alla degustazione, è d’obbligo una bella passeggiata tra i filari lungo il piccolo sentiero privato che racconta la storia della tenuta attraverso installazioni d’artista di Filip Moroder Doss: lo stesso autore di quelle del celebre Sentiero del vino Rebe, percorso incantevole che collega l’altipiano del Renon proprio alla città di Bolzano.