Dall’11 al 13 ottobre Spoleto ospita la seconda edizione di Conserva, una manifestazione che unisce gastronomia, arte e cultura con l’obiettivo di riflettere sul valore della conservazione. L’edizione di quest’anno amplia il proprio raggio d’azione: accanto alla conservazione alimentare entra in scena la tutela del patrimonio artistico e ambientale, con mostre, laboratori, degustazioni, visite guidate e talk diffusi nel centro storico della città umbra.
Il tema 2025: dal barattolo al patrimonio
Il titolo scelto per quest’anno, Dal barattolo al patrimonio, sottolinea il legame tra pratiche tradizionali di conservazione del cibo e la salvaguardia di opere d’arte, memorie collettive e paesaggi. Alla collaborazione con Coo.Be.C., Tecnireco e Maggioli Cultura si devono aperture straordinarie e percorsi che conducono all’interno di laboratori di restauro e siti normalmente chiusi al pubblico.
Fulcro del programma è la mostra conservArte, curata da Adelinda Allegretti, che ospita opere di Andy Warhol, tra cui la serie completa delle Campbell’s Soup, insieme a lavori di Botero, Kusama, Banksy e altri artisti. L’esposizione mette in relazione cibo, arte contemporanea e immaginario collettivo. L’ingresso è gratuito e l’allestimento coinvolge diversi spazi cittadini.
Durante i tre giorni di festival, il Chiostro di San Nicolò, le domus romane, i musei e le piazze del centro storico diventano sedi di incontri e laboratori. Sono previsti appuntamenti dedicati alle fermentazioni, alla panificazione naturale, alla trasformazione del latte e alla produzione artigianale di insaporitori. Accanto ai workshop gastronomici si svolgono esperienze sensoriali, laboratori per bambini e visite guidate alla Casa Romana e alla Spezieria barocca di Palazzo Collicola.
Il calendario comprende anche talk divulgativi con esperti di sicurezza alimentare e un pic-nic urbano costruito con prodotti artigianali selezionati dagli espositori.
La chiusura, lunedì 13 ottobre, è affidata al convegno ConservaAzione nel complesso di San Nicolò. Storici dell’alimentazione, agronomi, esperti di fermentazioni e chef discutono del rapporto tra cibo, tempo, memoria e sostenibilità, con l’obiettivo di delineare il ruolo della conservazione come strumento culturale e sociale.
				