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The F&W Pro Guide to Coronavirus: salvare la ristorazione

Dal sito di F&W US: iniziative locali e nazionali si stanno dando da fare per salvare la ristorazione

F&W pro

Aggiornato al 27 marzo 2020.

Mentre il mondo della ristorazione combatte per sopravvivere a seguito della pandemia di COVID-19, i ristoratori e gli chef delle grandi città di tutti gli Stati Uniti si stanno coalizzando per fronteggiare le difficoltà economiche della categoria, esercitando pressione sulla classe politica e, soprattutto, facendo sentire forte la loro voce. Di seguito trovate alcuni esempi di queste iniziative, divise per singole città.

Iniziative nazionali

La National Restaurant Association, con il contributo di leader del settore come Tom Colicchio e Danny Meyer, si é rivolta al presidente Trump, alla speaker Nancy Pelosi e al senatore Mitch McConnell con una lettera contenente numerose proposte — tra cui lo stanziamento di 35 miliardi di dollari di sovvenzioni per l’assistenza delle categorie più deboli, 145 miliardi di dollari per un fondo di assistenza del settore della ristorazione e 145 miliardi di dollari da destinare a prestiti rivolti a coprire i mancati guadagni. «Aiutare il mondo della ristorazione é parte del costo di contenimento della pandemia», hanno concluso nella lettera. «É incredibile la velocità con cui i ristoratori indipendenti si siano coalizzati e siano passati all’azione per difendere i propri diritti in pochissimo tempo», ha detto Colicchio. «Noi stiamo attivamente collaborando con loro per assicurare il futuro dei ristoranti e dei posti di lavoro che rappresentano».

Boston
A Boston, chef come Tiffani Faison, Jody Adams e Lydia Shire stanno chiedendo al governatore Charlie Baker di ampliare i fondi di emergenza, di istituire un fondo di sovvenzioni per coprire i debiti e sostenere le singole attività, la sospensione delle tasse locali e comunali, quelle sulle buste paga e i pasti, di garantire la riduzione degli affitti commerciali e residenziali, nonché la riduzione dei pagamenti dei prestiti per i lavoratori e altro. Stanno inoltre esercitando pressione per l’immediata approvazione di leggi che garantiscano la paga per tutti i lavoratori della ristorazione, indipendentemente dal loro stato di cittadinanza.

California
La California Hospitality Coalition sta facendo pressione sul governatore Gavin Newsom per la riduzione del pagamento di affitti e mutui per tutti i ristoranti e proprietari di immobili, a partire da aprile 2020, cosí come della tassa sulla busta paga.

Chicago
A Chicago, chef come Stephanie Izard, Rick Bayless, Paul Kahan e Jason Vincent si sono coalizzati per richiedere al governatore Pritzker di sospendere la tassa sulle buste paga e ridurre il costo di affitti e prestiti per il mondo della ristorazione.

Las Vegas
A Las Vegas i ristoratori, gli chef e la Women’s Hospitality Initiative of Las Vegas stanno chiedendo al governatore Steve Sisolak di promuovere misure per ridurre il costo degli affitti e dei prestiti, così come di sospendere la tassa sulle buste paga e di estendere i sussidi di disoccupazione a tutti i lavoratori colpiti dalla crisi.

Nashville
A Nashville gli chef hanno dato vita al Tennessee Action for Hospitality. Questa associazione sta richiedendo al governatore Lee l’immediata eliminazione della tassa sulle buste paga e l’istituzione di sussidi di disoccupazione d’emergenza per tutti i lavoratori del settore messi in aspettativa a causa della crisi.

New York City
A New York City gli chef Greg Baxtrom e Max Katzenberg di Olmsted e Maison Yaki sono a capo della The New York Hospitality Coalition. La loro principale richiesta al governatore Andrew Cuomo é di posticipare i pagamenti delle tasse sulle vendite di tutti gli operatori del settore dell’accoglienza colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia. «I ristoratori devono scegliere se pagare i dipendenti o le tasse sulle vendite», ha detto Katzenberg. «Il nostro flusso di cassa si é interrotto domenica scorsa. Una vivace industria dell’accoglienza é ciò che fa di New York la città straordinaria che tutti conosciamo. Questo non é un prestito, ma un caso di calamità naturale. Non deve avere nessuna connotazione politica, e deve accadere adesso. Il ROAR (Restaurant Relief Opportunity for All Restaurants), con il sostegno di Momofuku Group, Starr Restaurants, NoHo Hospitality, Dig Food Group, Quality Branded e altri, sta chiedendo di poter partecipare al dibattito relativo alla stesura dei decreti d’emergenza. «Noi di ROAR abbiamo stilato una lista di 7 priorità», ha detto Luke Ostrom di NoHo Hospitality. «Ciò di cui abbiamo davvero bisogno é una chiusura ufficiale di tutto il settore dell’accoglienza per poter usufruire delle coperture assicurative. Se il governatore affermasse ufficialmente che la pandemia ha causato tutte le nostre perdite, potremmo ragionevolmente smettere di preoccuparci dei cavilli legali».     

Carolina del Nord
A Raleigh, la chef Ashley Christensen ha costituito il Triangle Restaurant Workers Relief Fund. Questo fondo é stato istituito per aiutare cuochi, camerieri, baristi, lavapiatti e tutti gli altri lavoratori del settore nella zona del Triangle colpiti dalla crisi.

foto Shutterstock