Cerca
Close this search box.
Palazzo Ripetta

A Roma un festival di architettura coinvolge anche ristoranti e hotel

Da Mazzo a Palazzo Ripetta, quali sono i luoghi della ristorazione e dell’ospitalità presenti nel programma della dodicesima edizione di Open House.

L’idea è venuta a un gruppo di architetti e comunicatori rispondendo a una esigenza socio-culturale: come valorizzare il design e l’architettura della Capitale? Con un appuntamento annuale. Si chiama Open House Roma la manifestazione che per nove giorni apre al pubblico circa 200 siti, solitamente inaccessibili, attraverso visite guidate gratuite. Ispirata al format internazionale nato a Londra nel 1992 per volere dell’architetta inglese Victoria Thornton, e oggi diffusa in oltre 50 città in tutto il mondo, la rassegna romana per la sua dodicesima edizione, in scena dal 6 al 14 aprile, organizza contestualmente ben 51 eventi e più di 40 tour, per raccontare una città inedita grazie a esperti nel settore dei beni culturali, ma anche architetti, artisti, comunicatori digitali e, perché no, ristoratori e professionisti del mondo dell’ospitalità. Oltre ad ambasciate, appartamenti privati e accademie, a essere coinvolte in questo progetto sono anche destinazioni legate al mondo food and wine, con location emblematiche per Roma, tra identità ritrovate e cambi di destinazione. 

Dura 30 minuti e accoglie al massimo 15 persone alla volta, la visita da Mazzo, una delle aperture  più attese del 2024, che ha suggellato il ritorno della coppia di Fooders formata da Marco Baccanelli e Francesca Barreca. In questo luogo, che per il quartiere San Lorenzo rappresenta un pezzo di storia – un tempo c’era un forno in cui oggi sorge la cantina mentre il bancone per la vendita è stato trasformato nella grande e funzionale cucina che si intravede attraverso un oblò –, nelle giornate del 6 e del 13 aprile l’essenza di questo indirizzo passerà per la sua identità architettonica, dai materiali agli elementi d’arredo. Al termine del giro i visitatori sono invitati a non scappare: per l’aperitivo è possibile usufruire di un 30% di sconto.

Stessa offerta e stessi turni vengono proposti da Latta, insegna romana dedicata al mondo delle fermentazioni a cura di Leonardo Di Vincenzo, con la cucina di Marco Moroni e i drink firmati da Jerry Thomas (a completare il team di soci c’è anche Luca Di Marzio). La particolarità? Nasce dalla riqualificazione degli ex Mulini Biondi che risalgono ai primi del Novecento all’ombra del Gazometro, rientrati nel progetto di recupero urbano dell’area di Porto Fluviale. Un contenitore di fermenti e miscele – come recita il payoff – che non ha snaturato il suo ambiente industriale, conservando l’originale identità: dall’uso dei laminati metallici in diverse forme e finiture all’estetica minimale di masse murarie in tufo e mattoni. Dopo lo spostamento (e il conseguente ampliamento a 300 mq) del loro laboratorio “liquido” nell’area urbana del Mandrione, quegli spazi sono stati destinati a un palco dove si esibiscono artisti emergenti e saltuariamente si svolgono spettacoli di stand-up comedy, quando non c’è dj set.

Difficile sdoppiarsi, ma proprio nelle stesse date anche Tipico 20, nuova bottega con cucina che costeggia i binari ferroviari della stazione di Termini, il cui numero rimanda alle 20 regioni italiane che sono tutte ben rappresentate a scaffale e al banco, apre le sue porte per condividere peculiari tradizioni culinarie negli spazi rinnovati di un edificio in stile industriale. Spostandoci in una zona defilata dal centro, precisamente a Casal Bertone, che somiglia a “un piccolo villaggio all’interno di una grande città sabato”, come lo definisce il Touring Club, sabato  6 e domenica 7 aprile è possibile ammirare il progetto architettonico a cura di Antonino Cardillo che ha dato nuova vita a un night club, oggi Anima Restaurant and Club. In occasione delle visite guidate di Open House Roma, lo sceneggiatore Andrea Paolo Massara condurrà i visitatori attraverso una prospettiva cinematografica. Noto per essere stato presentato in autorevoli pubblicazioni e istituzioni come il Royal College of Art di Londra e la rivista Abitare la Terra di Paolo Portoghesi, il progetto di Anima  offre un’esperienza tattile e intuitiva sotto un soffitto dorato grezzo. Non è solo un luogo di cultura, quindi, ma anche un ristorante che si distingue per la sua semplicità e classicità, rivisitando in chiave contemporanea piatti della tradizione. 

Nel programma c’è anche un hotel cinque stelle: si tratta di Palazzo Ripetta, lungo l’omonima arteria di piazza del Popolo, che ha trovato casa in edificio storico del Seicento, già ristrutturato negli anni 60 su progetto dell’architetto Luigi Walter Moretti e che ha riaperto al pubblico come destinazione di ospitalità nel dicembre 2022. L’albergo, parte di Relais & Châteaux, si rivela un perfetto contenitore di storia, arte e architettura ed è sede di un’eccezionale raccolta di opere d’arte, nata dalla passione del ceo Giacomo Crisci, e cresciuta negli anni, tra antichi capitelli romani, note opere di scultori contemporanei e grandi tele dei pionieri della street art (si veda l’immagine di copertina con la Sfera di Arnaldo Pomodoro che accoglie gli ospiti nella hall). La nuova stagione espositiva di questa primavera svela l’ultima opera acquistata e continua a valorizzare i giovani talenti italiani: fino al 2 aprile, nella Sala Moretti, verranno esposti i lavori di Sveva Angeletti, mentre in occasione di Open House Roma alla collezione permanente di artisti contemporanei di Palazzo si affiancherà una mostra di opere inedite di Giacomo Manzù, famoso scultore italiano del Novecento, tra le quali spicca il celebre Cardinale. Il consiglio è di tornare anche solo per il brunch al San Baylon, un’esperienza raffinata e completa (si passa con nonchalance dai piatti freddi ai caldi, fino all’isola dei dolci a cura dell’ottima e giovane pasticcera Roberta La Piana), in cui si viene accolti con un flûte di bollicine.

Vincolato dal Ministero dei Beni Culturali è, invece, l’Hotel Mediterraneo nella centrale via Cavour, non distante dalla Stazione Termini, che condivide il valore storico e architettonico dell’edificio razionalista, progettato nel 1938 dall’architetto Mario Loreti, e conservato con cura e passione dalla famiglia Bettoja. Un buon motivo per prenotare la visita sul sito di Open House Roma? Potete salire sulla terrazza al decimo piano e godere di una spettacolare vista su Roma, dal Quirinale a San Pietro.

Maggiori informazioni

openhouseroma.org

Foto di copertina: Dario Borruto

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati