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Mazzo Is Back, i Fooders a San Lorenzo

Francesca Barreca e Marco Baccanelli hanno riaperto il loro ristorante romano, questa volta a San Lorenzo. Gli spazi sono decisamente più grandi, le idee nuove non mancano ma lo spirito resta immutato.

Hanno fatto conoscere Centocelle al mondo, dando l’avvio nel 2015 alla new wave gastronomica romana che dal centro si è spostata nelle periferie, e in particolare nel quartiere popolare fino ad allora escluso dalle rotte gastronomiche, men che mai internazionali. Hanno convinto i romani a sedersi a un unico tavolo (non ne sarebbero entrati altri nel minuscolo locale) condividendo storie e pareri sul cibo, prima che il “tavolo sociale” diventasse una moda. Hanno lasciato sul più bello, nel 2019, trasformando insieme ad altri soci il locale di Centocelle in Legs – panineria e friggitoria basata su una proposta pop e deliziosa che annovera panini con hamburger, pollo fritto “all’italiana” con salse e contorni che guardano alla nostra tradizione ma pure alette di pollo, patatine e birra artigianale, poi doppiato da una seconda sede nel quartiere Ostiense –, mentre loro sono partiti per un tour mondiale con il progetto Mazzo Invaders, portando la loro cucina senza troppi schemi in ristoranti, bistrot e spazi pop up di tutti i continenti.

E alla domanda “What’s next?” i Fooders – aka Marco Baccanelli e Francesca Barreca, che già dal 2006 avevano dato vita al progetto collettivo The Gastronauts Italian Project, che univa cibo, design e performance di live cooking, per poi dedicarsi al catering e infine alla ristorazione “permanente” senza mai perdere il carattere underground di una cucina aperta alle contaminazioni ma restia alle mode – rispondevano sempre che sarebbero tornati, senza però sapere ancora in che forma e con quali coordinate geografiche.

Adesso, dopo una lunga attesa – ci si sono messi di mezzo anche il Covid e altre vicissitudini – la risposta è arrivata: i Fooders sono atterrati non poi così lontano dal vecchio indirizzo, nel quartiere romano di San Lorenzo, in via degli Equi 62.

Ci è voluto del tempo anche a trasformare un vecchio panificio di quartiere – resta ancora la scritta incisa sul marmo sopra all’ingresso – in un locale sicuramente contemporaneo ma che sfugge ai cliché del design che omologa tanta parte di ristorazione italiana: piastrelle d’antan e parquet, sgabelli con i piedi colorati e tavoli e sedie in legno dalle linee essenziali, illuminazione dal piacevole mood retrò. Lo spazio che ospitava il vecchio forno è diventato la cantina che ospita bottiglie d’ispirazione naturale, mentre un grande oblò tondo che ricorda un’astronave permette di vedere la brigata al lavoro nella cucina grande pressappoco quando tutto il vecchio Mazzo.

Fino a oggi, le porte a vetri incorniciate di rosso erano coperte dai disegni graffianti di Alberto Panegos che, come nella migliore tradizione “contaminata” di Mazzo, è insieme oste-sommelier e artista, e le cui opere decorano anche i bagni del locale. Erano però già pronte ad aprirsi fin dall’ultima settimana di novembre, per una serie di cene d’anteprima aperte a chiunque volesse prenotare dal sito con un menu prefissato (a 50 euro, bevande escluse) che annoverava alcuni dei signature che più di tutti erano mancati ai clienti affezionati: dall’iconica trippa fritta con sugo alla romana alle ruote pazze Benedetto Cavalieri con genovese di pannicolo, ma anche la battuta di manzo con burro al pino mugo, una strepitosa “bruschetta” con scapece invernale di crucifere e formaggio di capra e il maiale con patate alla mugnaia servito prima delle due portate a base di pasta (c’era pure la spoja lorda della tradizione romagnola). Da oggi invece l’apertura “ufficiale”, con il nuovo menu tutto da scoprire e l’avvio anche della Vineria, l’accogliente ambiente all’ingresso del locale con il bancone e gli sgabelli destinati alla mescita di vini e a qualche assaggio freddo – perlomeno all’inizio – per una sosta più veloce e informale.

Non che per il resto ci sia nulla di formale. Gli spazi sono più grandi ma lo spirito che si coglie accomodandosi ai tavoli resta immutato: pochi frills e tanta sostanza nei piatti, un servizio attento ma per nulla impettito con staff internazionale, piccoli tocchi di “casa” come il salottino con alle spalle la credenza che ospita i tanti vinili dell’ampia e variegata collezione di Francesca e Marco, che ogni martedì vengono selezionati e suonati dagli amici di Rhizome Radio. E il tavolo sociale che può ospitare fino a sette persone: non poteva mancare anche qui.

Maggiori informazioni

Nella foto, Francesca Barreca e Marco Baccanelli davanti al vecchio Mazzo a Centocelle

Mazzo
via degli Equi 62, 00185 Roma
mazzoroma.com

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