Bimi

Arriva il Bimi: non chiamatelo broccolo

Frutto di un incrocio tra brassicacee, l’ortaggio si presenta come un’alternativa fresca e piacevole ai classici broccoli. Pronta a conquistare chef, sportivi e giovanissimi, cresce anche in Calabria.

O si amano o si odiano: pieni di virtù nutrizionali, ingredienti imprescindibili di tante ricette italiane e dal sapore inconfondibile tanto nelle varietà dolci quanto in quelle più amare, i broccoli portano con sé un odore non proprio piacevolissimo e la nomea di ortaggio (ma anche di persona, in senso figurato) poco brillante e accattivante.

Per chi è del secondo partito, e non ama né mangiarli né cucinarli, tra i banchi della grande distribuzione italiana (presso i punti vendita di alcune catene, come Esselunga, Conad e Coop, per ora soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest) è arrivata una novità interessante: il Bimi®, un ortaggio che mette insieme eccellenti caratteristiche nutrizionali e un gusto fresco e spiccatamente “verde”, ma senza odori invadenti. Altri vantaggi? Si cuoce velocemente, si mangia tutto e – visto che anche l’occhio vuole la sua parte – è davvero grazioso, con il suo stelo lungo totalmente edibile e la “capigliatura” di cime dal sapore dolce ma con un lieve accenno piccante.

 La storia di Bimi®: dal Giappone alla Calabria

Ottenuto dall’incrocio tra un broccolo “classico” e il kaylan (o Gai Lan, Brassica oleracea var. alboglabra), diffuso in Asia soprattutto tra Cina e Vietnam, il Bimi – fonema che in Giapponese indica “qualcosa di saporito” – è stato creato e brevettato da Sakata, multinazionale basata in Giappone che già da qualche anno lo ha introdotto con successo in Spagna (dove ci sono le principali coltivazioni europee), Portogallo, Francia e nei paesi del Nord Europa e nel Regno Unito dove, commercializzato con il nome Tenderstem (gambo tenero), è molto apprezzato.

Dopo un primo, timido lancio in Italia tre anni fa e una prima stagione di commercializzazione “di prova” ma soddisfacente lo scorso anno, con la campagna 2025-2026 Cinana Vibes – azienda con sede in Emilia-Romagna specializzata nello “scouting” di prodotti esteri innovativi, che ne è licenziataria esclusiva per il nostro Paese – parte con slancio per far conoscere ai consumatori italiani questo nuovo prodotto, che sembra un broccolo (e botanicamente gli è fratello) ma non lo è.

E se inizialmente quello comparso sui nostri banchi è arrivato dalla Spagna, adesso inizia a trovarsi il Bimi® coltivato nei campi della Calabria, dove ci sono le condizioni ideali che garantiscono una stagionalità particolarmente lunga e caratteristiche organolettiche eccellenti.

Un vero “superfood”, dal campo al piatto

Sono numerose le virtù di questo nuovo ortaggio, tanto dal punto di vista della coltivazione quanto da quello nutrizionale e di gusto, senza dimenticare la sostenibilità: raccolto esclusivamente a mano a partire dall’autunno (tra fine ottobre e novembre) fino a fine aprile, offre diversi raccolti in un anno e la possibilità di avere uno spreco nullo, visto che si mangia appunto tutto quello che finisce nelle confezioni da 150 grammi – gambo e cima, mentre le foglie restano sulle piante pronte a cacciare nuovi getti o nei campi sulla terra ad arricchire il suolo. Dal punto di vista nutrizionale, poi, il Bimi® è un vero “superfood”: ricco di fibre, proteine, folati e vitamine A e C, è inoltre fonte di potassio, che aiuta a mantenere una pressione sanguigna nei range ideali.

Bimi
La raccolta manuale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma è soprattutto in cottura e all’assaggio che rivela i suoi vantaggi più interessanti: dall’aspetto grazioso, come già detto, grazie alla consistenza tenera si cuoce in maniera velocissima – pochi minuti di sbollentatura, o di cottura alla piastra o al vapore –, mantenendo così un colore brillante e una texture piacevolmente croccante oltre che le proprietà nutritive, e senza appestare la cucina con odori sgradevoli. Inoltre, ha un gusto fresco e spiccatamente vegetale, che più che a broccoli e ad altre crucifere rimanda all’asparago, ma anche alle note verdi dei piselli mange-tout.

Ricette semplici e d’autore

E se per molti estimatori il modo ideale per apprezzarlo è appena sbollentato, passato velocemente sulla piastra e condito semplicemente con sale e buon olio extravergine, la sua versatilità lo rende adatto a molte ricette e preparazioni, da quelle casalinghe a quelle d’autore: ce lo immaginiamo perfetto servito come antipasto o “piattino” in una vineria trendy, magari avvolto da guanciale o Pata Negra come va di moda in Spagna. Ma, in occasione di una cena di presentazione del prodotto, lo chef Stefano Marzetti, del panoramico Ristorante Mirabelle all’ultimo piano dell’hotel romano Splendide Royal, ne ha proposto diverse interpretazioni gourmet e marcatamente italiane: dalla Croccantella di arzilla con Bimi, bagnacauda di aglio nero, yuzu e alici del Cantabrico – che reinterpreta la classica minestra romana di broccolo e arzilla e occhieggia ai famosi bastoncini di pesce – agli squisiti Mezzi paccheri con Bimi, guanciale croccante e caciocavallo podolico, fino alla spuma che accompagnava il lombetto d’agnello servito con crostone di polenta taragna e cremoso di mascarpone. E se sul sito dedicato ci sono diverse ricette che lo accostano al gusto e alla tradizione nostrana, lo attende la sfida dei palati più esigenti: riuscirà il simpatico “non broccolo” a convincere i bambini a mangiare con piacere la verdura?

 

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