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Food&Wine Italia Awards

Best Maître e Sommelier Under 35: Pascal Tinari, Villa Maiella – Guardiagrele (Chieti)

In collaborazione con Coravin, il giovane abruzzese che lavora nello storico ristorante di famiglia è stato premiato per l’ottimo servizio in sala e cantina.

Oltre alla vista monumentale sul massiccio della Maiella e la possibilità, nelle giornate più terse, di scorgere il riverbero dell’Adriatico, dal 1966 c’è una ragione in più per visitare Guardiagrele, uno dei borghi più belli d’Abruzzo. Si tratta di Villa Maiella, storico ristorante della famiglia Tinari, stella Michelin dal 2010 e oggi condotto con piglio nuovo, ma rispetto per i trascorsi, dai fratelli Arcangelo e Pascal. È quest’ultimo a curare quel museo enologico in miniatura che è la cantina, viaggiare in lungo e in largo alla ricerca di nuove chicche e poi indossare le vesti distinte del maître. Un talento naturale scritto nel dna, il suo per l’accoglienza, rinforzato dall’esempio dei più grandi: Antonio Santini, tra i padri del servizio italiano, e gli Haeberlin al tristellato L’Auberge de l’Ill in Alsazia. Pascal ha assorbito tutto come una spugna, per poi cesellare la propria sala in piena sinergia con la cucina di Arcangelo: calore, sostanza e capacità di emozionare i commensali sono i tratti che le caratterizzano entrambe.

Da Guardiagrele a Canneto Sull’Oglio con la famiglia Santini, poi in Alsazia a L’Auberge de l’Ill. Com’è stato rientrare in Abruzzo dopo queste importanti esperienze?

Tornare non è stato facile; ho dovuto adattarmi a ritmi diversi da quelli che avevo sperimentato lavorando in quei grandi contesti, sia dal punto di vista personale che professionale. A Guardiagrele, però, dopo poco ho ritrovato mio fratello — anche lui di ritorno dalla Francia, dove era al fianco di Michel Bras — con il quale ci siamo messi al lavoro oltre che sul ristorante anche sull’azienda agricola, che portiamo avanti con impegno. Ho imparato che viaggiare non serve per emulare stili e dinamiche che hanno senso solo in certi contesti ma è importante per osservare uno stile e una qualità che vanno modulate sul proprio carattere. I clienti che abbiamo qui, che ci conoscono e seguono l’attività della famiglia da molti anni, hanno esigenze diverse, che vanno ascoltate.

Come si cura una cantina e una carta dei vini coerente e aggiornata?

La nostra cantina è stata avviata da mio padre molto tempo fa, con grandi investimenti e una passione che le ha dato basi solide. Oggi cerco di visitare molte aziende e conoscere personalmente i produttori, in modo da fare scelte legate non solo alla qualità ma anche all’etica. Uno sforzo importante è quello per la costruzione di un software digitale che organizza la carta in modo da consegnare una lettura semplice e accessibile ai nostri ospiti.

Come descriveresti il tuo stile di servizio in tre parole?

Eclettico, scientifico, coinvolgente.

Coravin
coravin.it

La prima e unica tecnologia mondiale che ha l’ambizione di cambiare il modo in cui si degusta il vino si esprime attraverso l’incontro di due parole francesi, “coeur” e “vin”. Proprio tale fusione indica l’essenza dei dispositivi Coravin, che arriva al cuore del prodotto senza alterarlo. Dal lancio del primo modello, avvenuto nel 2013 negli Stati Uniti grazie all’inventore Greg Lambrecht, Coravin è diventato uno strumento innovativo e indispensabile per professionisti e wine lover: con la presenza in oltre 60 paesi, i suoi sistemi di conservazione consentono di aprire qualunque bottiglia, assaggiarne in qualsiasi quantità e preservarne la vita per settimane, mesi o addirittura anni.

Maggiori informazioni

Crediti fotografici: Martino Dini

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