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Cantine Fina

Cantine Fina

Varietà internazionali accanto a quelle autoctone e più praticate.

Alcune realtà non potrebbero esistere se i protagonisti non fossero anzitutto membri di una stessa famiglia. Così, per comprendere meglio la storia di Cantine Fina, vanno presentati prima i suoi attori: papà Bruno, fondatore e stimato enologo che ha avuto la fortuna di collaborare con il maestro Giacomo Tachis, uno dei più grandi esperti di enologia che il nostro paese ha visto negli ultimi 50 anni, e i suoi tre figli Marco, Sergio e Federica. Imprescindibile è, poi, il luogo dove si svolgono le loro vite, ovvero quella campagna marsalese con vista su mare e saline della Riserva Naturale delle Isole dello Stagnone dai tratti del tutto originali e alle volte onirici: una sorta di micro continente ideale che fa venir voglia di osare anche con vitigni a atto consueti nel Meridione. Il modo in cui interpreta e vive il territorio è forse il carattere più smaccatamente personale di questa azienda. Qui, nonostante il vento salmastro del Mediterraneo e il sole cocente del Sud, sono stati capaci di mettere a dimora varietà internazionali come chardonnay, sauvignon, traminer, merlot e cabernet, accanto agli autoctoni e più praticati grillo, zibibbo, nero d’Avola e perricone. La produzione che ha richiesto più sforzi, guadagnandosi sul campo l’appellativo di “eroica”, risale alla metà degli anni 2000, quando Bruno Fina impiantò il traminer aromatico sul Monte Erice, in provincia di Trapani, riuscendo nell’impresa di individuare un habitat che fosse familiare per un vitigno a tutti gli e etti nordico. La prima annata, vinificata in purezza, è targata 2009; dal blend con un 10% di sauvignon blanc nasce invece il Kikè, il vino che probabilmente è l’espressione più identitaria della cantina, dedicato alla più giovane dei fratelli, Federica – inclusa nella lista dei “40 Under 40 – Wine Industry” di Fortune Italia pubblicata a ottobre 2022. Alla 32enne la responsabilità della promozione internazionale – per lavorare sui mercati stranieri trascorre almeno 3 mesi l’anno tra Stati Uniti e Canada – e delle attività enoturistiche, per le quali nel 2015 è stata realizzata una struttura dedicata, dove al racconto del paesaggio vinicolo si affiancano degustazioni in cui la gastronomia locale è star assoluta. Dal 2018 Federica è inoltre parte dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino Sicilia e nel 2021 è stata proclamata Migliore giovane donna imprenditrice da Confcommercio Sicilia. Difficile immaginare premesse migliori per il futuro di Cantine Fina.

Maggiori informazioni

Marsala (Trapani)
cantinefina.it

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