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Ceretto

Ceretto

Passato e presente di un prezioso terroir, nel segno dell’evoluzione stilistica.

Quando Riccardo Ceretto inizia la sua attività nel campo vitivinicolo, negli anni 30 del secolo scorso, il territorio delle Langhe è anni luce distante dal successo planetario che oggi conoscono bene tutti gli appassionati di vino. Le bottiglie del territorio faticano a uscire dai confini regionali, con l’ovvia eccezione del Barolo, che però non è certamente un rosso di fama internazionale. Le campagne langarole sono oggettivamente povere. Ceretto compra le uve da vignaioli di sua fiducia, vinifica, imbottiglia, vende. Tre decenni più tardi la situazione generale non è granché migliorata. Soldati e Veronelli tessono nelle loro pubblicazioni le lodi del Barbaresco e del Barolo, ma la terra in zona si compra ancora per pochi soldi. I figli di Riccardo, Bruno e Marcello, hanno l’intuizione visionaria di investire nelle vigne. E non in vigne qualsiasi, bensì in alcune delle parcelle più stimate dai conoscitori della zona. Gettano così le fondamenta del considerevole patrimonio vitato dell’attuale azienda Ceretto, che nel tempo si è articolata in diversi nuclei produttivi: Bricco Rocche a Barolo, Bricco Asili a Barbaresco, Monsordo Bernardina nei pressi di Alba, I Vignaioli di Santo Stefano a Santo Stefano Belbo. Lo stile dei vini, sempre sorvegliato sul piano formale, negli ultimi decenni si è evoluto, com’è del tutto fisiologico. I Barolo degli anni 80 e 90 univano a generose fondamenta estrattive – soprattutto tanniche – un timbro di rovere che poteva far sentire la sua voce in modo talvolta squillante. Con qualche anno di bottiglia quasi tutti erano però perfettamente capaci di riassorbire i toni boisé, facendo riemergere con più chiarezza i lineamenti dei loro cru di appartenenza. A cominciare dal potente e solare Bricco Rocche, il più limpido registro di baritono della gamma aziendale. Con l’arrivo di Alessandro Ceretto, attuale responsabile della produzione, si è passati a una graduale conduzione in regime biodinamico delle vigne. E parallelamente a una generale rimodulazione dello stile dei rossi, più longilinei al sapore, dalla grana tannica ancora più fine e dalla palette aromatica maggiormente ricca di sfumature. Ceretto è oggi una firma autorevole nel panorama piemontese, italiano e internazionale. Non soltanto nel settore della produzione di vino: grazie in particolare alla sensibilità di Roberta Ceretto, l’azienda si è fatta promotrice negli anni di numerose iniziative artistiche e culturali.

Maggiori informazioni

Alba (Cuneo)
ceretto.com

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