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La sala del Circolo dei Lettori a Torino

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Come e perché seguire il Festival del Giornalismo Alimentare a Torino

L’ottava edizione della manifestazione, ospitata al Circolo dei Lettori, sarà fruibile per la prima volta anche in streaming. Obiettivi: riflettere sullo stato dell’arte del settore e chiarire il ruolo dei professionisti dell’informazione.

Ripartire col piede giusto si può? Anche il Festival del Giornalismo Alimentare, di scena il 27 e 28 settembre a Torino, farà i conti con l’interrogativo che ci accomuna tutti, nel tentativo di costruire un futuro migliore, con nuove idee e strategie per superare un periodo difficile. Dalla prima edizione, la manifestazione che riunisce i professionisti dell’informazione alimentare punta a tracciare le linee guida che il settore ha il dovere di condividere con il giornalismo tout court: imparzialità, chiarezza e utilità della comunicazione sono i valori da perseguire nel trattare temi di primario interesse per la collettività, come appunto sono quelli toccati dal giornalismo alimentare. Quest’anno l’impegno è più ambizioso, per la necessità di dare voce a un comparto che si è trovato in seria difficoltà, e ora prova a riprendersi. Il Festival si terrà presso il Circolo dei Lettori di Torino, ma per la prima volta sarà trasmesso integralmente in streaming, per garantire a un maggior numero di addetti ai lavori (ma anche alle istituzioni e ai semplici cittadini che vorranno partecipare, accesso diretto dal sito dell’evento) di fruire di approfondimenti e dibattiti anche a distanza. E ricco è il programma della due giorni, che somma 30 panel di lavoro grazie alla collaborazione di circa 120 relatori.

Si parlerà, quindi, del mondo del cibo oltre la pandemia, attraverso analisi e ricerche di mercato per ipotizzare scenari in divenire, ma anche grazie a racconti di esperienze dirette. Consueto il focus sulla ricerca scientifica e sulla salute in ambito alimentare, oltre che sulle nuove tendenze di consumo, sempre in relazione con il periodo che abbiamo vissuto: “Quali sono le abitudini a tavola che manterremo anche dopo la pandemia?”, si chiede Altroconsumo. E quanto l’informazione di settore ha contribuito ad aggiornare puntualmente gli italiani nell’ultimo anno e mezzo? Sul palco si affronteranno poi temi come la ripresa del turismo enogastronomico, lo spreco, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, le politiche del cibo, la sicurezza alimentare e la transizione ecologica. Tra gli ospiti più attesi, Maurizio Martina, vicedirettore della FAO, sarà protagonista di un faccia a faccia per rispondere su temi di stringente attualità, nell’incontro sulla fame e gli sprechi (lunedì 27, dalle 11.40). Capitolo che corre in parallelo – quasi fosse una metaedizione del festival – è quello che riguarda i meccanismi della comunicazione del cibo: come cambia il ruolo delle guide gastronomiche? E quello degli uffici stampa? Ai professionisti della rete della manifestazione il compito di confrontarsi sulle prospettive future, e sull’importanza – ora più che mai – di chiarire le priorità dell’informazione alimentare.

Il 24 e 25 settembre, sempre a Torino, avranno luogo due appuntamenti di avvicinamento alla kermesse: La Torino del cibo che vogliamo è il titolo dell’incontro tra le associazioni di categoria presso la Camera di Commercio della città, in Palazzo Birago. Sabato 25, invece, la mattinata inizia da Green Pea, per parlare di sostenibilità e apprezzarla in piatti e cocktail proposti dalla colazione all’aperitivo.

www.festivalgiornalismoalimentare.it

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