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Salone Off Food Topic

Dalla fotografia al piatto: a Torino una mostra ispira gli chef

In occasione di Exposed Torino Foto Festival torna il Salone Off Food Topic, format culinario che accompagna la manifestazione artistica dal 2 maggio al 2 giugno. A presiedere l'evento è lo chef Federico Zanasi.

In occasione di Exposed Torino Foto Festival, il primo festival internazionale di fotografia organizzato dalla città sabauda e con focus sui New Landscapes – altri Mondi nuovi Orizzonti, anche il mondo enogastronomico farà la sua parte. Dal 2 maggio al 2 giugno è atteso un ricco calendario di mostre, talk e incontri didattici che si inserisce nel programma della quarta edizione di Salone Off Food Topic, il format culinario ideato da Rosalia Imperato insieme a Irene Prandi che accompagna le grandi kermesse culturali di Torino.

«L’obiettivo che ci siamo prefissate fin dalle origini – racconta Imperato – è dar voce a piccole e medie realtà di food & wine di qualità che pur lavorando con criteri altissimi non sempre riescono a raccontare le loro attività. Nonché dare valore alla città di Torino. Per Exposed Torino Foto Festival, avremo in città importanti personalità artistiche e un numero cospicuo di turisti provenienti da tutto il globo. Un’occasione imperdibile dunque per far conoscere le nostre peculiarità anche per quel che concerne il settore enogastronomico».

Per un intero mese le insegne coinvolte dal Salone hanno pensato a un piatto che omaggi le opere degli artisti presenti e lo chef testimonial del 2024 è Federico Zanasi di Condividere, ristorante insignito della stella Michelin dal 2020 e uno dei migliori indirizzi della città grazie alla sua proposta all’avanguardia e contemporanea. «L’arte in tutte le sue forme appartiene da sempre alla filosofia di cucina del ristorante Condividere – dichiara Zanasi – ed è per questo motivo che ho scelto di partecipare a Salone OFF Food Topic. Questo progetto offre un’opportunità unica per creare una perfetta sinergia tra le manifestazioni culturali che si svolgono nella città di Torino e l’arte culinaria attualmente in gran fermento della capitale sabauda. L’arte e la cucina devono avere un intento comune raccontare e valorizzare la città di Torino».

Il piatto ideato dallo chef sarà disponibile nello speciale menu degustazione Grand Festival: si tratta di un dolce che non prende ispirazione da un’opera in particolare, ma è frutto di più contaminazioni di pensiero. «Abbiamo voluto raccontare la fotografia di viaggio, che dunque mette a fuoco “altri Mondi nuovi Orizzonti”, in senso più ampio. Siamo partiti dall’immaginario di viaggio di mio figlio Matteo 11 anni: lo spazio. Abbiamo selezionato quindi un’immagine di un astronauta che approda sulla Luna e da lì guarda la Terra. Il viaggio non è altro che un punto di vista. Può essere dietro l’angolo o su un altro pianeta, ma è il punto di vista da cui si guardano le cose che dà il via al viaggio. Scoperta, avventura, ricerca, talvolta è qualcosa di metaforico. Nel nostro caso un viaggio di sapori fatto di caffè, frutto della passione, cioccolato al latte».

Tra le altre proposte al piatto colpisce già alla vista Eternal beauty creato dal cuoco di Brace Pura (steakhouse che predilige la cottura nel forno Josper) Johnny Mazzarino. Gli ingredienti? Carpaccio di Fassona piemontese, sale di Cipro, jus di pesche gialle e fiori di campi, in omaggio alla foto di Peter lik. Si ispira invece alle fotografie di Pia Riverola che raccontano scene di strada o dettagli di appartamenti Fleur, un gazpacho ricco di colori e petali di riso del ristorante Oinos; sempre all’arte di Riverola (in questo caso per i suoi scatti della città di Tokyo) è dedicata la ricetta del Ramen modenese dello chef Kevin Giovanetti dell’enoteca Raffaleo. Una rivisitazione della famosa zuppa giapponese con ingredienti tipici nostrani, tra cui il cappone per il brodo e i tajarin utilizzati in sostituzione dei noodles. C’è spazio anche per lo street food in chiave mediorientale ed è a cura di Passaparola Bottega Contemporanea. Se in questo caso l’artista Lynsey Addario con i suoi ritratti di Paesi come Afghanistan, Iraq, Sudan e Yemen pone l’accento su donne e bambini, la pizzeria in provincia di Torino risponde con Confine, una pita con pulled di agnello, babaganoush, hummus, crème fraîche, pomodori, cipolla e menta.

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