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Design Week

Design Week 2024: cinque mete gastronomiche a tema

In occasione dell'evento che si svolgerà al Salone del Mobile dal 15 al 21 aprile, ecco alcuni indirizzi dove l'offerta gastronomica s'intreccia con estetica e funzionalità architettonica.

Con la Design Week, Milano si consacra capitale del bello e del funzionale, attraendo a sé professionisti e appassionati della materia da tutto il mondo. Contestualmente, il capoluogo meneghino è ormai anche una acclarata meta food, capace di accogliere cucine di ogni tipologia e provenienza, per un’offerta divertente e glocal. I due ambiti hanno imparato a dialogare tra loro, generando una proposta gastronomica che combina ricercatezza culinaria con estetica e funzionalità architettonica: a Milano non c’è (quasi mai) buono senza bello, e viceversa. Vi proponiamo quindi una selezione di ristoranti, dal classico al creativo, passando per trattorie moderne e pizzerie, per riposare le gambe e concedersi una piacevole sosta di gusto, ma sempre nel segno del design. I cinque locali sono infatti scelti sulla base della loro capacità di integrare l’ottima proposta culinaria con un ambiente progettato e arredato da grandi architetti e designer. Per apprezzare il bello della Design Week, anche a tavola.

Da Giacomo

È una delle tappe della ristorazione più apprezzate dagli appassionati di architettura e design. Giacomo Ristorante rappresenta uno dei rari lavori “pubblici” dell’architetto Renzo Mongiardino, noto per aver progettato, dalla seconda metà del XX secolo, le case di personaggi del calibro di Onassis, Agnelli, Moratti e Rothschild. Mongiardino era cliente affezionato e amico di Giacomo Bulleri: si crea così l’opportunità per il ristoratore di vedere realizzata la nuova sede della trattoria in via Sottocorno 6 proprio con la firma del celebre architetto. Il locale viene inaugurato nel 1989 ed è ispirato alle trattorie milanesi di inizio Novecento, con boiserie in legno verde, grandi lampadari in vetro e pavimenti in cementine Liberty. Sempre grazie all’amicizia con Mongiardino, diventerà anche un punto di ritrovo per il mondo della moda, perché si racconta che, all’inaugurazione, avesse partecipato Gianni Versace, cliente dell’architetto, con le sue modelle. Il ristorante propone la classica cucina italiana di pesce, con una grande attenzione per la materia prima, esposta nella vetrina del pescato all’ingresso.

Torre

Al sesto e settimo piano della Torre della Fondazione Prada – edificio progettato da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA, inaugurato nel 2018 – il ristorante Torre si pone come l’anello di congiunzione tra arte, design e cucina creativa, affidata allo chef Lorenzo Lunghi. L’ampio ambiente, dotato anche di terrazza dedicata all’aperitivo, appare suddiviso in due aree, un bar e un ristorante, entrambi caratterizzati dal contrasto tra le vetrate a tutta altezza e i toni caldi del legno. Elementi di design impreziosiscono gli spazi, tra cui arredi originali del Four Seasons Restaurant di New York progettato da Philip Johnson nel 1958, mentre fotografie e opere d’arte rivestono le pareti, accanto a una serie di piatti d’artista realizzati ad hoc per il ristorante. Al settimo piano, infine, troviamo anche lo chef’s table. Lo chef Lunghi, di origini toscane, propone una cucina stagionale, contemporanea e sostenibile, accompagnata da un’interessante proposta beverage.

Trattoria del Ciumbia

Nel cuore del quartiere Brera, la Trattoria del Ciumbia è una moderna interpretazione della classica trattoria milanese in chiave design, curata dallo studio di architettura Dimorestudio (tappa irrinunciabile del Fuorisalone). Lo stile si rifà ai luoghi iconici di Brera che un tempo ospitavano l’avanguardia artistica milanese degli anni 60 e ha il compito di trasmettere l’idea di accoglienza della tipica trattoria, ma con elementi eclettici e tocchi contemporanei, in un continuo dialogo tra presente e passato. A caratterizzare gli spazi, un balcone centrale che domina la scala che conduce al piano inferiore; i colori profondi e materici delle piastrelle; gli accessori originali di Dimoremilano e una serie di acquerelli raffiguranti l’architettura razionalista italiana degli anni 30 alle pareti. La cucina, affidata allo chef Paolo Rollini, rende omaggio alle tradizioni culinarie milanesi e lombarde, infondendole con tecniche moderne e influenze internazionali, e avvalendosi di materia prima selezionata da piccole aziende locali.

Portrait

Nel pieno centro di Milano, Portrait si inserisce in una location unica e ricca di fascino, nata dal sapiente restauro del cinquecentesco Seminario Arcivescovile, tra i più antichi seminari d’Europa e capolavoro del Barocco lombardo. Un luogo da sempre al centro della vita e della cultura milanese, che fu biblioteca, stamperia, scuola per ragazzi e, in tempi più recenti (dal 1980 al 1990), persino laboratorio creativo dell’architetto Mario Bellini. Oggi il Seminario torna ad aprirsi alla città grazie al progetto Portrait Milano, hotel di lusso e ospitalità a tutto tondo. Una nuova dimensione cui si accede varcando il portale barocco di Corso Venezia 11, con i 2.800 metri quadri di Piazza del Quadrilatero che si aprono alla vista, accogliendo sotto il porticato boutique e locali. Molteplice è, infatti, l’offerta gastronomica del Portrait, che conta ben 3 indirizzi, ciascuno con una proposta specifica. Il 10_11 Bar, Giardino e Ristorante, dedicato al casual dining italiano, offre un ambiente contemporaneo, nato dal progetto di Michele De Lucchi e curato dall’architetto Michele Bönan, che ha saputo recuperare la tradizione delle grandi dimore milanesi. Richiama invece la Milano degli anni 40-60, lo stile scelto dallo studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo per il Beefbar, locale dedicato alla carne. Lo stesso studio ha curato anche la progettazione del gemello Rumore, American Bar che combina lo stile italiano dell’inizio del XX secolo con gli accenti originali del tradizionale bar per l’aperitivo milanese.

Pizzeria Confine

Nel distretto 5VIE, dove nel 1976 nacque proprio l’appuntamento del Fuorisalone, l’indirizzo da non perdere per una sosta gourmet rimanendo in tema design è la pizzeria con cantina Confine, additata da molti come la migliore pizza napoletana di Milano. Nato dall’incontro di idee di Francesco Capece (premiato come Best Pizza Chef Under 35 ai Food&Wine Italia Awards 2023), pizzaiolo, e Mario Ventura, maître e restaurant manager, il locale vede fondersi l’arte bianca napoletana con il buon bere, sia di cocktail che di vino, in un contesto architettonico che porta la firma di De.Tales con Studio DalleraBonforte. Cinquecento metri quadrati e due piani di quella che fu la storica ferramenta di quartiere “Meazza”, oggi arredati in stile minimalista e raw, con prevalenza di tonalità neutre e materiali naturali, per lasciare che siano sempre la ricerca delle materie prime e la creatività a giocare il ruolo di protagoniste.

Maggiori informazioni

Da Giacomo
Via Pasquale Sottocorno, 6 20129 Milano
giacomomilano.com

Torre
Via Lorenzini 14 20139 Milano
torreristorante.com/it

Trattoria del Ciumba
Via Fiori Chiari 32 20121 Milano
trattoriadelciumbia.com

Portrait
Corso Venezia, 11 Via Sant’Andrea, 10 20121 Milano
lungarnocollection.com/it/portrait-milano-hotel

Pizzeria Confine
Piazza Guglielmo Massaia, 1 Milano
confinemilano.it

 

 

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