Per Dom Pérignon l’intero processo creativo non conosce confini temporali né spaziali ma si configura come un viaggio perpetuo, un’eco risonante tra passato, presente e futuro. Fedele al visionario intento di Dom Pierre Pérignon nel lontano 1668, ovvero quello di plasmare “il miglior vino del mondo”, la maison continua a nutrire questa ambizione creativa in ogni suo prodotto, ricercando quell’armonia che genera pura emozione. Questo nuovo capitolo, intitolato “Creation is an eternal journey”, vede protagoniste sette icone globali, da Zoë Kravitz a Tilda Swinton (in copertina, ndr), che danno forma alla propria visione creativa in un percorso artistico che culminerà in mostre ed eventi esclusivi.
Dom Pérignon e il suo rapporto con gli “influencer”
Nel corso della sua storia leggendaria queste bollicine per un brindisi speciale hanno incontrato tantissimi personaggi lungo il proprio cammino. Leggenda vuole che negli anni Sessanta, mentre preparava il suo storico servizio fotografico con Marilyn Monroe, Bert Stern si interrogasse sull’elemento mancante al suo set perfetto. La risposta giunse con una telefonata: tre bottiglie di Dom Pérignon 1953, richieste dalla stessa Marilyn.
Nel decennio successivo Robert Mapplethorpe immortalò il Dom Pérignon Vintage 1968 in una polaroid, elevandolo a icona pop e soggetto artistico nella sua opera “Champagne”. E come non ricordare l’episodio di Andy Warhol, che acquistò 2mila bottiglie con l’intenzione di stapparle all’alba del nuovo millennio insieme ai suoi amici? C’è la storia del Novecento in questi aneddoti.
Dal 2005, Dom Pérignon ha intensificato questo fertile dialogo con il mondo dell’arte, tessendo collaborazioni con alcuni degli artisti più visionari del nostro tempo: Jean-Michel Basquiat, Karl Lagerfeld, Jeff Koons, David Lynch, Lenny Kravitz, per citarne qualcuno.
Più che un semplice Champagne, Dom Pérignon si vuole presentare al pubblico come una fonte inesauribile d’ispirazione per artisti e visionari, seducendo con la sua filosofia singolare e la sua aura magnetica. Forte di questa eredità storica, la maison inaugura oggi un nuovo capitolo creativo, ampliando la sua costellazione di icone culturali.
A partire dal mese di maggio, sette creator di fama mondiale nei rispettivi ambiti artistici danno vita a questa inedita collaborazione, arricchendo il racconto dello Champagne con il loro contributo. Chi sono i protagonisti? Zoë Kravitz, attrice, scrittrice e regista; Clare Smyth, chef tre stelle Michelin; Tilda Swinton, artista poliedrica; Alexander Ekman, ballerino e coreografo; Takashi Murakami, maestro dell’arte contemporanea; Anderson Paak, artista, produttore e regista eclettico; Iggy Pop, leggendaria figura del rock.
Questo nuovo capitolo si dispiega come un viaggio attraverso l’arte, il design e la performance, evolvendosi nel tempo attraverso una serie di scatti fotografici e filmati che immortalano l’essenza della creazione.
«Non si tratta della fotografia, ma della conversazione», afferma Collier Schorr, la fotografa. L’autrice ha intrapreso un profondo dialogo con ciascuno dei sette artisti e con lo chef de cave, Vincent Chaperon, lasciando emergere liberamente le loro visioni. Al centro di questi scatti e video risiedono le conversazioni da cui scaturisce la scintilla creativa. Il risultato finale è un ritratto intimo del processo stesso, uno spazio di convergenza tra pensiero, ispirazione e riflessione.
L’interpretazione di Schorr documenta le fasi embrionali della creazione nella sua forma più autentica e primigenia. Le fotografie in bianco e nero catturano i protagonisti immersi nei loro pensieri, colti in movimento o totalmente assorbiti dal flusso creativo. Al contrario, le vibranti immagini a colori immortalano un momento specifico di interazione con la bottiglia.
Diretti dalla scrittrice e regista Camille Summers-Valli, i video esplorano il percorso personale di ciascun artista. I filmati si aprono con un interrogativo sull’essenza della creazione e si sviluppano attraverso le riflessioni suscitate dalle conversazioni tra i protagonisti e l’intervistatore. Si parla dei loro mestieri, delle forze invisibili che li guidano e delle profonde connessioni tra la loro arte e l’eterno viaggio della creazione, catturando momenti di profonda intimità e rivelando come ogni figura, a suo modo, diventi parte integrante del progetto.
Gli eventi a Londra di Dom Pérignon
Appuntamento a Londra per venerdì 16 maggio 2025 in occasione dell’inaugurazione dell’esposizione curata da Dom Pérignon. Il percorso seguirà una forma a spirale, simboleggiando questo continuo divenire. La sezione dedicata al passato metterà in luce i legami duraturi tra la maison e le icone culturali di ogni epoca; il presente immergerà i visitatori nei mondi creativi dei sette protagonisti, svelando i ritratti fotografici e i video della campagna che catturano il dialogo intimo con Dom Pérignon; il futuro rivelerà, invece, una serie di disegni, fotografie e testi che narrano il Pré-Assemblages 2024, il nome che designa il percorso creativo di Dom Pérignon e il suo incontro con il carattere singolare dell’annata, interpretato dallo chef de cave.
Nel corso di questo nuovo capitolo Dom Pérignon presenterà opere di design in edizione limitata, frutto della collaborazione con i sette talenti coinvolti. L’anno prossimo, invece, il viaggio di Dom Pérignon si arricchirà di una nuova dimensione con la performance di uno dei protagonisti della campagna.
C’è anche del vino, perché è sempre questo il punto focale. La maison presenterà in un breve lasso di tempo quattro nuovi millesimati: Dom Pérignon Vintage 2008 Plénitude 2; Dom Pérignon Vintage 2017, ultimo atto dell’ex chef de cave, Richard Geoffroy; Dom Pérignon Vintage 2018 e Dom Pérignon Rosé Vintage 2010, culmine di un’esplorazione decennale del Pinot Noir vinificato in rosso.