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Fattoria dei Barbi

Fattoria dei Barbi

Una delle più antiche cantine di Montalcino vanta bottiglie storiche e nuove proposte in tema di accoglienza

Montalcino è un conosciutissimo borgo medievale, e per irresistibile forza di attrazione analogica si è portati a credere che il suo vino più celebre, il Brunello, condivida una storia altrettanto remota. E invece, a ben guardare, la tradizione di questo illustre rosso toscano è molto più recente. Certo, esistono tuttora bottiglie di età venerabile, risalenti alla fine dell’Ottocento. Ma per individuare la fase in cui il Brunello di Montalcino ha iniziato a essere imbottigliato da un numero abbastanza consistente di nuclei aziendali basta risalire agli anni 70 e 80 del secolo scorso. La Fattoria dei Barbi si trova però in tutt’altra prospettiva. Non fa parte delle case vinicole attive da quel periodo di fioritura, né tantomeno dalla successiva fase di esplosione della produzione (a partire grosso modo dagli anni 90 a Montalcino si è iniziato a piantare sangiovese ovunque, anche dove prima c’erano campi di patate). È al contrario una delle due più antiche del comprensorio. Se non quella che conserva, tout court, il patrimonio di annate più ricco e articolato: il più vecchio flacone di Brunello ancora presente nelle cantine dei Barbi riporta la vendemmia 1892, e scusate se è poco. È inoltre pressoché certo che qui, in località Podernovi, se ne facesse ancora da prima, anche se mancano le relative evidenze “bottigliesche”. La Fattoria dei Barbi è dunque una sorta di istituzione a Montalcino. Guidata da decenni da Stefano Cinelli Colombini, conta oggi su una ragguardevole superficie vitata di 66 ettari. I nomi dei singoli appezzamenti possono essere evocativi: Cavalli, Cipollaio, Fornace, Orto Vecchio, Fiore. Proprio dalla Vigna del Fiore viene la selezione forse più espressiva di Brunello, che ha di solito eleganza aromatica, corpo proporzionato e bella finezza della grana tannica. Caratteri d’altronde comuni anche al resto della gamma dei rossi: da oltre vent’anni l’enologo dei Barbi è Paolo Salvi, allievo del leggendario “sangiovesista” Giulio Gambelli. Affancato dall’attento e ubiquo cantiniere Maurizio Cecchini, Salvi firma vini di stampo classico. Con un’attenzione sempre più micrometrica – pare di cogliere dalle degustazioni degli ultimi anni – alla nitidezza e alla freschezza del frutto. Nel 2022 la cantina ha inoltre aggiornato la propria proposta in fatto di ospitalità: la storica taverna è stata trasformata in un salotto accogliente dove degustare i vini dell’azienda in accompagnamento a formaggi del caseificio di proprietà, salumi locali e l’olio della fattoria.

Maggiori informazioni

Montalcino (Siena)
fattoriadeibarbi.it

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