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Giardini segreti

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Giardini Segreti, giro del mondo in tazza

La nuova collezione de La Via del Tè accompagna in un viaggio (anzi sei, quante sono le miscele) alla scoperta di luoghi unici e incantati: da Firenze al Giappone, passando per Francia, Regno Unito e Marocco.

Romantici o esotici se non esoterici, rigogliosi oppure ordinatissimi, sempre affascinanti: i giardini ispirano da secoli quadri, leggende e romanzi, a cominciare dal famoso romanzo per ragazzi scritto nel 1910 dalla anglo-americana Frances Hodgson Burnett, The Secret Garden, poi adattato più volte per il piccolo e grande schermo. E oggi diventano anche fonte d’ispirazione per miscele che abbinano alle foglie di pregiati tè neri o verdi gli aromi floreali, speziati e fruttati che accompagnano la visita ad alcuni dei più magici luoghi verdi del mondo: dal Giardino dell’Iris di Firenze (visitabile ogni anno in una ristretta finestra temporale tra aprile e maggio), dove si coltivano tantissime varietà del profumato giaggiolo fiorentino che è anche il simbolo della città, spesso confuso con il giglio, fino allo scenografico tunnel di glicini viola – meta prediletta degli innamorati, ribattezzato Tunnel of love – del Kawachi Fuji Garden, nel sud del Giappone (aperto solo in primavera durante la fioritura), dove crescono 22 specie diverse di glicine di vari colori, forme e dimensioni.

Da questi, e da altri quattro altrettanto suggestivi, tra Italia, Europa e Mediterraneo, è partita questa volta Anna Carrai – tea blender della famiglia fiorentina che dal 1961, su intuizione e scommessa del capostipite Alfredo Carrai, è alla guida de La Via del Tè per mettere a punto la nuova collezione di miscele presentata in un altro “giardino segreto” fiorentino tutto da scoprire: l’EdV Garden with a View realizzato dall’artista Alice Esclapon de Villeneuve unendo natura, storia ed estro creativo nella tenuta di famiglia sul colle panoramico di Passo all’Erta, a poca distanza da San Miniato.

Annusando le sei miscele per scegliere quella che più colpisce i sensi e suggestiona la mente, lasciandosi guidare anche dai packaging eleganti e curatissimi che riproducono fiori ed elementi caratterizzanti di ciascun giardino, si parte dunque per altrettanti viaggi che portano – o riportano – in luoghi vicini o lontani, ma sempre affascinanti. Sono ad esempio le note aromatiche di fico, uva e limoni – tipiche colture e fioriture dei giardini e orti fiorentini – che accompagnano la miscela di tè verdi e petali di fiori (malva, rosa, gelsomino e altri fiori bianchi) nello Sguardo sulla città, dedicato appunto a Firenze.

Riprende la passione/ossessione di Monet per le ninfee, protagoniste dell’incantevole laghetto che ancora oggi costituisce l’attrazione principale del giardino della casa del pittore a Giverny, in Normandia, oltre che di tanti suoi quadri, il Lago delle ninfee. Si tratta di una miscela morbida ed equilibrata a base di tè nero di Ceylon, per nulla stucchevole, arricchita dal profumo dolce di fragolina di bosco e pesca matura e dagli aromi di rosa, richiamando colori e profumi di quest’angolo incantato di Francia creato dallo stesso artista, che aveva una grande passione anche per il tè e per la cucina. Riporta all’ambientazione originale del romanzo di Hodgson Burnett – il settecentesco “giardino segreto” custodito dalle rovine del castello di Helmsley, nello Yorkshire, visitabile in primavera –, il Giardino oltre le mura: miscela di tè neri da India e Cina dai toni di bergamotto e frutti rossi, rievoca i più classici tea time inglesi con un’allure romantica e suadente.

È un tripudio di aromi freschi e vibranti – mandarino e menta, soprattutto, più fiori gialli e blu che ricordano i colori del luogo a cominciare dall’iconico blue Majorelle – a contraddistinguere Oasi nel blu. La miscela di tè verdi (forse la più adatta ad accompagnare anche assaggi salati, tra quelle della nuova collezione, col suo carattere balsamico e agrumato), riporta la mente a Marrakech, nel bellissimo giardino che, tra girasoli e alberi di tangerine, circonda la villa fatta costruire nel 1922 dal pittore Jacques Majorelle e poi scelta come buen retiro dallo stilista Yves Saint Laurent e dall’imprenditore Pierre Bergé.

Si arriva nel sud del Giappone, nella città di Kitakyūshū, sulla scia del profumo del Sentiero degli innamorati, miscela di tè verdi giapponesi e cinesi, fiori (tra cui malva e calendula) e le note aromatiche di ciliegia e yuzu – tra i frutti simbolo del Paese del Sol Levante – dal carattere spiccatamente fruttato ed elegantissimo ispirato alle fiabesche fioriture di glicine e alla bellezza al tempo stesso selvaggia e impeccabile dei giardini giapponesi come appunto il Kawachi Fuji Garden.

Si torna infine in Italia, e precisamente a Isola Bella, sul Lago Maggiore, con l’omonima miscela di tè verdi arricchita dagli aromi vivaci degli agrumi (limone, pompelmo e arancio) e dalle note delicate di boccioli di rosa e fiordaliso bianco, a richiamare il piumaggio dei pavoni – riportati anche sulla confezione – che passeggiano liberamente tra le terrazze dell’antico isolotto di pescatori trasformato nel corso di oltre quattro secoli, per volere della famiglia Borromeo, in un incanto barocco oggi aperto ai visitatori per godere della bellezza delle fioriture stagionali. Non lontano da qui, a Premosello, c’è la piantagione di tè della Compagnia del Lago, con cui la famiglia Carrai ha una partnership tecnica e commerciale che ha dato vita a una delle rarissime produzioni italiane di tè verde e nero, alla base di altre miscele della casa fiorentina.

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