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Griglie dal mondo: i 5 stili più importanti del pianeta

Dal rito texano del barbecue alla picanha brasiliana, le tradizioni culinarie più affascinanti legate alla cottura alla brace.

C’è un profumo che, ovunque nel mondo, sa di convivialità, attesa e festa: quello della brace accesa. Che si tratti di una bistecca texana, di un pollo speziato nel tandoor o di una picanha brasiliana, il gesto di cuocere il cibo sul fuoco accomuna culture lontane e restituisce il sapore autentico della condivisione.

Le cinque griglie più importanti al mondo (Italia esclusa)

Ogni tradizione ha le sue regole, i suoi legni, le sue carni e i suoi riti. Negli Stati Uniti il barbecue è molto più di una tecnica di cottura: racconta le radici di una nazione nata dall’incontro forzato tra culture. La Barbecue Belt, dal Texas alla Carolina, custodisce quattro scuole principali. Nella Carolina domina il maiale, intero e cotto per ore con salsa a base di aceto o, più a sud, con la senapata Carolina Gold. A Kansas City si affumica lentamente ogni tipo di carne, mentre a Memphis spopolano costine e pulled pork, conditi con salse diverse. Il Texas, infine, vanta quattro stili regionali, dal manzo cotto su legno di mesquite alle contaminazioni Tex-Mex.

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Più antica è la tradizione orientale del tandoor, forno d’argilla che raggiunge i 500 °C e accoglie pollo marinato, spiedi di carne e pani lievitati come il lavash azero. È poi curioso come in India, terra in gran parte vegetariana, questa tecnica sia riservata quasi esclusivamente alla carne.

In Giappone, la brace si declina in molte varianti: sugli hibachi si cuociono gli yakitori (spiedini di pollo). Nello yakiniku, manzi pregiati vengono grigliati — con la cura che solo un popolo ossessionato dalla perfezione può raggiungere — anche al tavolo sullo shichirin, piccolo braciere a carbone perfetto pure per le verdure. Mentre la robatayaki, nata tra i pescatori, affumica pesce e molluschi su piastre di bambù.

L’Argentina fa dell’asado un rito collettivo. Lunghissimi i tempi, carne ben cotta ma umida e succosa, profumata di brace e aromi semplici. Più che un piatto, un’identità nazionale, simbolo della Pampa. Accanto al manzo, anche capra, maiale, pecora e lama. Il tutto accompagnato dall’immancabile chimichurri.

E infine il Brasile, dove il churrasco nasce tra i gauchos e oggi è sinonimo di festa. Carni marinate, cottura lenta su grandi spiedi e il taglio simbolo: la picanha, punta di sottofesa grigliata col grasso all’esterno e affettata direttamente in tavola.

Ovunque si vada, una brace accesa racconta sempre la stessa storia: quella di un popolo che celebra la vita intorno al fuoco.

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Foto da Shutterstock

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