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EFSA, salmonella

Intossicazioni e infezioni alimentari, come evitarle

Nell’ambito della terza edizione della campagna #EUChooseSafeFood, promossa dall’EFSA in collaborazione con il Ministero della Salute, consigli e informazioni per prevenire malattie come echinococcosi cistica e salmonellosi.

Piuttosto comuni, decisamente seccanti e talvolta seriamente pericolose, se non letali: le cosiddette “malattie alimentari” – intossicazioni e infezioni di origine alimentare – sono provocate in gran parte dal consumo di alimenti contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.

Secondo l’ISS (dati 2021-2022) ogni anno nel mondo una persona su 10 si ammala per aver mangiato cibo contaminato e 420mila persone muoiono per tossinfezioni alimentari. A essere più colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni di età e i Paesi della Regione Africana e del Sud Est asiatico. Ma anche da noi alcune patologie sono diffuse (e possono colpire anche gli animali domestici, che a loro volta possono trasmetterle all’uomo) nonostante sia piuttosto facile prevenirle. Per questo, la terza edizione della campagna #EUChooseSafeFood, promossa dall’EFSA in collaborazione con il Ministero della Salute – che fino a fine settembre coinvolge 16 Paesi UE fornendo informazioni pratiche e facilmente accessibili ai consumatori, rivolgendosi in particolare ai cittadini tra i 25 e i 45 anni, alle donne e ai giovani genitori – ha previsto tra i tre temi prescelti proprio quello delle malattie di origine alimentare, insieme alla salute delle api e la stretta correlazione con le colture che dipendono dall’impollinazione, e i contaminanti nei prodotti alimentari come il mercurio e il metilmercurio.

In particolare, la campagna si focalizza su echinococcosi cistica e salmonellosi. La prima è una malattia di origine parassitaria provocata da piccoli vermi intestinali (Echinococcus spp.). L’infezione umana avviene attraverso l’ingestione accidentale – ad esempio tramite alimenti o acqua contaminati da feci di cani infetti oppure tramite contatto mano-bocca – delle uova di questi parassiti, che nell’organismo si sviluppano poi in grandi cisti parassitarie.

Tra gli alimenti a rischio ci sono i vegetali consumati crudi, che essendo coltivati a terra possono essere contaminati da feci infette. Ma anche una scarsa igiene delle mani e il consumo di alimenti non lavati e poco cotti (come appunto le verdure), contaminati con uova di echinococco, possono provocare l’infezione. Per evitare l’echinococcosi cistica, dunque, è importante lavare accuratamente verdura e frutta e lavarsi sempre bene le mani prima di mangiare, soprattutto dopo avere toccato la terra, verdure crude o cani (ma anche recintare gli orti per evitare l’accesso agli animali vaganti). Per evitare l’infestazione da E. granulosus nei cani, inoltre, è bene non somministrare loro visceri crudi, trattarli periodicamente con gli antielmintici (contro i vermi parassiti) e rimuovere le carcasse di animali morti per evitarne il consumo da parte dei cani.

La salmonellosi è invece la malattia innescata negli esseri umani dal batterio della salmonella, con sintomi come febbre, diarrea, crampi addominali, nausea e vomito, fino a risultare in alcuni casi sfortunati potenzialmente fatale se si estende al sistema circolatorio. Si tratta di una causa piuttosto comune di focolai di malattie a trasmissione alimentare, tanto che ogni anno in Europa vengono segnalati oltre 91mila casi di salmonellosi. Il batterio si trova principalmente in alimenti come uova e carne cruda di maiale, tacchino e pollo, da cui si trasmette all’uomo. Per prevenire la malattia, è molto importante osservare le norme igieniche di base e consumare gli alimenti indicati sempre ben cotti. «A casa si può contribuire a prevenire l’infezione da salmonella, cucinando accuratamente uova e carne. In generale, è estremamente utile osservare le norme igieniche di base durante la preparazione degli alimenti, come il lavaggio regolare delle mani e il tenere gli alimenti crudi lontani dagli alimenti cotti; questo ridurrà i rischi di malattie di origine alimentare», afferma la dottoressa Valentina Rizzi, microbiologa alimentare dell’EFSA.

Un gruppo scientifico europeo sta esaminando attentamente i rischi derivanti dagli agenti patogeni che possono contaminare anche alimenti come frutta, verdura, cereali e spezie, studiando ad esempio la combinazione tra salmonella e verdure a foglia consumate crude, o verdure a bulbo e a stelo (come cipolle e asparagi). In generale, poi, la contaminazione – anche da altri parassiti o batteri – può verificarsi in qualsiasi punto della filiera alimentare: nelle aziende agricole di produzione, durante la macellazione, la trasformazione o la preparazione, così come appunto in casa, ad esempio manipolando alimenti crudi usando impropriamente utensili o superfici della cucina. Per questo è importante fare attenzione a maneggiare carne cruda o altri ingredienti, come i vegetali da mangiare crudi; cuocere correttamente gli alimenti e osservare un’efficiente igiene in cucina.

La collaborazione tra gli Stati membri dell’UE, la Commissione europea, il Parlamento europeo, l’EFSA e l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha permesso lo sviluppo di programmi efficaci, per esempio, per tenere sotto controllo la diffusione della salmonella nel pollame e ridurre la contaminazione. «La nostra campagna #EUChooseSafeFood quest’anno coinvolge un numero sempre più elevato di Paesi e di esperti europei, impegnati ormai da vent’anni al nostro fianco nell’analisi dei rischi in tutte le fasi della catena alimentare. L’intento di questa terza edizione della campagna è proprio quello di far comprendere ai cittadini quanto importante sia il lavoro degli esperti scientifici, per rendere sicuro il cibo sulle nostre tavole e al tempo stesso di aiutarli a sviluppare consapevolezza e senso critico rispetto alle scelte che compiono quotidianamente in materia di alimentazione» dichiara il dottor Alberto Spagnolli, Senior Policy Advisor dell’EFSA. Aggiungendo: «I consumatori europei sono tra quelli meglio protetti e informati al mondo in fatto di rischio alimentare, grazie al lavoro sinergico fra EFSA e le istituzioni nazionali di riferimento, in primis, par quanto riguarda l’Italia, il Ministero della Salute, che è nostro partner in questa campagna».

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