Cerca
Close this search box.
Disaronno Velvet

La conversione al no e low alcohol

Alcolici senza alcol: le alternative leggere e dissetanti di distillati e liquori.

Racchiudono tutti i motivi per cui le persone non bevono. A volte rivelano uno stile di vita, altre semplice curiosità: le bevande con basso o zero alcol non hanno nulla di anti-edonistico e, anzi, riservano la stessa integrità, complessità e persistenza al palato di quelle con una gradazione alcolica importante. Mentre alcune preparazioni sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni – secondo un’indagine realizzata per Assobibe da Euromedia Research oltre il 78% degli italiani riconosce le bevande analcoliche come espressione della tradizione del Paese e ritiene che valorizzino il Made in Italy –, il potenziale dell’imbottigliato con tutta la complessità e le sfumature di un grande vino – la passione di Martin Foradori Hofstätter per il riesling lo ha portato a rilanciare la storica tenuta Dr. Fischer con la linea Steinbock Zero e due etichette a basso contenuto calorico e senza alcol – ad esempio, deve ancora emergere.

Se alcuni marchi nascono con l’idea di produrre bevande ad hoc che siano dealcolati o soft drink (ne abbiamo parlato qualche anno fa nell’articolo Liberi di Spirito) sono diverse le aziende che destinano o convertono parte della propria produzione a un segmento incentrato sul concetto del “senza”. Tra le italianissime leggende che sfidano il mercato nostrano c’è Casa Vinicola Canella, storica azienda fondata a San Donà di Piave (Venezia) nel 1947, nota in tutto il mondo per il suo Bellini pronto da versare. La ricetta base è dichiarata in etichetta: tre parti di spumante Brut, una di succo e polpa di pesche bianche, infine alcune gocce di lampone che donano il caratteristico colore rosa. Ma se “il sapore di Venezia” diventasse un mocktail? Dopo 35 anni di esperienza nella produzione del long drink inventato da Giuseppe Cipriani all’Harry’s Bar, la terza generazione Canella (e chi sennò?) lancia il Bellini 0°: stessi ingredienti, stesso gusto, ma alcohol free, senza contare che contiene solo 29 kcal/100g. Prende spunto dalla ricetta originale l’amaro Zero° di Lucano, marchio storico nato nel retrobottega di un biscottificio a Pisticci dove il Cavalier Pasquale Vena creò una miscela di erbe che oggi ha anche la propria versione analcolica.

Fa parte dei low Abv (alcohol by volume) anche il nuovo Disaronno Velvet, variante estiva del liquore simbolo del lifestyle italiano nel mondo con quella sua iconica bottiglia (in questo caso total white) sigillata dal tappo quadrato, pronta da gustare con aggiunta di ghiaccio oppure ottima come base per un drink dissetante insieme all’acqua di cocco. «È stato pensato proprio per quei consumatori, sempre più attenti e consapevoli – commenta Claudio Giuliano, marketing manager Italia Spirits Illva Saronno S.p.A. – in cerca di un liquore all’insegna del gusto e della leggerezza».

Nel Paese che vanta la più antica e solida tradizione liquoristica regionale, non poteva mancare il primo limoncello alcohol free. Si chiama Limonzero e a proporlo è Pallini, nota distilleria romana che preserva il caratteristico aroma dei limoni «Costa d’Amalfi Igp», aggiungendo un tocco deciso di zenzero per conferire ulteriore freschezza. Perfetto tanto come shot da fine pasto che miscelato alla tonica. 

Avete mai bevuto un Gin Tonic senza Gin? Sarà facile come bere un bicchier d’acqua, o quasi. Basta miscelare una parte di Oppure, nuovo brand senza una goccia di alcohol, due parti di tonica, una fetta di limone (ai puristi noi raccomandiamo solo la scorza dell’agrume), un rametto di rosmarino e un pinch di sale, tocco finale che esalterà le note dolci e amare di questo twist da servire in un tumbler alto con ghiaccio. La produzione made in Italy del distillato di ginepro trova un nuovo alleato analcolico nel Sabatini 0.0, miscela ottenuta dalla distillazione di cinque botaniche toscane: lavanda, timo, salvia, foglie di olivo, lemon verbena. È arrivata in Italia lo scorso anno la versione completamente o.o% Abv di Tanqueray con la promessa di diventare una vera e propria alternativa al classico Tanqueray & Tonic preferendo tonica e lime.

Un tema caldo, quello del no/low alcohol di cui si discuterà anche nel prossimo appuntamento di Milano Golosa (14-16 ottobre) che ospita il primo grande evento sul tema con Xober “Better being sober”, ideato da Andrea Olivieri e dedicato ai drink, spirits, birre e vini alcohol-free o a basso contenuto alcolico, che nel 2022 hanno registrato un aumento di oltre il 7% in volume in 10 mercati molto importanti. Una tendenza interessante che porterà questo segmento, entro il 2030, a rappresentare il 20% del mercato degli alcolici (+31% il tasso di crescita annuo per i prossimi tre anni).

I nuovi trend del “bere bene” entrano anche in pizzeria e al ristorante

Nelle pizzerie di Diego Vitagliano (Napoli e Pozzuoli) arriva una nuova carta dei drink con fermentati alcolici, low-alcol e analcolici: kombucha, sidro e mead (idromele). Quella di 10 Diego Vitagliano diventa così una delle prime pizzerie in Italia a proporre questo pairing tra tonda e bevande fermentate, tutte firmate Livebarrels – Fermenteria Creativa, rigorosamente bio, artigianali, naturali e sostenibili. «Con questi prodotti si dà l’opportunità di vivere in modo totalmente naturale la pizza, sia nel suo impasto e negli ingredienti, che nel suo drink pairing. Oggi i clienti cercano molto di più del semplice abbinamento: per questo motivo non solo abbiamo una carta dei vini ben strutturata e un sommelier in sala, ma oggi credo che sia arrivato il momento di osare un po’ di più con una proposta innovativa – racconta Diego Vitagliano –. Sono rimasto davvero colpito di come alcune bevande siano perfette per le pizze: il kombucha basilico e limone, per esempio, è un abbinamento quasi spontaneo con la margherita classica».

In una cittadina resiliente e abitudinaria come Fano, dove anche «il distributore più fornito non ha analcolici», parola di Valeria Marconi, founder di Frumento insieme al compagno chef Matteo Lodedo, non mancano le novità. A proporli è proprio l’insegna d’ispirazione mediterranea della giovane coppia che per l’estate abbina ai piatti diversi analcolici. Oltre ad aver studiato una cantina con referenze quasi esclusivamente marchigiane (da Fattoria Duri a La Staffa), suggerisce agli ospiti un aperitivo no alcohol con il Conviv Rosso, un prodotto di una recente start-up milanese, ottenuto dall’infusione di diversi ingredienti naturali come il succo d’uva, che viene miscelato insieme all’acqua tonica oppure utilizzato come base per rivisitare grandi classici della miscelazione. A pranzo e a cena si può anche pasteggiare con i tè freddi di Amatè. Cosa bere allora davanti a un tagliare di formaggi se non un succo di mela? Anche questo naturalmente è in carta.

Maggiori informazioni

In apertura: Disaronno Velvet

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati