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Lamole di Lamole

Lamole di Lamole

Dal cuore del Chianti Classico, calici che esprimono freschezza, sapidità e complessità aromatica.

La zona del Chianti Classico, compresa tra nove comuni delle province di Firenze e Siena, è un’improvvisa “isola pietrosa” che emerge dal mare di argilla che si allarga su tutta la Toscana centrale. Le arenarie appenniniche e le loro sabbie incrociano rocce madri come il calcare bianco e il galestro, quest’ultimo a blocchi oppure frantumato a falde: sono le “lame” dalle quali mutua il nome la frazione Lamole, individuata come una delle undici Unità Geografiche Aggiuntive tramite le quali il Consorzio del Gallo Nero ha inteso evidenziare, dal 2021, il binomio indissolubile tra i vini e i loro ancor più specifici territori di origine. Una policromia geologica nella quale prospera il sangiovese, da sempre la varietà regina del distretto, che su queste colline arriva a crescere fino ai 650 metri sul livello del mare: un unicum per l’intera regione. È proprio in tale terroir peculiare, a pochi passi dal borgo e dal castello medievale e dove l’iris fiorentina si insinua tra gli olivi e i filari di vite, che i vini Lamole di Lamole nascono e si esprimono con freschezza, sapidità e complessità aromatica. La tenuta boutique di Santa Margherita Gruppo Vinicolo — che con le sue proprietà disseminate tra Veneto, Alto Adige, Lombardia, Sicilia, Sardegna e naturalmente Toscana rappresenta un vero e proprio mosaico enologico, la cui prime tessere sono state apposte nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto — ha aperto il 2022 con diverse novità. Dall’inserimento in etichetta del contrassegno della certificazione biologica rilasciata dal Mipaaf (un premio alle buone pratiche portate avanti in vigna e cantina da molti anni) a una rivisitazione complessiva dell’immagine delle etichette, dal cantaglorie al naming, che rafforza ulteriormente l’identità aziendale. Ultimo ma non ultimo, l’esordio del single vineyard Chianti Classico Docg Gran Selezione Vigna Grospoli, che si affianca allo storico Vigneto di Campolungo, un ampliamento di gamma che integra le scelte strategiche alla base degli ottimi risultati in termini di fatturato. A Greve in Chianti, non troppo distante dalla tenuta, Vitique è il ristorante che traduce la vocazione per l’accoglienza del gruppo, espressa — oltre che nella fornita cantina, completa delle numerose referenze Santa Margherita — sulla tavola di Antonio Guerra, il giovane chef brianzolo di origini pugliesi che reinterpreta i sapori della tradizione toscana con calibro e creatività.

Maggiori informazioni

Greve in Chianti (Firenze)
lamole.com

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