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Marchesi di Barolo

Marchesi di Barolo

Studio delle parcelle e dei terroir, così da rispettar e la tipicità d ei vitigni e la diversità.

È una storia che parte da lontano, quella di Marchesi di Barolo: in principio fu la nobildonna francese Juliette Colbert di Maulévrier, che sposò Carlo Tancredi Falletti, a comprendere le potenzialità del vitigno nebbiolo, per il quale fece realizzare le magnifiche cantine prospicienti il Castello Falletti (oggi una vera e propria meta di pellegrinaggio per gli amanti del vino). All’estinguersi della dinastia, le cantine divennero l’Agenzia della Tenuta Opera Pia Barolo. Fu nel 1895 che Pietro Abbona riuscì ad acquistare l’Agenzia della Tenuta Opera Pia Barolo e a perpetuare l’attività delle Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo. A lui, che fece conoscere il vino della sua terra in tutto il mondo, va riconosciuto un ruolo da vero e proprio patriarca. Oggi l’azienda si è mantenuta a conduzione familiare e sono Anna ed Ernesto Abbona a continuare a produrre vini di qualità indiscussa, potendo contare su un patrimonio di 100 ettari di proprietà tra Langhe, Roero e Monferrato che corrisponde a un milione di bottiglie prodotte suddivise in una trentina di referenze. Non solo i cru storici di Barolo e Barbaresco e Nebbiolo d’Alba ma anche Arneis, Gavi e Moscato d’Asti, tra le altre etichette, tutte nel segno di uno stile attuale ma rispettoso della tradizione. Nella conduzione dell’impresa c’è oggi anche la sesta generazione della famiglia, egregiamente rappresentata da Valentina, che è la Export e Marketing Director (entrata anche nella 40 under Forty – Wine Industry di Fortune Italia), e dal fratello minore Davide, impegnato invece nella gestione delle vigne e nella produzione in cantina. La filosofia di Marchesi di Barolo continua a insistere sullo studio delle parcelle e dei terroir, così da rispettare la tipicità dei vitigni e valorizzare la diversità e produrre, con l’obiettivo di alzare ulteriormente l’asticella, vendemmia dopo vendemmia.

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