La Moretta di Fano è un cocktail alcolico a base di caffè, rum, brandy e liquore all’anice, nato nella città marchigiana tra tradizione marinaresca e cultura popolare. Riconosciuto ufficialmente dall’Aibes nel 2006, rappresenta oggi uno dei simboli enogastronomici delle Marche. L’origine, come spesso accade, è contesa tra testimonianze scritte e leggende locali legate al mondo della pesca.
Moretta di Fano: il cocktail marchigiano nato per dare conforto ai pescatori
Sulle coste adriatiche delle Marche, a pochi chilometri dal confine con la Romagna, Fano custodisce una delle sue tradizioni gastronomiche più radicate in una tazzina di vetro. La Moretta, a prima vista, potrebbe sembrare un semplice caffè corretto — e in parte lo è — ma ridurla a questo sarebbe un errore. È un vero e proprio cocktail da tazzina, con una ricetta codificata e riconosciuta ufficialmente tra i prodotti agroalimentari tradizionali della regione. Un rituale alcolico e aromatico che racconta l’identità marinara della città.
La Moretta è composta da caffè espresso, zucchero, scorza di limone e una miscela alcolica di rum, brandy e liquore all’anice. La preparazione è studiata per ottenere tre strati ben distinti: i liquori sul fondo, il caffè al centro e una sottile crema in superficie. Il risultato è una bevanda dalla struttura organolettica complessa e sorprendentemente equilibrata. Esteticamente ricorda certi cocktail rétro da discoteca anni Ottanta, ma a dispetto delle mode, continua a resistere nel tempo, fedele alla sua identità e al gusto della tradizione fanese.
Una bevanda tra funzione e rituale
Nella memoria popolare fanese, la Moretta è legata ai pescatori del porto, che avrebbero iniziato a prepararla per affrontare le notti in mare aperto durante la stagione invernale. La pratica di mescolare fondi di bottiglie diverse con caffè caldo, al fine di non sprecare nulla, avrebbe dato origine a una ricetta che nel tempo si è trasformata in rituale codificato.

Un’altra versione fa riferimento all’etichetta di un liquore, probabilmente usato per la correzione del caffè, che riportava l’immagine di una giovane donna nera. Sarebbe da lì che deriverebbe il nome “Moretta” anche perché fino a pochi decenni fa il termine veniva spesso usato come vezzeggiativo in ambito commerciale. Pensiamo anche ai dolci “morettini” che in molti Paesi hanno dovuto cambiare nome proprio per questo rimando razzista e colonialista.
Nonostante la diffusione orale e le numerose varianti locali, l’esistenza documentata della Moretta è confermata già nel 1908, grazie a una pubblicità di un settimanale fanese in cui la bevanda veniva proposta al prezzo di dieci centesimi. Resta incerta la paternità, ma il legame con il porto e la cultura marinara ha consolidato l’interpretazione più condivisa: quella di una preparazione nata a bordo delle imbarcazioni da pesca, poi migrata nei bar e nei ristoranti della città.
Una ricetta codificata e un’identità territoriale
Nel tempo la Moretta ha superato la funzione iniziale di bevanda energetica da lavoro, diventando elemento distintivo del territorio e della sua cultura gastronomica. La preparazione prevede oggi dosi equilibrate, una precisa sequenza di composizione e un bicchierino trasparente che ne esalti l’estetica stratificata.
Servita a fine pasto in molti locali di Fano, la Moretta è il degno epilogo di pranzi a base di pesce, fritti misti e piatti della tradizione marchigiana. Nonostante l’aumento della notorietà, la Moretta mantiene un legame forte con la comunità locale e con un certo senso di appartenenza, come accade per altri esempi regionali come il bicerin piemontese o il caffè padovano alla menta. Dopotutto, la diffusione è ancora relativamente contenuta.
Negli ultimi anni la Moretta è stata al centro di iniziative di valorizzazione da parte di enti locali e associazioni culturali. In occasione di eventi e festival gastronomici, viene spesso proposta come prodotto simbolo del territorio, oggetto di degustazione guidata o reinterpretazione contemporanea.
Come scrive Visit Fano: «La ricetta è davvero semplice: due cucchiaini di zucchero, pari quantità di preparato per Moretta, scorzetta di limone tagliata sopra il bicchierino; scaldare e sciogliere lo zucchero con il vapore, addizionare caffè espresso, facendolo scivolare sulla parete del bicchierino».