Quando si parla di cocktail messicani famosi nel mondo, il primo pensiero va quasi sempre al Margarita. Eppure, nelle piazze, nei bar e nelle case del Messico, è un altro drink a incarnare davvero lo spirito popolare: il Paloma. Fresco, dissetante e dal carattere deciso, questo cocktail ha saputo conquistare nel tempo bartender e appassionati in ogni angolo del pianeta.
La sua origine – come spesso accade nella storia gastronomica – è avvolta nel mistero: un racconto orale fatto di versioni contrastanti, aneddoti di frontiera e suggestioni da vecchia cantina.
Tequila e pompelmo: la storia del Paloma parte dal popolo
Il Paloma nasce dall’incontro tra il tequila, distillato nazionale per eccellenza, e il pompelmo, agrume introdotto nelle Americhe dai coloni spagnoli e perfettamente adattatosi ai climi subtropicali messicani. Se le prime testimonianze scritte della Margarita risalgono agli anni Trenta del Novecento, il Paloma resta per decenni una creazione popolare, servita nei mercati all’aperto e nelle cantine di provincia, preparata con soda al pompelmo e tequila bianco, talvolta addolcita da un filo di sciroppo d’agave o da una scorza di lime.
Una delle versioni più accreditate sulla sua nascita lega il Paloma a Don Javier Delgado Corona, storico proprietario del leggendario bar La Capilla di Tequila, nello stato di Jalisco. Secondo quanto riportato dalla Difford’s Guide sarebbe stato lui, negli anni Cinquanta, a codificare per la prima volta la ricetta così come oggi la si conosce: tequila, soda al pompelmo, succo di lime e un bordo di sale. Il nome, Paloma, significa “colomba” in spagnolo, e secondo alcuni deriverebbe da una celebre canzone folk intitolata La Paloma, molto popolare in Messico nel XIX secolo, cantata nei cortili e nelle feste di paese.
Ciò che rende il Paloma un cocktail profondamente identitario è la sua capacità di adattarsi a diversi contesti sociali e climatici. Nelle zone più calde del Messico Centrale, viene servito in bicchieri colmi di ghiaccio tritato, mentre nei bar cittadini predilige forme più asciutte, con soda artigianale al pompelmo e tequila reposado, dal gusto più morbido. Il successo internazionale arriva solo a partire dagli anni Novanta, grazie alla riscoperta dei distillati agave-based e al rilancio della tequila di qualità superiore da parte di marchi storici e nuove etichette indipendenti.
L’esplosione social e la rinascita contemporanea
Ma è negli anni successivi al 2015 che il Paloma conosce un’esplosione di popolarità senza precedenti, complice il ruolo determinante dei social network, e in particolare di Instagram, nella promozione visiva dei cocktail più iconici. L’estetica del Paloma, con il suo colore tenue tra il rosa pallido e il pesca, il bordo di sale e le guarnizioni di lime o scorza di pompelmo, risponde perfettamente alle logiche dell’instagrammabilità: una combinazione di semplicità, freschezza e immediatezza capace di attrarre migliaia di utenti in cerca di contenuti visivi accattivanti e facili da replicare a casa.

Secondo una ricerca pubblicata da Drinks International nel 2023, il Paloma è stato tra i dieci cocktail più postati su Instagram a livello mondiale, con una crescita media annua del 23% nelle menzioni social dal 2018 al 2022. Un dato significativo, che si riflette anche nelle vendite di soda al pompelmo e tequila premium nei mercati europei e statunitensi, dove il drink ha trovato terreno fertile tra i giovani adulti in cerca di alternative più leggere e meno zuccherate rispetto ai classici cocktail tropicali.
La facilità di esecuzione, unita all’impatto estetico e al racconto esotico che porta con sé, ha reso il Paloma un vero fenomeno culturale, reinterpretato in decine di varianti creative dai bartender più influenti e protagonista dei contenuti video più virali su TikTok e Instagram. Questa rinascita social ha contribuito a consolidarne lo status di cocktail iconico, riportando sotto i riflettori il tequila di qualità e valorizzando la tradizione popolare messicana, proiettandola con naturalezza nella cultura pop globale.
Oggi il Paloma è riconosciuto come uno dei grandi classici della mixology internazionale, inserito nelle liste ufficiali dell’IBA (International Bartenders Association) e presente nei menu dei migliori cocktail bar del mondo. La sua storia incarna perfettamente il destino di molte creazioni popolari: nate in contesti umili, tramandate oralmente, poi riscoperte e celebrate dal pubblico globale. Resta, tuttavia, più di ogni altra cosa, il drink della gente: quello che accompagna un pranzo in famiglia, una notte di festa o una calda giornata ai margini di una piazza messicana.