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Raindrop cake: la “goccia di pioggia” che potete mangiare

Dal Giappone al mondo in una sfida di trasparenza e gusto, un wagashi che celebra l’acqua con eleganza fragilissima

La raindrop cake è un wagashi giapponese noto come mizu shingen mochi, una piccola torta trasparente composta da acqua e agar, capace di evocare la meraviglia per la sua apparente leggerezza. Nato nel 2014 nella prefettura di Yamanashi, ai piedi del Monte Kaikoma, è diventato un fenomeno globale, diventando rapidamente un’icona del dolce che «si scioglie in bocca».

Breve introduzione al wagashi

La raindrop cake è un wagashi ma cos’è un wagashi? È un termine che indica i dolci tradizionali del Giappone. Sono solitamente preparati con ingredienti semplici e naturali come farine di riso, fagioli azuki, frutta secca, semi, zucchero e agar, senza l’uso di burro, panna o cioccolato (tipici invece della pasticceria occidentale).

I wagashi hanno una forte valenza culturale e simbolica: sono legati alle stagioni, alle festività e alle cerimonie, in particolare quella del matcha, dove vengono serviti per bilanciare l’amaro della bevanda. La loro estetica è curatissima: forme, colori e consistenze richiamano la natura, ad esempio i fiori di ciliegio in primavera o le foglie d’acero in autunno.

La raindrop cake, rientra in questa tradizione perché incarna la tipica ricerca giapponese dell’effimero e della bellezza semplice, anche se è una creazione relativamente recente.

Origini e ascesa di una goccia commestibile

Il mizu shingen mochi nasce nel 2014 grazie alla creatività della Kinseiken Seika, azienda dolciaria della prefettura di Yamanashi, famosa per le acque purissime del Monte Kaikoma. Il nome combina mizu (acqua) e shingen mochi, un dolce tradizionale a base di mochi e kinako, un’evoluzione creata per esplorare il concetto di acqua commestibile. Il dolce ebbe successo immediato con gente che viaggiava appositamente per assaggiarlo.

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L’esportazione è avvenuta ad aprile 2016 grazie allo chef Darren Wong, che lo presentò a Smorgasburg a Brooklyn. Il dessert vendette tutte le sue unità in un lampo, decretando il suo inevitabile status di “fenomeno virale”. Versioni simili furono sviluppate a Londra da Yamagoya e vendute anche in kit fai-da-te.

Cosa è e come si mangia la raindrop cake

Il dolce è composto prevalentemente da acqua minerale pura e agar-agar, sostituto vegetale della gelatina, il cui utilizzo è fondamentale per ottenere una consistenza perfetta e trasparente. Una volta riscaldato il composto, si colma in stampi sferici o a goccia e si raffredda rapidamente.

Questo dolce evanescente è accompagnato tradizionalmente da kinako (farina di soia tostata) e kuromitsu (sciroppo di zucchero di canna), che aggiungono texture e dolcezza a una base quasi neutra, trasparente come la rugiada. Va consumato immediatamente: fuori dal frigorifero, mantiene la forma al massimo per 20-30 minuti.

Si tratta di un capolavoro estetico, più che gustativo. La sua bellezza fragile lo ha reso iconico su Instagram e tra gli appassionati di food design. Negli Stati Uniti fu descritto come “l’opposto di un hot dog di churros”: trasparente, delicato e impalpabile, una sfida estetica prima che gastronomica. È una goccia gigante che sembra acqua pura e, sebbene poco saporita, esteticamente irresistibile. Se ve lo state domandando, vi diciamo subito che no, la raidrop cake praticamente non sa di nulla ma è bella.

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Foto da Shutterstock

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