Dal Veneto all’Abruzzo, fino alla Sicilia, per la precisione a Sciacca, anche se nessuno di loro è originario di qui. È la storia di quattro giovani che, in provincia di Agrigento, hanno rilevato la gestione del ristorante Vela, affacciato sulla splendida Piazza Angelo Scandaliato e con una vista panoramica sul porto. Il locale è oggi guidato da Francesco Crimi, Valerio Fini, Alice e Giada Bressan. Il team ha preso quindi il timone di un’insegna già avviata, portando un’impostazione contemporanea e una cucina che valorizza il territorio, con un servizio in linea con le aspettative.
La storia di Vela a Sciacca
Il ristorante, aperto nella primavera del 2023, ha mantenuto il nome storico pur rinnovando completamente l’idea di cucina. In sala Valerio Fini, abruzzese con la passione per il vino, e la veneta Alice Bressan, che propone specialty coffee, cocktail analcolici e drink serviti al tavolo, come una personale versione del Whiskey sour con l’aggiunta di qualche goccia di Josephine Rouge di Marco De Bartoli. In cucina, la sorella gemella Giada Bressan, pasticcera che ha trovato nel repertorio dolce siciliano una nuova fonte d’ispirazione, senza rinunciare alla ricerca: il dessert con pompelmo, cioccolato bianco e masala chai ne è un esempio. Accanto a lei, lo chef Francesco Crimi, l’unico isolano del gruppo, originario di Salemi (provincia di Trapani), tornato in Sicilia per avvicinarsi alla propria terra.
I quattro under 35 si sono conosciuti durante diverse esperienze professionali in Italia, per poi lavorare insieme al Lindenhof di Naturno, in Alto Adige, prima di intraprendere l’avventura saccense. «Non è stata una scelta improvvisa. Abbiamo avvertito che fosse il momento di restituire valore a tutto ciò che abbiamo imparato», racconta Valerio Fini. «Siamo giovani, ma non siamo qui per provarci. Siamo qui per restare, per costruire qualcosa di nostro, insieme. La Sicilia non è solo una meta, ma una possibilità. E noi, in questa terra generosa e complessa, ci crediamo davvero».
Il ristorante Vela propone una cucina contemporanea che celebra le eccellenze locali ma guarda anche oltre, con piatti come i canederli (reminiscenze altoatesine) serviti in doppio brodo di manzo e verdure e, nella stessa portata, un raviolo allo zafferano con osso buco e midollo. «La mia cucina nasce dall’incontro tra radici italiane e suggestioni orientali», precisa lo chef Francesco Crimi. «Non ho un piatto firma, perché per me la cucina è in continua evoluzione. Amo giocare con i sapori italiani e orientali, cercando nuove armonie che sappiano accogliere e sorprendere».
Tra le proposte più interessanti si segnalano le tagliatelle di seppia con piselli e pomodorini, accompagnate da pan brioche e ragù al nero di seppia, e la triglia con asparagi verdi, leche de tigre e spinacino.
La gestione giovane e dinamica, con la nuova guida di Crimi, Fini e delle sorelle Bressan, sta scrivendo un nuovo capitolo per Vela, fatto di coraggio, creatività e attenzione al territorio. Tre i menu degustazione disponibili — mare, terra e vegetale — con la possibilità di ordinare anche alla carta. La lista dei vini, curata con attenzione, propone una selezione di etichette locali e nazionali, affiancate da sake, kombucha e bevande analcoliche pensate in abbinamento ai piatti.