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Storia dell’Aviation: il cocktail che ha fatto decollare il gin

Origini pre-Proibizionismo, ricette codificate e il ritorno della crème de violette tra filologia del gusto e miscelazione moderna.

L’Aviation è un drink sour (una categoria di cocktail basata su un equilibrio preciso tra tre elementi: base alcolica, parte acida e parte dolce) storico preparato con gin, maraschino, succo di limone e una piccola quota di crème de violette, responsabile del tenue riflesso ceruleo che gli ha dato il nome. La prima ricetta stampata è attribuita a Hugo R. Ensslin a New York negli anni Dieci del Novecento; la versione con violette scomparve per decenni e riapparve nel XXI secolo, fino alla codifica attuale nell’elenco IBA dei “The Unforgettables”. Nel calice l’Aviation ben eseguito mostra una trasparenza tenue con riflessi lilla-cerulei. Al naso si percepiscono immediatamente fiori di viola, una nota di ciliegia e mandorla dal maraschino, ginepro e scorza di limone. In bocca l’attacco è secco e agrumato, il centro è floreale con richiami di violetta candita, il finale chiude pulito su ginepro e un’eco dolce-amara di nocciolo. La ciliegia al maraschino come guarnizione aggiunge profumi e una traccia di dolcezza al primo sorso; un lemon twist offre un registro più citrico e asciutto. Servitelo ben freddo in coppetta, evitando diluizioni eccessive per non appiattire il colore.

Origini: da Times Square al mito del cielo

Quando parlate di Aviation parlate dell’ultimo lampo della miscelazione pre-Proibizionismo. La ricetta compare nel 1916 in “Recipes for Mixed Drinks” di Hugo R. Ensslin, allora capo barman dell’Hotel Wallick in Times Square. La formula include gin, maraschino, succo di limone e crème de violette, dettaglio che giustifica il nome “aviation” per il colore che richiama il cielo. Per molti storici il volume di Ensslin rappresenta l’istantanea più nitida della New York da bere prima del 1920.

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Negli anni Trenta l’Aviation entra nel canone grazie al Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, ma con una deviazione cruciale: la violette viene omessa, trasformando il drink in un più semplice gin-limone-maraschino. Questa variante “incolore” resterà la più diffusa per buona parte del secolo, complice anche la progressiva irreperibilità della violette.

Dalla metà del Novecento la crème de violette esce dal mercato statunitense: l’Aviation sopravvive, ma perde il suo tono blu-lilla e il profilo floreale. La riscoperta arriva con l’ondata di studi sui classici tra fine anni Novanta e Duemila e con la reintroduzione commerciale della violette (Rothman & Winter, 2007) e della più speziata Crème Yvette (2009), che riaprono la possibilità di eseguire la ricetta storica. Da allora il drink rientra stabilmente nel repertorio internazionale.

Ricetta e codifica: cosa dice oggi l’IBA

Nella classificazione IBA l’Aviation è inserito tra The Unforgettables” e viene codificato con gin 45 ml, maraschino 15 ml, succo di limone 15 ml e 1 bar spoon di crème de violette, da shakerare con ghiaccio e servire in coppetta; la ciliegia al maraschino è facoltativa. Si tratta di un sour a struttura classica, in cui la violette agisce come condimento aromatico: la misura è determinante per evitare derive eccessivamente floreali.

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Aviation con o senza crème de violette: perché esistono due scuole

Se vi chiedete quale versione sia “giusta”, la storia spiega la coesistenza. L’originale di Ensslin prevede la violette e consegna al bicchiere un colore pallido, quasi carta da zucchero. Nel Savoy del 1930, invece, la violette scompare e il drink assume un profilo più agrumato e secco. Oggi la tendenza dei bar storicisti privilegia la ricostruzione filologica con violette, mentre resiste una minoranza che preferisce l’essenzialità della scuola Savoy.

Differenze tra Aviation e Blue Moon

L’Aviation spesso viene confuso con il Blue Moon, cocktail coevo che unisce gin, crème de violette e limone, in genere senza maraschino. L’assenza del liquore di marasche rende il Blue Moon più lineare e floreale, meno “stratificato” al palato. Il maraschino, nell’Aviation, aggiunge una dolcezza amaricante e una rotondità che l’altro non possiede.

Quale gin usare e come ottenere l’equilibrio

Per l’Aviation cercate un London Dry o un Plymouth-style con botaniche nette e un corpo sufficiente a sostenere agrumi e marasche; gin troppo profumati o con profili esotici rischiano di sommare aromi alla violette, creando saturazione. Il bilanciamento si gioca su tre assi: acidità del limone, dolcezza-amaricante del maraschino e intensità della violette. Se il maraschino scelto è più zuccherino o la violette particolarmente “carica”, potreste dover accorciare lievemente la quota floreale o allungare il gin per recuperare asciuttezza. Questa è prassi di tecnica, non eresia.

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Foto da Shutterstock

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