La Manchester tart è una crostata tradizionale britannica, nata nell’epoca vittoriana e composta da un guscio di pasta frolla riempito di marmellata e crema pasticciera, rifinito con cocco essiccato e ciliegie al maraschino. È deliziosa ma è la crostata più “odiata” dai bambini perché si mangia soprattutto a scuola. È infatti molto diffusa nelle mense scolastiche del Nord-Ovest dell’Inghilterra. Ha attraversato fasi alterne di popolarità, fino a conoscere oggi una nuova vita grazie a panifici e pasticcerie artigianali.
Le origini vittoriane della Manchester tart
Per raccontare la storia della Manchester tart bisogna tornare al XIX secolo, quando la città di Manchester, cuore pulsante della rivoluzione industriale, era anche laboratorio gastronomico. La prima attestazione del dolce risale all’epoca vittoriana, in particolare all’attività dei fornai Robinson’s di Failsworth, nei pressi di Oldham. Qui si codificò una ricetta semplice ma sostanziosa, pensata per rispondere ai gusti e alle esigenze alimentari di una popolazione operaia abituata a pietanze caloriche e nutrienti.
Il guscio di pasta frolla, friabile e ricco di burro, ospitava un doppio strato: alla base la marmellata – solitamente di lamponi o more – e sopra una crema pasticciera soda, in grado di resistere alla cottura e ai trasporti in giro per la zona. La superficie era completata con cocco grattugiato e una o più ciliegie al maraschino, elementi decorativi che portavano un tocco esotico a un dolce altrimenti domestico. Alcune varianti prevedevano fette di banana sotto la crema: un dettaglio che ha diviso per generazioni i cultori della ricetta, tanto che ancora oggi c’è chi sostiene che la “vera” Manchester tart debba prescindere da questo frutto.
Se la nascita della Manchester tart è legata al periodo vittoriano, la sua diffusione popolare si consolidò nel Novecento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la crostata entrò nella lista dei cibi più amati dai bambini dell’East End londinese, nonostante le ristrettezze dovute al razionamento. La sua ricchezza calorica e il sapore dolce-costante la resero un conforto in anni di privazioni.
Negli anni Settanta e Ottanta, la Manchester tart divenne protagonista indiscussa delle mense scolastiche di Manchester e dintorni. Qui, tuttavia, il ricordo è ambivalente: per molti studenti rappresentava un dolce tanto atteso, per altri una versione poco riuscita di un classico che, se preparato con cura, poteva esprimere ben altro valore. Tutti erano concordi su un punto però: il ricordo dolceamaro dei pomeriggi a scuola, non sempre piacevoli.
Il ritorno contemporaneo di un classico
Come molti piatti della tradizione britannica, la Manchester tart ha conosciuto un declino negli ultimi decenni, soppiantata da dolci internazionali. Tuttavia, negli ultimi anni ha trovato nuova linfa grazie a piccole realtà artigianali che ne hanno recuperato la storia e il valore identitario.
Tra queste spicca The Manchester Tart Company, laboratorio a conduzione familiare nel quartiere di Whalley Range, a sud della città. Qui madre e figlia hanno deciso di riportare al centro delle tavole una selezione di torte e crostate locali, con particolare attenzione proprio alla Manchester tart.
Definire la Manchester tart un dolce “minore” sarebbe riduttivo. Pur non avendo la fama internazionale di altre specialità britanniche come il Christmas pudding o lo sticky toffee pudding, la crostata di Manchester rappresenta un documento gastronomico che racconta di società industriali e resilienza comunitaria. La sua forma semplice e la sua dolcezza immediata racchiudono in sé la storia di un Paese e di una città che, tra rivoluzione industriale, guerra e dopoguerra, hanno fatto della cucina quotidiana un simbolo di identità.