La torta Opéra è un dolce stratificato composto da biscuit Joconde alle mandorle, sciroppo al caffè, crema al burro al caffè, ganache al cioccolato fondente e una finitura lucida di glassa al cioccolato. Si tratta di una costruzione geometrica, rigorosa, che sintetizza tecnica, precisione e una certa idea di eleganza francese. La sua fama internazionale si deve alla combinazione di sapori netti, al contrasto calibrato tra amaro e dolce e alla sua struttura visivamente riconoscibile. La storia della torta Opéra, tuttavia, non è lineare: esistono più versioni, più rivendicazioni e un contesto culturale in cui la pasticceria parigina del Novecento mirava a definire un nuovo linguaggio estetico.
Le origini attribuite a Cyriaque Gavillon: la versione più accreditata
La narrazione maggiormente condivisa attribuisce la creazione della torta Opéra al pasticcere Cyriaque Gavillon, in servizio negli anni Cinquanta presso Dalloyau, una delle maison storiche di Parigi, attiva dal XVII secolo e per lungo tempo legata alla corte di Versailles. Gavillon avrebbe lavorato alla messa a punto di una torta moderna, strutturata in modo tale che ogni morso restituisse l’insieme dei sapori, senza predominanze eccessive. La scelta del biscuit Joconde, più sottile e flessibile dei pan di Spagna tradizionali, si inseriva perfettamente in questa ricerca. La stratificazione regolare, la precisione del taglio e la lucidità della superficie definivano un prodotto nuovo per la Parigi del dopoguerra.

Secondo il racconto della famiglia Gavillon, il nome nacque da un commento della moglie del pasticcere, che associò il dolce alla magnificenza dell’Opéra Garnier, il celeberrimo teatro d’opera situato nel IX arrondissement di Parigi. Questa denominazione, immediatamente evocativa nell’immaginario Oltralpe, contribuì alla diffusione del dolce nei decenni successivi.
Le altre rivendicazioni: Gaston Lenôtre
La popolarità della torta Opéra ha favorito la comparsa di versioni alternative della sua origine. Un’altra attribuzione ricorre frequentemente e fa riferimento a Gaston Lenôtre, uno dei pasticceri più influenti del Novecento. Lenôtre avrebbe sostenuto di aver codificato una forma primordiale di torta Opéra già negli anni Sessanta, legandone il nome al Teatro dell’Opera come omaggio alla città di Parigi. Nel contesto della pasticceria moderna, dove molte ricette si sono affermate attraverso passaggi informali, è plausibile che la torta abbia conosciuto una fase di evoluzione parallela, con più professionisti impegnati nella definizione del dolce come lo conosciamo oggi.

Una terza teoria, più aneddotica, suggerisce una connessione diretta con il pubblico dell’Opéra Garnier, che avrebbe richiesto un dolce energizzante e raffinato durante gli intervalli degli spettacoli. Non esistono fonti storiche e bibliografiche che confermino questa teoria ma è una vulgata molto comune nella capitale francese ed evidenzia quanto la vicinanza culturale tra pasticceria e luoghi della vita mondana parigina abbia influenzato la diffusione del dolce.
La struttura raffinata del dolce e la sua affermazione globale
Indipendentemente dall’origine precisa, la torta Opéra si è consolidata come un classico della pasticceria francese a partire dagli anni Settanta, periodo in cui le maison parigine iniziarono a esportare i propri prodotti in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Il carattere geometrico del dolce, la linearità della stratificazione e la combinazione rigorosa di mandorla, caffè e cioccolato hanno contribuito alla sua riconoscibilità internazionale. Il dolce è entrato anche nella formazione professionale, diventando un passaggio obbligato per gli allievi pasticceri, in modo analogo ad altre preparazioni codificate come la Paris-Brest o la Saint-Honoré.
La torta Opéra rappresenta oggi un esempio di pasticceria francese “razionale”, dove ogni elemento ha una funzione precisa. La glassa lucida racchiude e protegge gli strati interni, la crema al burro lega il biscuit alla ganache, lo sciroppo al caffè ordina il profilo aromatico. La struttura complessiva mantiene un equilibrio che rimanda alla pasticceria del XX secolo, ancora legata alla tecnica classica ma già orientata verso una maggiore pulizia formale.
Oggi la torta Opéra continua a essere presente nelle vetrine delle pâtisserie francesi e nelle carte dessert dei ristoranti che mantengono un legame con la tradizione. Molti pasticceri ne propongono reinterpretazioni, giocando con il tipo di cioccolato, la tostatura delle mandorle, l’intensità del caffè o la proporzione degli strati. Nonostante le variazioni, la struttura originaria resta un riferimento immutabile, e il dolce conserva quell’aura di rigorosa eleganza che lo ha reso un simbolo della pasticceria parigina.