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Uno dei tasting al Roma Whisky Festival

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Al Roma Whisky Festival da quest’anno si beve d’epoca

Il 24 e 25 febbraio torna l'evento dedicato al "re" dei distillati: tra le novità l’area Vintage per scoprire edizioni rare e preziose.

In attesa del Roma Bar Show in programma i prossimi 13 e 14 maggio presso il Palazzo dei Congressi, sempre in zona Eur c’è grande fermento per il nuovo appuntamento di Roma Whisky Festival, annuale evento dedicato a uno dei distillati più amati nella mixology. L’appuntamento è fissato per sabato 24 e domenica 25 febbraio presso il Salone delle Fontane con una 12esima edizione ricca di novità.

Il fondatore del format Andrea Fofi (imprenditore e founder di altri eventi come lo stesso Roma Bar Show, nonché ideatore dell’Oro Whisky Bar, speakeasy romano con circa 500 etichette dedicate allo spirito) ha pensato infatti a un’area ad hoc per i Brown Spirits (Armagnac, Brandy, Cognac e Rum), prodotti di nicchia che con le loro sfumature incuriosiscono sempre più appassionati: l’obiettivo di questo spazio è quindi farli conoscere tra banchi d’assaggi e masterclass. Inedita è anche l’Area Vintage, nata grazie alla collaborazione con l’Oro Whisky Bar e in cui si potranno degustare bottiglie d’epoca dalle annate importanti come la 1979 di un Port Ellen o il  Macallan X-ray range del 1989.

«Negli ultimi tempi il mercato del whisky, storicamente rivolto alla stretta cerchia dei grandi appassionati, si è aperto ad un maggiore numero di consumatori: un prodotto che è oggi apprezzato da entrambi i sessi e da tutte le fasce di età», commenta Fofi che anche per il 2024 mantiene in line-up il mini corso di avvicinamento al Whisky (acquistabile con un supplemento rispetto al costo del biglietto d’ingresso), programma consigliato a tutti i neofiti che intendono gustare in maniera più tecnica questo interessante distillato ottenuto dalla fermentazione di diversi cereali.

Tanti gli appuntamenti previsti nelle due giornate, come “Alla scoperta delle distillerie Benriach e Glenglassaugh” del 24 febbraio, un approfondimento delle due realtà tradizionali che hanno fatto la storia del whisky in Scozia, condotto da Claudio Riva, presidente del Whisky Club Italia; mentre nel corso della giornata successiva avrà luogo l’approfondimento sulla “Filosofia giapponese nel Whisky” tenuta da Douglas Cristofori, che guiderà gli ospiti in una degustazione delle 5 varietà prodotte in Giappone, commentando i diversi approcci e le varie tecniche (anche di servizio) rispetto al whisky scozzese. La manifestazione sarà anche un’occasione per gli addetti ai lavori di presentare le proprie bottiglie che, come di consueto, saranno valutate da una giuria di esperti – secondo le regole del blind tasting – che con il premio Whisky e lode decreterà i migliori assaggi secondo quattro specifiche categorie: Best Scotch Whisky, Best Cask Strength, Best World Whisky e Best American Whiskey.

Non manca anche in questa edizione la parte food che sarà curata dallo storico locale Le Bon Bock (famoso in città tanto per le sue birre artigianali che per la sua selezione di whisky), presente al Festival con un altro pub: la proposta sarà incentrata su spine in stile inglese e su piatti scozzesi come l’huggis e l’aringa.

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