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Dall’Umbria, aziende e ristoratori si attivano

Le Strade dei Vini e dell’Olio dell’Umbria lanciano il video contest #tiportiamolumbria mentre l'associazione UmbriamEATing avanza richieste e proposte per gestire l'emergenza

Food sos umbria

Aprile avrebbe dovuto essere il mese dei pic nic tra gli olivi, delle feste dell’artigianato e naturalmente della Pasqua. Ma visto che non è tempo di scampagnate e che turisti e visitatori non potranno godere delle bellezze regionali e dei suoi sapori, le Strade del vino e dell’olio dell’Umbria (in partnership con la Strada dell’Olio extravergine di Oliva dop Umbria, la Strada del Sagrantino, la Strada dei Vini Etrusco Romana, la Strada dei Vini del Cantico, la Strada dei Vini del Trasimeno e la Federazione Nazionale delle Strade dei Vini dell’Olio e dei Sapori d’Italia) hanno deciso di portare il territorio umbro nelle case.

Nasce così il nuovo progetto di comunicazione turistico/enogastronomico/sociale dal titolo #tiportiamolumbria: una finestra sull’Umbria dell’olio, del vino, della ristorazione e della ricettività, che punta a supportare le aziende agricole, i frantoi, le strutture ricettive e i ristoranti umbri associati, nella comunicazione e nella promozione. Dal 20 marzo – primo giorno di primavera – ogni giorno alle ore 15.00 i canali social delle Strade dei vini e dell’Olio dell’Umbria condividono i video che raccontano aziende agricole, uliveti, cantine e sale degustazioni umbre. Sono le aziende stesse a realizzare i mini video che mostrano spaccati autentici dell’Umbria rurale, una sorta di reportage della vita in campagna che non si ferma nemmeno in questo momento difficile.

«Un messaggio di speranza dall’Umbria – spiega Paolo Morbidoni, Presidente del Coordinamento delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria – perché in campagna si continua a lavorare, perché la natura ci fa guadare al futuro, perché la primavera è arrivata, nonostante questo momento critico dovuto all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.  Questo video contest vuole essere una occasione per trascorrere ogni giorno, 50 secondi in Umbria, da casa, entrando anche solo virtualmente negli uliveti, nei vigneti, negli orti, nelle cucine, nelle cantine. Un caloroso invito a venire poi a conoscere queste realtà personalmente, appena sarà possibile».

Nel mentre UmbriamEATing – associazione senza scopo di lucro, che riunisce cuochi, camerieri, ristoratori, albergatori ed è aperta a tutti i produttori del settore gastronomico del territorio umbro – si attiva per richiedere misure di supporto al settore e per iniziare a pensare a come affrontare la ripresa. «Pensiamo a iniziative che possano favorire la crescita di qualità della nostra gastronomia regionale puntando alla sua affermazione a livello nazionale ed internazionale. Vogliamo valorizzare i prodotti della nostra regione, ricca di tradizioni e riconosciuta in ambito nazionale come “luogo del buon cibo”», si legge nel comunicato stampa firmato dallo chef Paolo Trippini, responsabile della comunicazione dell’Associazione. «Dobbiamo avere la capacità di trasformare un’esperienza drammatica in un’occasione di grande cambiamento e di crescita che ci consenta di creare proposte valide e concrete con le quali confrontarci con le nostre istituzioni».

Così, accanto alle richieste di azioni immediate e concrete – dalla sospensione dei pagamenti degli F24 e delle tasse comunali al blocco degli sfratti per morosità accumulata nei mesi di inattività forzata – UmbriamEATing propone anche iniziative per sostenere la ripresa del mercato appena sarà possibile: tra le altre, la valorizzazione del Made in Italy e l’apertura di un tavolo di lavoro con i distributori e fornitori del comparto ristorazione, in modo da individuare insieme le migliori strategie per superare le difficoltà economiche; la realizzazione di un progetto nazionale per la promozione e la valorizzazione di tutto il territorio italiano volto a incentivare il turismo dall’Italia per l’Italia; e la predisposizione di protocolli per la comune interpretazione delle disposizioni, così da evitare applicazioni non uniformi sul territorio nazionale, e l’apertura di tavoli di confronto con tutte le categorie sulle future promozioni e campagne pubblicitarie condivise con comuni province e regioni.