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La pasticceria asiatica è stata plasmata da una contessa diventata serva

Maria Guyomar de Pinha: da influenze portoghesi al ruolo di sovrintendente in cucina reale, l’eredità dolciaria in una storia da film

Maria Guyomar de Pinha, nota in Thailandia come Thao Thong Kip Ma, ha contribuito alla nascita della pasticceria di corte durante il regno di Ayutthaya. Di origine portoghese e giapponese, cattolica, visse tra diplomazia europea e repressione politica, passando da dama di corte a prigioniera, fino a diventare sovrintendente delle cucine reali. La sua eredità culinaria continua oggi nei dolci thailandesi a base di tuorli, simbolo di prosperità con un’influenza che si è estesa a tutto il continente.

Un’identità costruita tra Asia ed Europa

Maria Guyomar nacque ad Ayutthaya, capitale del regno del Siam, nel 1664. La sua biografia riflette la complessità di un’epoca in cui i contatti tra Asia ed Europa stavano trasformando strutture politiche, religiose e alimentari. La famiglia paterna era portoghese, mentre quella materna discendeva da esuli giapponesi cristiani. Cresciuta in un ambiente multiculturale e religioso, nel cosiddetto Ban Yipun (un’enclave nipponica in città), ricevette un’educazione rara per una donna dell’epoca.

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Le rovine della sua casa | By Heinrich Damm (User:Hdamm, Hdamm at de.wikipedia.org) – Self-photographed, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1931246

Nel 1682 sposò Constantine Phaulkon, un greco convertito al cattolicesimo, divenuto figura chiave nella diplomazia siamese. Phaulkon fu consigliere personale del re Narai il Grande e intermediario tra la corte e le potenze europee, in particolare la Francia di Luigi XIV. Anche Maria, come consorte di un dignitario straniero, fu coinvolta nella rete diplomatica: la coppia ricevette cittadinanza e titoli francesi, e fu conosciuta presso la corte come Monsieur e Madame Constance.

Dalla corte alla cucina: il passaggio forzato

L’elevazione sociale della famiglia Phaulkon alimentò ostilità all’interno della nobiltà locale e dell’establishment buddhista, che temevano una deriva filo-cristiana della monarchia. Alla morte del re Narai, nel 1688, seguì un colpo di Stato da parte del suo successore Phetracha. Phaulkon fu giustiziato, mentre Maria e i figli furono imprigionati. I diplomatici francesi, sotto assedio, accettarono di restituirla in cambio della liberazione di alcuni prigionieri, segnando per lei l’inizio di un lungo periodo di detenzione.
Fu costretta a servire nelle cucine reali, ma grazie alle sue competenze e alla padronanza di tecniche alimentari sconosciute nel Siam, riuscì a salire di grado. Divenne in seguito responsabile della pasticceria di corte, ruolo che le permise di influenzare radicalmente la gastronomia di tutto il territorio. Questa fase della sua vita durò oltre 20 anni, fino alla sua morte nel 1728.

La cucina che Maria Guyomar introdusse alla corte reale combinava elementi della pasticceria portoghese conventuale con le materie prime del Sud-est asiatico. In Portogallo, i dolci a base di tuorli erano stati sviluppati da monache nei conventi, le quali utilizzavano gli albumi per inamidare le vesti e trasformavano i tuorli in elaborati dessert per non sprecarli. Da qui nascono ricette come i fios de ovos (fili d’uovo cotti nello sciroppo), le trouxas de ovos (involtini zuccherini).

Maria Guyomar riprodusse alcune di queste preparazioni adattandole agli ingredienti disponibili: zucchero di palma al posto di quello di canna raffinato, latte di cocco al posto del latte vaccino, amidi locali come la tapioca o la farina di riso. Ne nacquero dolci come foi thong, lunghi fili di tuorlo cotti in sciroppo e profumati con foglia di pandano, oppure thong yod e thong yip, bocconcini dorati associati alla buona sorte. Anche il khanom mo kaeng, simile a un flan di tuorli e latte di cocco, è attribuito alla sua influenza.

Queste preparazioni divennero parte dei cosiddetti nove dessert propiziatori, serviti in occasioni cerimoniali come matrimoni o ordinazioni religiose, nei quali il colore dorato rappresentava prosperità e fertilità. La loro diffusione al di fuori della corte avvenne lentamente, soprattutto attraverso la trasmissione familiare tra le dinastie nobiliari e le famiglie legate all’aristocrazia.

Estetica, protocollo e trasmissione orale

Alla corte siamese il cibo non era solo nutrimento, ma anche rappresentazione simbolica. La forma dei dolci, la brillantezza, la geometria delle porzioni erano regolati da un rigido protocollo estetico, che imponeva una presentazione impeccabile. Ogni ingrediente non commestibile – bucce, semi, ossa – doveva essere rimosso prima del servizio. Il cibo rifletteva l’ordine sociale e la raffinatezza della corte. Guyomar operava in un contesto in cui le tecniche gastronomiche erano strettamente codificate ma trasmesse oralmente, un aspetto che contribuisce all’incertezza su quali ricette siano effettivamente riconducibili a lei. Secondo la studiosa Chawadee Nualkhair, la memoria popolare ha attribuito a Guyomar molti piatti anche in assenza di prove documentali. Tuttavia, la sua influenza sulle preparazioni dolci a base di tuorli è largamente riconosciuta dagli storici alimentari sia thailandesi che europei.

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Nel XX secolo, soprattutto dopo l’instaurazione della monarchia costituzionale (1932), le ricette reali divennero accessibili a fasce più ampie della popolazione. Durante il periodo post-bellico e nel boom economico degli anni Sessanta, i dolci di Maria Guyomar furono integrati nei programmi scolastici e nella cucina domestica delle famiglie urbane. La loro popolarità ha però subito un calo negli ultimi anni, con l’aumento del consumo di prodotti da forno industriali e dessert occidentali.

Una riscoperta si è verificata grazie al successo televisivo della serie Love Destiny, incentrata sulla Rivolta del 1688 e sulla figura di Guyomar che ha dato vita anche a un sequel e a un film molto amato dalla nuova generazione thailandese, contribuendo a rafforzare la sua posizione nel pantheon culturale nazionale. Ad Ayutthaya è oggi presente un memoriale a lei dedicato, con una statua di cera e una sezione museale nelle cucine del palazzo.

La figura di Maria Guyomar de Pinha esemplifica la capacità delle cucine asiatiche di assorbire, rielaborare e adattare le influenze straniere. L’incontro fra la dolcezza barocca della pasticceria portoghese e la delicatezza tropicale degli ingredienti thailandesi ha generato un repertorio unico, oggi parte integrante della gastronomia del Sud-est asiatico. In un mondo in cui i gusti mutano rapidamente, la sua storia offre uno spunto per riflettere sul ruolo delle donne, del colonialismo e della diplomazia nel modellare la cultura del cibo.

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