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Club Sandwich rettagonolare

Uno dei migliori hotel di Milano cambia forma al suo club sandwich per un anniversario speciale

In occasione dei 20 anni di Park Hyatt, il comfort food a tre strati amato dai viaggiatore diventa rettangolare con la ricetta di Guido Paternollo.

Per i viaggiatori che effettuano il check-in negli hotel di tutto il mondo, non c’è room service senza club sandwich. Nel sondaggio in cui abbiamo coinvolto colleghi ed estimatori dell’intramontabile panino multistrato, c’è chi ricordava quello del Park Hyatt di Milano come uno dei suoi preferiti. Nulla però resta immutabile nel tempo. In questo caso c’è stato addirittura un cambio di casacca, con il passaggio di testimone da Andrea Aprea (che oggi segue il suo omonimo ristorante, premiato ai Food&Wine Italia Awards 2022 per l’interior design) a Guido Paternollo, giovane chef che continua a seguire il ristorante gastronomico Pellico3, che ha rivisitato il comfort food a misura di globetrotter in una geometria inedita – rettangolare – e più funzionale al morso in occasione di un anniversario speciale.

«Per inaugurare le celebrazioni per i vent’anni di Park Hyatt Milano, abbiamo voluto dare una nuova veste al nostro iconico sandwich imbottito, senza però snaturarne l’identità gastronomica – spiega Paternollo –. Ci piaceva l’idea di rivisitare un classico con un formato di più facile gestione per l’ospite: siamo certi che questa inusuale versione esalti l’anima in essa contenuta e convinca ancora una volta che il nostro è il miglior club Sandwich al mondo (un’affermazione che avrebbe bisogno di un assaggio al quale noi ci sacrificheremo volentieri, ndr)!».

Nessun segreto può però impedire che qualcuno si cimenti a replicare l’acclamata ricetta. Si parte dalla tostatura completa di tre fette di pan carré. Alla base della prima viene versato uno strato di maionese alla senape di Digione, un paio di foglie di lattuga ben lavata e condita con olio e sale, 4/5 fette di pomodori ramati tagliati (lo spessore raccomandato è di 4 millimetri, non uno di più, non uno di meno), poi uovo sodo e 4 strisce (immancabili) di bacon. Se nella parte centrale la composizione resta invariata, con maionese alla senape, lattuga e pomodori, il protagonista qui è il tacchino, preparato massaggiando bene la carne con sale e pepe, poi legato e fatto rosolare in casseruola con un filo d’olio e, una volta pronto, massaggiato ancora con senape liscia e messo in un sacchetto sottovuoto per la cottura in forno a vapore a 68° per 3 ore. La carne, morbida e ricca di aromi, viene poi tagliata all’affettatrice con uno spessore di 3 mm. Questo succulento ripieno è poi sigillato dall’ultima fetta di pan carré tostato che viene nuovamente ricoperta di maionese alla senape. L’ultimo tocco prevede di rimuovere chirurgicamente la crosta del pan carré, infilzato con stuzzicadenti e patatine fritte, naturalmente fatte in casa.

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