Cerca
Close this search box.

Bele Casel, Prosecco di carattere

Intervista a Luca Ferraro che firma Prosecco di carattere affermato, più
sapidi e verticali che morbidi

bele casel

Luca Ferraro, classe 1977, ha fatto conoscere il suo marchio Bele Casel a una vasta platea di appassionati di vino. Firma Prosecco di carattere affermato, più sapidi e “verticali” che morbidi. Da qualche vendemmia propone ai conoscitori una versione “Vecchie Uve” che ha come base varietà autoctone poco utilizzate quali rabbiosa, marzemina bianca, perera, bianchetta trevigiana (oltre ovviamente alla glera).

Una domanda originale: come hai iniziato?
Sono nato in campagna, i miei giocattoli erano trattori e rastrelli. Vivevo col nonno agricoltore che mi ha trasmesso la passione per la natura e il lavoro dei campi. Mentre i compagni di scuola giravano come trottole per capire quali scuole superiori frequentare io avevo le idee ben chiare, l’istituto enologico mi avrebbe ospitato fino al 1997.

Che caratteristiche peculiari ascrivi alla tua zona, e in generale alla docg Asolo?
I nostri vini vengono prodotti a partire da vigne in diversi comuni all’interno della docg. Monfumo, Cornuda e Maser. Ognuno dei nostri vini prende caratteristiche particolari dalla vigna e dal terreno, che dà struttura e sapidità. Direi che la caratteristica distintiva dell’Asolo Prosecco è la componente gustativa salina, data dalla terra.

Come vedi la situazione attuale del Prosecco?
Da una parte è attiva una grande doc che produce 500 milioni di bottiglie e che ora fa nascere anche una versione Rosé. Dall’altro lato due zone classiche, coperte dalla docg, formate prevalentemente da piccoli o medi produttori. Nel mare magnum dei 600 milioni di bottiglie complessive del Prosecco, Asolo ne produce solo 15 milioni, e sta lavorando sempre più per dare qualità ai propri vini.

Ci sono margini di affinamento stilistico dei vini? In quale direzione?
Per me i margini di crescita sono pressoché infiniti. Di sicuro la nostra denominazione ha dato un segnale forte diversi anni fa inserendo nel disciplinare la versione Extra Brut. L’Asolo, con la sua struttura, sa esprimersi al meglio nelle versioni secche, e questo vale anche per il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Penso che questa sia la strada che ci consegnerà al futuro.