California / Cambio di mano

Tre storiche cantine di Napa entrano in una nuova fase.

California wine

Tutto cambia prima o poi, ma c’è sempre un’aria di incertezza quando una cantina celebre viene acquisita da nuovi proprietari, una tendenza che è in aumento nella Napa Valley. Le ragioni sono note: i fondatori non più giovani, le difficoltà del passaggio alle nuove generazioni e il costo stratosferico del reimpianto dei vigneti più vecchi. Tutto questo gioca un ruolo cruciale nel futuro di molte celebri tenute della regione, e la preoccupazione è sempre che con le acquisizioni vadano perdute le caratteristiche che hanno reso famosi i loro vini. Eppure, tre recenti passaggi di mano fanno ben sperare per il futuro delle aziende coinvolte.

Da Mayacamas Vineyards (mayacamas.com), situata in cima al monte Veeder, l’enologo Braiden Albrecht, che ha iniziato a gestire l’azienda nel 2013, è consapevole delle grandi aspettative che incombono su un nome così conosciuto. «Cerco di mantenere lo stile della nostra vinificazione in continuità con la tradizione di Mayacamas: non si può ignorare l’importanza di ciò che è stato fatto qui». La tenuta, che risale alla fine del 1800, è stata un punto di riferimento per il cabernet della Napa Valley dalla fine degli anni 60, quando gli ex proprietari, i Taylor, per primi piantarono questa uva. I vini riflettono da tempo lo stile del Cabernet tradizionale: rossi eleganti ed equilibrati, longevi, dai bassi livelli alcolici, con sapide note erbacee e tannini decisi. Albrecht si è attenuto alle stesse regole. «Le nostre grandi e vecchie botti di legno, una di quasi 100 anni, hanno i portelli sigillati con la cera d’api. La chiusura di ciascuna richiede un’ora o più di lavoro. Una botte moderna d’acciaio per la stessa operazione richiede solo trenta secondi. Ma a noi piacciono troppo le nostre vecchie botti. Giocano un ruolo fondamentale nel nostro lavoro e non intendo privarmene per alcun motivo».

Alla Heitz Cellar (heitzcellar.com), ceduta dalla famiglia Heitz al miliardario dell’Arkansas Gaylon Lawrence Jr. nel 2018, il Presidente e Ceo Carlton McCoy Jr. ricorda volentieri il passato: «Assaggi le bottiglie Heitz e ti rendi conto di come fossero i grandi vini degli anni 60, 70 e 80; la famiglia Heitz non ha mai cambiato stile». Mentre gli anni 90 e 2000 hanno visto l’ascesa prepotente dei Cabernet voluttuosi e maturi di Napa, l’ex sommelier McCoy preferisce la vinificazione tradizionale dell’azienda. «Perché Heitz dovrebbe cambiare? I vini sono eccezionali così come sono». Ma ci sono anche novità interessanti: sotto McCoy, Heitz si convertirà interamente all’agricoltura biodinamica; inoltre le grandi risorse di Lawrence hanno arricchito il portfolio di Heitz di nuovi terreni, come la Wildwood Vineyard di Rutherford, che si trova accanto alla Heitz’s Trailside Vineyard, e la Haynes Vineyard a Coombsville.

Anche la celebre azienda produttrice di Chardonnay Stony Hill Vineyard (stonyhillvineyard.com) ha cambiato proprietario nel 2018, quando i fondatori, la famiglia McCrea, l’hanno venduta a Ted, Laddie e Chris Hall, i proprietari del Long Meadow Ranch di Napa. Come Heitz e Mayacamas, Stony Hill è nota per l’eleganza e la moderazione, il disinteresse per le mode del momento e la produzione di modeste quantità di Chardonnay complessi e adatti all’invecchiamento. Ma il lavoro di cui la tenuta aveva bisogno – ammodernamento della cantina e reimpianto di ettari di vigneto – era finanziariamente fuori portata per i proprietari precedenti. Gli Hall non intendono alterare lo stile classico della cantina e hanno chiamato Sarah McCrea come vicepresidente del marketing e della strategia aziendale, investendo le risorse necessarie a mantenere inalterato lo stile dell’azienda nel futuro, per esempio con l’acquisto di nuove cisterne di fermentazione e di una nuova macchina per la pigiatura delle uve.

Chi sarà il prossimo? Non è facile indovinarlo: quali possano essere le cantine di nome sul mercato tende a essere un segreto ben custodito (il pubblico è rimasto sorpreso quando Pahlmeyer, un produttore di vini pregiati e di nicchia, è stato venduto a Gallo lo scorso novembre). Chiedete a qualunque residente di Napa, tuttavia, e otterrete un numero infinito di ipotesi.

3 CLASSICI DA PROVARE

STONY HILL NAPA VALLEY CHARDONNAY 2017
I fondatori Fred ed Eleanor McCrea si sono ispirati ai grandi bianchi di Borgogna, un’influenza evidente in questo vino complesso. Sentori di mela verde, scorza di limone e una fresca mineralità caratterizzano uno Chardonnay adatto a un lungo invecchiamento.

HEITZ CELLAR NAPA VALLEY CABERNET SAUVIGNON 2014
La fragranza di questo vino è un trionfo di ribes e more, con il leggero tocco di vaniglia della barrique in aggiunta. Piuttosto che un’esplosione di potenza, questo è un classico Heitz: elegante, equilibrato e perfetto da gustarsi in questa stagione.

MAYACAMAS MT. VEEDER NAPA VALLEY CABERNET SAUVIGNON 2015
Un Cabernet intenso, questo, che proviene da un’annata contraddistinta da piccoli grappoli con ricchi tannini. La sua grande struttura incornicia sentori di amarena e ribes, rendendolo un vino straordinariamente degno di nota.

 

Illustrazione di Abbey Lossing