Savini, il tartufo più grande

Trovato da Cristiano Savini un tartufo da record: 761 grammi di sapore e profumo, un risultato che riconferma il grande “fiuto” dell’azienda toscana

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In un anno orribile per tanti versi, una buona notizia arriva dai boschi della Toscana: Savini Tartufi, azienda di San Miniato fondata negli anni 20 e oggi guidata da Cristiano Savini, ha recentemente bissato il grande risultato ottenuto nel 2007 – anno in cui trovò il celebre tartufo da 1,497 Kg venduto alla cifra record di 330.000 dollari – scovando un Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco più pregiato, da 761 grammi. È una grande soddisfazione, ancor più rilevante se si tiene conto delle elevate temperature che hanno reso difficile la caccia all’oro bianco durante l’autunno 2020. Il prezioso fungo ipogeo volerà a breve a Hong Kong – dove è stato acquistato dal ristorante Ciak di Umberto Bombana e Valentino Ugolini – come già successe 13 anni fa per il primo “diamante” della famiglia Savini.

Nel 2007 furono Luciano e Cristiano Savini, padre e figlio, a scoprire il super tartufo, mentre quest’anno è stato Cristiano in solitaria – accompagnato dai suoi fidati cani – a incappare in questo prelibato tesoro. Oltre al pregio, i due esemplari da record hanno un’altra cosa in comune, il luogo: sono stati trovati sotto la medesima quercia, rendendo la storia di questa famiglia di tartufai ancor più memorabile.

L’azienda esporta prodotti in 40 Paesi del mondo per un fatturato di circa 10 milioni di euro. Un brand che rappresenta il made in Italy a livello globale. «La fortuna di Savini Tartufi sta nel fatto di essere riuscita ad aprirsi verso i mercati internazionali che, in periodi difficili come questo, ci hanno sempre sostenuto e permesso di gestire crisi e cali del settore – spiega Cristiano – Il tartufo che abbiamo ritrovato rappresenta senza ombra di dubbio un faro di speranza in una stagione autunnale che, a causa delle temperature alte anche di prima mattina, sta rendendo sempre più difficile trovare tartufi di pregio». 

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